lunedì, novembre 21, 2016
Patrizio Ricci
Domenica i ribelli antigovernativi hanno lanciato ordigni esplosivi per fare una strage di bambini. Gli studenti si apprestavano a partecipare ad una cerimonia presso una scuola in Aleppo ovest in occasione della giornata internazionale per i diritti dei bambini.
Domenica mattina, 10 bambini sono stati uccisi e altri 32 feriti quando i militanti anti-governativi hanno bombardato una scuola di Aleppo occidentale . Un filmato mostra l’interno dell’ospedale e i bambini che ricevono il trattamento per le ferite riportate. Due bambini parlano anche del loro calvario, con uno che dice “Non voglio più tutto questo, io sono stanco di ripetere ancora tutto questo.”
Gli studenti erano in procinto di partecipare ad una cerimonia per ringraziare le forze militari russe e siriane per i loro sforzi per liberare Aleppo, quando improvvisamente è arrivato l’attacco dell’opposizione armata.
Questa la testimonianza del dr. Nabil Antaki (della confraternita dei Maristi Blu), direttore dell’ospedale di Aleppo riportata da ‘Ora Pro Siria’:
Questa domenica mattina, come ogni giorno, pioggia di colpi di mortaio lanciati dai terroristi di Aleppo-Est sui nostri quartieri. Ma oggi hanno raggiunto una scuola elementare nel quartiere Al Furqan: 10 bambini sono morti e ci sono moltissimi feriti.
I media occidentali segnaleranno questo crimine di guerra? I governi si indigneranno e protesteranno?
Ma come?! Pensavamo che tutte le scuole fossero nella zona Est di Aleppo, e che la guerra fosse una aggressione unilaterale sui civili?
Tante distorsioni. Vogliono farvi credere che Aleppo Est è fatto solo di ospedali, panifici e scuole . L’esercito è accusato di aver usato barrel bombs che colpiscono a caso, ma ha anche la magica capacità di mirare con precisione gli ospedali segreti. E in qualche modo i ribelli sono riusciti a sfuggire a ogni singola bomba, ma i caschi bianchi sono impegnati a salvare bambini dagli edifici …
Domenica, ricorreva la giornata internazionale per i diritti dei bambini. Riportiamo anche la testimonianza di un volontario, Pierre le Corf della organizzazione “We are superheroes”:
Per voi, oggi domenica 20 novembre 2016, una piccola finestra su Aleppo. Non riesco a trovare le parole giuste, in questa situazione. Tante emozioni. Tanti ricordi. Sinceramente… mentre qui, nella zona ovest di Aleppo, continuano a cadere proiettili di mortaio e granate. Essi si mischiano al rumore dei combattimenti nella zona est e sul cielo. I terroristi stanno sparando su di noi in questo momento (proprio di adesso la notizia di razzi che hanno ucciso almeno dieci bambini in una scuola) e cercano di distruggere gli aerei che stanno bombardando le loro postazioni per proteggere – almeno limitando gli attacchi – un milione e duecentomila civili qui ad ovest. Quando gli aerei si allontanano, anche per poco tempo, i razzi e i mortai riprendono a pioverci addosso.
Solo vessilli neri intorno alla città. Nessuna libertà di opinione o di partiti. Non è questione di buoni o di cattivi. Questa guerra è mortale qui e dall’altro lato, ma dovete comprendere che la gente muore per gli spari dall’est verso l’ovest e viceversa soltanto a causa dei gruppi islamici armati e prepotenti in mezzo a civili usati direttamente o indirettamente come ostaggi. Sono là e uccidono. Le persone intorno ad essi muoiono. È molto semplice eppure tanto difficile da far comprendere.
Il mio fine è l’essere umano. Prego per tutti gli uomini, le donne, i bambini inermi, ma voglio sottolineare che questa guerra è una tragica messinscena e che ad alimentare veramente la morte sono le ideologie e gli interessi esterni, che distruggono la vita quotidiana, la storia della Siria e la speranza di tutti coloro che la abitano. Scusate se parlo troppo e magari non in maniera sufficientemente chiara … ma dovete capire ciò che accade in realtà e non ciò che raccontano i media, talvolta malevoli talvolta apatici. Dovete capire che voi ne siete i ripetitori
Sono stanco di assistere alla morte gratuita di tanta gente per gli interessi di alcuni individui. Sono stanco di essere soltanto oggetto di intrattenimento banale (incompreso o deformato) per animare discussioni conviviali tra due bicchieri di vino e apparire intelligente.