E’ più di tre mesi che le aree residenziali di Aleppo sono costantemente prese di mira dai bombardamenti dei mortai e dai sistemi di razzi a lancio multiplo delle bande jihadiste.
10 dicembre 2019
Ancora una colta, lunedì 9 dicembre, i ‘militanti’ ovvero i gruppi jihadisti – a lungo vezzeggiati dalla stampa occidentale come ‘combattenti per la libertà‘ -, hanno effettuato pesanti bombardamenti sulle aree residenziali di Aleppo.
Tutti i media occidentali focalizzano la propria attenzione su Idlib utilizzando l’archetipo “Le truppe del governo siriano hanno rinnovato la spinta contro l’ultima roccaforte dell’opposizione, che si trova nella provincia di Idlib”.
Ma nulla dicono sui bombardamenti delle milizie di Idlib su Aleppo – la più popolosa città della Siria – da mesi sotto tiro delle milizie di Idlib.
Il bilancio dell’attacco di ieri dei jihadisti sui quartieri residenziali di Aleppo
Questa la dinamica dei bombardamenti riferita dall’agenzia russa Rusvesna :
- ore 9.10, i militanti hanno attaccato il villaggio di Sabikia nella periferia di Aleppo con un mortaio di 120 mm. A seguito dell’attacco, due uomini e una donna sono stati feriti.
- ore 9.50 un villaggio di Sukkoria ha subito un attacco simile, questa volta senza vittime.
- ore 10.20 in questo caso, i militanti hanno usato lanciatori di razzi multipli ( MLRS) contro la zona dell’Accademia Assad: a seguito di questo attacco 4 persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino.
- Tra le 11.10 e le 13.00 i jihadisti hanno colpito il quartiere residenziale di Benjamin con i mortai. 2 persone sono morte, 6 cittadini feriti sono state portati in ospedale.
- ore 13.30 i militanti hanno sparato contro le posizioni delle truppe governative a Makanis al-Duwairi. Colpita anche la zona residenziale di Minyan, nella parte occidentale di Aleppo, è stata uccisa una donna e quattro sono rimaste ferite di gravità variabile. Il medico ospedaliero Jamiya Monaf Sharabadzhi, riferisce :
[su_quote style=”flat-light”]”Tre feriti sono stati portati all’ospedale di Jamia. Una persona è morta in precedenza, ha ricevuto ferite da schegge penetranti nella zona del torace. Due vittime hanno anche ricevuto gravi ferite da schegge, che avranno un intervento chirurgico. Uno dei pazienti è in gravi condizioni, ha perso molto sangue, perché i frammenti hanno danneggiato le vene”[/su_quote]
Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, le bande radicali hanno bombardato i quartieri densamente popolati di Aleppo decine di volte. Centinaia di civili sono stati uccisi e feriti a causa degli attacchi indiscriminati. Danni materiali sostanziali sono stati inferti alle infrastrutture della città. La situazione è stata recentemente descritta dal vescovo latino di Aleppo, mos Abou Khazen su Radio Vaticana.
Tutti questi attacchi sono stati condotti da militanti filo-turchi del cosiddetto “esercito nazionale siriano” (SNA) che sono alle dipendenze dell’esercito turco. Questo genere di attacco rappresenta una chiara violazione degli accordi tra Russia e Turchia.
Ci si aspetta una imminente offensiva jihadista su Aleppo
La stessa fonte valuta che questa intensificazione dei bombardamenti può essere propedeutica ad una più grande offensiva che potrebbe avvenire presto contro la città di Aleppo:
[su_quote style=”flat-light”]L’ intensificazione dei bombardamenti può essere letta come una preparazione ad una offensiva dei militanti su Aleppo. Tuttavia, i tiri indiscriminati dell’artiglieria pesante sulla città porta solo alla morte di civili e non provoca alcun danno alle forze dell’esercito arabo siriano.[/su_quote]
L’artiglieria dell’esercito siriano ha risposto mirando sulle posizioni dei militanti nelle aree di Rashidin-4, la periferia di Khan al-Assal e Jazray.
L’occidente non si cura di questi episodi e punta il dito solo sul tentativo governativo di ristabilire il controllo sul territorio, ovvero liberare la più grande area detenuta ancora dai terroristi, la provincia di Idlib. E’ da questa area che provengono le bande che si accaniscono sulla città di Aleppo, un tempo la principale città industriale del paese (prima che i militanti distruggessero tutto e trasferissero molti macchinari delle fabbriche per la rivendita in Turchia).
@vietato parlare