Amnesty International: Kiev viola (ampiamente) il diritto internazionale di guerra

Le autorità ucraine continuano ad essere segnalate nei report dell’organizzazione per i diritti umani Amnesty International senza che i media mainstream riprendano queste segnalazioni.

Il 4 agosto, Amnesty International ha diffuso un report secondo il quale le forze armate ucraine utilizzano edifici civili per dispiegare armi (specialmente scuole ed ospedali).

Violando il diritto internazionale di guerra, l’Ucraina mette in pericolo la vita dei civili collocando deliberatamente attrezzature e armi militari nelle scuole e negli ospedali. Lo afferma nella pubblicazione dell’organizzazione per i diritti umani Amnesty International, pubblicata giovedì. rapporto :

“Tali tattiche [dell’esercito ucraino] violano il diritto umanitario internazionale e mettono in pericolo i civili trasformando obiettivi civili in obiettivi militari”.

Queste tattiche violano il diritto umanitario internazionale e mettono in pericolo i civili trasformando obiettivi civili in obiettivi militari  https://t.co/EysZtcqqci

— Amnesty International (@amnesty) 4 agosto 2022

Agnes Callamard, Segretario Generale di Amnesty International, ha dichiarato:

“Abbiamo documentato che le forze ucraine hanno messo in pericolo i civili e hanno violato il diritto internazionale di guerra operando in aree densamente popolate”.

Il rapporto rileva che attivisti per i diritti umani hanno registrato casi di bombardamenti di case da parte delle forze armate ucraine e l’uso di armi su infrastrutture civili in 19 città dell’Ucraina, comprese le regioni del Donbass, Kharkiv e Nikolaev. Inoltre, secondo il rapporto, la dirigenza militare ucraina non ha evacuato la popolazione dalle case vicine per ridurre al minimo le perdite dovute a un possibile attacco di rappresaglia delle forze armate russe:

“Il fatto che siano sulla difensiva non esenta l’esercito ucraino dal rispetto del diritto umanitario internazionale”.

In particolare, gli esperti di Amnesty International hanno concluso che 22 delle 29 scuole visitate nelle regioni sudorientali dell’Ucraina erano state occupate da membri delle forze armate ucraine o dagli equipaggiamenti e dalle armi militari ucraine. L’organizzazione ha sottolineato che, ad esempio, a Odessa, i militari ucraini hanno parcheggiato veicoli blindati proprio in aree residenziali densamente popolate e a Bakhmut hanno utilizzato l’edificio dell’università come base militare.

Il rapporto dice inoltre:

“Gli investigatori di Amnesty International hanno notato che le forze ucraine in cinque località usavano gli ospedali come basi militari de facto. In due città, dozzine di soldati si sono riposati, si sono divertiti e hanno cenato negli ospedali. In un’altra città, i soldati hanno sparato da sotto l’ospedale”.

Questo è proprio ciò che era stato ripetutamente segnalato dalla parte russa, ma invano.

Il Minsietro della Difesa russo ha commentato così il report dell’organizzazione umanitaria: “Ne abbiamo parlato costantemente, definendo le azioni delle forze armate ucraine la tattica dell’uso dei civili come “scudi umani”.

E’ da segnalare che dal 4 di agosto gli attacchi alle aree residenziali di Donetsk si sono intensificate, anche con la dispersione di mine antiuomo con mezzi aerei, in pieno centro.

Dopo Podolyak, Reznikov e lo stesso Zelensky, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba – molto ipocritamente-  ha commentato le parole del segretario generale di Amnesty International Agnes Kallamar (foto di apertura) secondo cui questo rapporto sui social network è falso:

“il rapporto di Amnesty International mi distorce la realtà, disegna una falsa uguaglianza morale tra aggressore e vittima e contribuisce alla Russia sforzi di disinformazione. Questa è falsa “neutralità”, non veridicità.

Come sempre, viene rispolverato il fatto dell’aggressore e della vittima come se la vittima, come se per il fatto che l’Ucraina è stata aggredita, ogni crimine fosse concesso e potesse fare qualunque cosa anche contro il suo stesso popolo, con spietatezza a spregio di tutte le regole internazionali umanitarie.

In linea di principio, il Regno Unito, dove, di fatto, è stata creata questa organizzazione, potrebbe almeno in qualche modo difendere Amnesty International. Ma l’ambasciatrice britannica in Ucraina Simmons ha chiarito con un tweet che ciò non accadrà.

VPNews

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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