Alcuni accenni all’attenzione del Meeting di Rimini sulla Siria

Osservo ancora una volta che nel nostro paese non vengono affrontate in alcun modo le questioni che riguardano la situazione in Siria. Sembrerebbe quasi che gli eventi accaduti in Siria siano considerati come una calamità naturale priva di responsabilità attribuibili a soggetti specifici. Come se la cosiddetta “guerra” in Siria, che è stata anche menzionata più volte al Meeting di Rimini appena concluso, non fosse legata a una volontà prevaricatrice e malevola che coinvolge anche il nostro paese. Soprattutto attraverso l’imposizione di sanzioni e la diplomazia attiva che ha contribuito a mantenere la situazione tragica per tutti i siriani.

Se da un lato è un aspetto molto positivo che la questione siriana sia stata trattata al Meeting per l’amicizia dei popoli di Rimini, non possiamo ignorare il fatto che gli eventi passati e in corso (costantemente riferiti con il termine generico di “guerra”) siano stati considerati come uno scontro spontaneo tra opposte fazioni in una situazione complessa. Ciò trascura il fatto che questa “guerra” è stata alimentata con miliardi di dollari e costantemente supportata dall’Occidente e dai paesi amici del Medio Oriente. Questi attori hanno cercato di imporre il fondamentalismo islamico a una popolazione e a un paese che da sempre sono caratterizzati dall’accoglienza e dalla tolleranza.

Naturalmente, le religiose che sono state invitate al Meeting per condividere la loro esperienza hanno fatto bene a non coinvolgersi direttamente, poiché questo avrebbe potuto ostacolare il loro ruolo principale in Siria. Questo aspetto è stato stupendamente sottolineato e spiegato nell’ultimo giorno dell’evento a Rimini. Tuttavia, era responsabilità degli organizzatori invitare altre figure, senza pregiudizi, per discutere apertamente della complessa situazione che si è sviluppata in questo paese. Questo sarebbe stato un atto doveroso, soprattutto considerando che il mondo cattolico, attraverso i suoi mezzi di informazione, non solo ha omesso di denunciare gli intrighi e le manovre che rischiavano di cancellare decenni di tolleranza e convivenza tra diverse fedi durante la grave crisi siriana, ma ha anche accettato e adottato la narrativa promossa dai servizi segreti occidentali e da coloro che hanno alimentato e sostenuto la guerra insieme alle ingiuste sanzioni.

In effetti, non è un caso che nel mondo cattolico si stia ora ripromuovendo la figura di Padre Paolo Dall’Oglio, che è stato un sostenitore prominente all’interno del mondo cattolico ufficiale della falsa narrazione della “guerra popolare” che ha portato alla distruzione della Siria e ha contribuito all’ascesa dell’ISIS.

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Nota a margine

“…la guerra alimentata dall’esterno”

Segnalo a tal proposito che comunque madre Marta ha privatamente dato spiegazioni e risposte alle domande fatte ai visitatori della mostra dove ella era presente. Di seguito vi posto il link al resoconto di ORA PRO SIRIA che ha raccolto alcuni commenti di suor Marta in questo senso. La postura del Meeting su questo particolare argomento però resta.

https://oraprosiria.blogspot.com/2023/08/non-dimenticare-la-siria-dal-meeting.html?m=1

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