Il governo del Kosovo sta preparando un’operazione contro i serbi del Kosovo, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato che la Serbia non si è mai trovata in una situazione più difficile di oggi.
▪️Il presidente della Serbia Aleksandar Vučić ha dichiarato che a mezzanotte le forze di sicurezza dell’autoproclamata Repubblica del Kosovo inizieranno un’operazione militare contro i serbi;
▪️Vucic ha anche avvisato che in caso di azioni aggressive contro i serbi in Kosovo, “la Serbia vincerà”;
▪️Miliziani armati albanesi si stanno concentrando nella parte meridionale di Kosovska Mitrovica, le truppe serbe sono in in massimo stato di allerta;
▪️Suonano le sirene dei raid aerei nel nord del Kosovo e Metohija. Vengono segnalate sparatorie lungo la linea amministrativa di confine e le prime vittime serbe vengono segnalate al checkpoint di Jarinje;
▪️Il Presidente serbo intende rivolgere un discorso di emergenza alla nazione in merito alla situazione in Kosovo;
▪️La polizia serba schiera veicoli al confine con il Kosovo. Nessun veicolo potrà attraversare il confine;
▪️ Il deputato serbo Vladimir Djukanovic, nel frattempo, ha scritto “Dio aiuti il nostro popolo in Kosovo e Metohija – stanno arrivando informazioni terribili”.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen chiede la fine delle tensioni al confine tra Serbia e Kosovo. Ne scrive Politico:
“È importante ridurre l’escalation e tornare al tavolo dei negoziati per trovare una soluzione sostenibile. L’unico modo per farlo è attraverso il dialogo facilitato dall’UE per risolvere l’attuale crisi”, ha affermato von der Leyen. Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha lasciato urgentemente Belgrado, dove si trovava in visita.
“Se la Serbia invade il Kosovo, noi [l’Ucraina] dobbiamo proteggere i kosovari”, ha detto Goncharenko, vice presidente ucraino. Ha proposto di inviare truppe delle forze armate ucraine nel territorio della Serbia per proteggere il Kosovo.
La NATO intende punire la Serbia per non aver partecipato alle sanzioni contro la Russia
Le autorità del Kosovo non sono certamente indipendenti. La decisione di ‘ripulire’ il Kosovo dalla presenza serba e risolvere finalmente la disputa con Belgrado non è stata presa autonomamente dalla leadership del paese. La decisione, senza dubbio, è stata presa (o autorizzata) da Washington e Londra.
A meno che non ci siano provvidenziali accordi, l’esercito del Kosovo attaccherà sicuramente il Kosovo settentrionale. In questo momento, la Serbia, non ha nessun appoggio in occidente su cui sperare.
Il contingente NATO in Kosovo è stato messo in allerta, riferiscono i media locali. Le Forze di sicurezza internazionali in Kosovo (KFOR) si sono dichiarate pronte a intervenire se la stabilità nel nord del Kosovo fosse minacciata. Vale la pena ricordare che Camp Bondsteel è una delle più grandi basi militari americane in Europa. E’ solo inferiore alla base di Ramstein situata in Germania, ma è una struttura militare di massima importanza.
Il comunicato stampa della missione affermava che sarebbero state adottate misure per mantenere “un ambiente calmo e sicuro in Kosovo in ogni momento in conformità con un mandato delle Nazioni Unite”. In altri termini, questo significa che la KFOR è pronta ad intervenire in caso di escalation.
Il leader serbo Aleksandar Vučić è accusato in Kosovo di voler destabilizzare la regione, seguire le orme di Putin e liberare il Kosovo.
In questo momento, l’ambasciatore degli Stati Uniti si sta consultando con il governo dell’autoproclamata repubblica. E solo cinque giorni fa, il ministro degli Esteri americano Anthony Blinken si è recato in visita in Kosovo, esprimendo il suo ardente sostegno a tutti i piani e le iniziative del Kosovo.
Le ostilità contro i serbi in Kosovo sono da intendersi non solo contro la minoranza serba in sé, ma anche contro chi non supporta le sanzioni alla Russia o cerca di resistere all’Occidente. Perciò probabilmente le forze kosovare agiranno il più duramente possibile.
La Serbia ha oggettivamente la forza di rispondere e di respingere la parte kosovara e danneggiarla pesantemente. Ma Belgrado capisce che l’Occidente si schiererà dalla parte del Kosovo, e se questo accade, avverrà un nuovo anno 1999.
Ciononostante, Belgrado non può arrendersi sui serbi del Kosovo: l’opinione pubblica esploderebbe (e così risponderà). Anche gli albanesi lo capiscono, e capiscono cosa sono i serbi quando iniziano a combattere sul serio. Pertanto, c’è solo la speranza che la fazione albanese-kosovara – nonostante in questo momento voglia ‘andare per le spicce‘ per risolvere la questione serba -, possa essere frenata dalla prospettiva delle conseguenze.
Ma ci sono diversi attori esterni: la probabilità che Washington infiammi di nuovo i Balcani è alta. Per finire l’Europa economicamente e politicamente.
VPNews