La geoingegneria per stimolare le piogge è una realtà. Anche la Romania si è dotata di un aereo per questo scopo. Costa 5 milioni di dollari ed è capace da solo di far irrigare dalla pioggia il 6% della superficie coltivabile del Paese.
La notizia è riportata da tvrinfo.ro:
“Il nostro Paese ha un aereo che può portare la pioggia nelle zone colpite dalla siccità. L’aereo, fabbricato negli Stati Uniti d’America, è costato 5 milioni di dollari ed è stato acquistato da una società rumena. Per il momento l’aereo resterà nell’hangar finché non sarà noleggiato dalle autorità per missioni di intervento attivo nell’atmosfera.
L’aereo è dotato di particolari tecnologie per interventi sulle nuvole ed è stato acquistato, di seconda mano, da una compagnia privata rumena, da una compagnia aerea americana. L’accordo è stato siglato nel contesto del partenariato strategico tra Romania e Stati Uniti.
In quattro ore di volo, l’aereo può stimolare l’aumento delle precipitazioni su un’area di circa 500.000 ettari, cioè circa il 6% della superficie coltivabile del Paese, secondo i rappresentanti dell’azienda beneficiaria. La condizione è che ci siano nuvole”.
Altri tre velivoli di questo tipo arriveranno nel Paese negli anni successivi.
Per il momento l’aereo resterà nell’hangar finché non verrà noleggiato dalle autorità rumene o da clienti stranieri.
Il Ministero dell’Agricoltura, attraverso l’Autorità per la Gestione del Sistema Antipioggia e l’Aumento delle Precipitazioni, prevede da diversi anni l’acquisto di propri aerei utilitari. Finora però non ne è stato acquistato nessuno, con dispiacere degli agricoltori.
Finora la Romania era l’unico paese della regione a non disporre di aerei in grado di stimolare l’aumento delle precipitazioni.
fine citazione https://tvrinfo.ro/romania-are-un-avion-care-poate-aduce-ploaia-in-zonele-afectate-de-seceta/
La Romania è significativamente colpita dalla siccità, con impatti rilevanti su vaste aree del suo territorio. Nel 2024, la siccità ha interessato 2,5 milioni di ettari di coltivazioni, pari a circa il 40% delle superfici dedicate a grano, mais, colza e girasole. Ansa
Inoltre, la regione meridionale dell’Oltenia sta affrontando un processo di desertificazione, con l’area nota come “Sahara dell’Oltenia” che si estende su circa 80.000 ettari, equivalenti al 6% della superficie della contea di Dolj. Wikipedia
Una porzione significativa del territorio rumeno sia soggetta a fenomeni di siccità e desertificazione, con conseguenze rilevanti per l’agricoltura e l’ecosistema locale.
Pratica potenzialmente utile ma controversa
La geoingegneria climatica, ovvero l’insieme delle tecniche progettate per manipolare il clima su vasta scala, potrebbe teoricamente essere usata come arma contro potenziali stati nemici. Questo concetto rientra nella sfera della cosiddetta “guerra ambientale”. Alcuni esempi ipotetici includono l’induzione artificiale di siccità, la modifica delle precipitazioni per alterare le risorse idriche o il controllo delle temperature.
Storicamente, esistono precedenti in cui si è tentato di manipolare il clima per scopi militari. Ad esempio, durante la guerra del Vietnam, gli Stati Uniti hanno condotto l’Operazione Popeye, un programma segreto per aumentare le piogge nei territori nemici e rallentare le truppe avversarie. Tuttavia, l’uso di tecniche di geoingegneria come arma è oggi ampiamente regolamentato e considerato un atto di guerra.
È importante notare che le tecnologie attuali in questo campo sono limitate e i loro effetti non sono completamente prevedibili o controllabili. Inoltre, qualsiasi uso ostile di geoingegneria sarebbe soggetto a severe condanne internazionali e potrebbe avere conseguenze globali inattese, influenzando anche regioni non coinvolte nel conflitto. La ricerca in questo settore resta un tema sensibile e controverso, con implicazioni sia etiche sia geopolitiche. E ovviamente queste tecniche potrebbero essere utilizzate all’insaputa di altri stati confinanti.