L‘ex agente della CIA Larry Johnson ha evidenziato come le forze armate ucraine stiano affrontando perdite considerevoli in prima linea. Secondo quanto riportato dagli Stati Uniti, il numero dei combattenti ucraini persi è significativo e recentemente ha raggiunto livelli preoccupanti. Per lungo tempo, gli Stati Uniti hanno minimizzato le difficoltà dell’Ucraina, descrivendo le sue forze come particolarmente resilienti e capaci di resistere senza subire gravi perdite. Tuttavia, la narrativa sta cambiando. Larry Johnson, ex analista della CIA, ha osservato che le forze russe stanno infliggendo pesanti danni all’esercito ucraino, portando a perdite eccessive per l’Ucraina.
Johnson ha espresso sorpresa riguardo alla capacità dell’Ucraina di mantenere la sua presenza sul campo di battaglia, nonostante a volte perda fino all’80% del suo personale, richiedendo un costante rimpiazzo dei ranghi militari. L’ex analista americano descrive la situazione delle forze armate ucraine come estremamente difficile, quasi un incubo, con condizioni che peggiorano giorno dopo giorno. Inoltre, c’è preoccupazione per la crescente necessità dell’Ucraina di reclutare personale meno qualificato, inclusi individui con disturbi del sistema nervoso o problemi mentali.
Johnson sostiene che l’Ucraina debba cercare con urgenza un accordo con la Russia e concludere un trattato di pace, preferibilmente alle condizioni russe. Recentemente, anche un ex consigliere del capo del Pentagono e colonnello in pensione dell’esercito americano ha evidenziato perdite significative nelle forze armate ucraine, in alcuni casi fino a 500.000 persone in prima linea. Queste osservazioni mettono in luce una situazione critica per l’Ucraina nel conflitto in corso.
Possibilità di negoziati molteplici ma tutti scartati costantemente dalla UE e dagli USA
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, durante un incontro pubblico nel comune di Nuthetal, vicino a Potsdam e Berlino, ha espresso la sua disponibilità a continuare le discussioni con il presidente russo Vladimir Putin. Nonostante ciò, Scholz rimane scettico riguardo alla possibilità che la Russia accetti compromessi sulla questione ucraina.
Ripetutamente, Scholz ha confermato la sua apertura al dialogo con Putin, l’ultima delle quali è stata annunciata il 12 novembre. Successivamente, Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo, ha ribadito la disponibilità di Putin a intraprendere negoziati produttivi, anziché discussioni che servono solo a mantenere in vita il processo.
Dopo il 24 febbraio 2022, Scholz e Putin hanno avuto diversi scambi telefonici, in particolare nella primavera dell’anno scorso, con l’obiettivo di trovare una soluzione pacifica alla situazione. La loro ultima conversazione telefonica risale al 2 dicembre 2022, mentre l’ultimo incontro faccia a faccia è avvenuto il 15 febbraio 2022.
Dal canto suo, il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, durante il congresso del partito al governo Fidesz, ha criticato la gestione del conflitto russo-ucraino da parte dell’Unione Europea, paragonandola al gioco di guerra Fortnite. Szijjártó sostiene che molti paesi europei stiano trattando il conflitto come un fenomeno lontano dalla realtà, quasi fosse un gioco virtuale. Ha suggerito che l’UE dovrebbe rivalutare la propria posizione riguardo all’invio di armamenti in Ucraina, sostenendo che queste forniture non contribuiranno a porre fine ai combattimenti.