L’attrice Angelina Jolie oggi all’Onu ha supplicato le potenze mondiali di aiutare i milioni di profughi siriani, mentre si è scagliata contro il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per non aver voluto superare le divisioni e essere rimasto praticamente inattivo per più di quattro anni di conflitto in Siria .
Jolie si è rivolta al Consiglio, come inviato speciale della ONU per i rifugiati ed ha accusato la comunità internazionale di mancare di “volontà politica” per porre fine al conflitto scoppiato nel 2011.
In presenza degli ambasciatori e dei rappresentanti di governo dei 15 Stati che compongono il Consiglio, ha cercato di portare la realtà di siriani sfollati. Per fare questo, ha fornito una panoramica delle sue visite ai campi profughi in Iraq, Giordania, Libano, Turchia …
In particolare ha raccontato la storia di Hala, una ragazza orfana di 11 anni che vive in una tenda in Libano ed è responsabile di portare cibo ai suoi cinque fratelli più piccoli; la vicenda umana di Ayman, un medico in fuga dalla Siria che nel tentativo di raggiungere la costa su una barcone, ha visto la moglie e la figlia di tre anni annegati nel Mediterraneo; e infine la storia di una madre alla quale i jadisti hanno strappato la figlia dalle braccia per trasformarla in una schiava del sesso.
I profughi “sono stigmatizzati, non sono voluti e sono visti come un peso” ha detto ed ha aggiunto: “Sono qui perché questo è l’Onu”. Ha anche detto che il Consiglio dovrebbe “lavorare insieme” per negoziare una soluzione politica.
Vietato Parlare
[su_note note_color=”#dcdcdc”]nota a margine:
In base a un riscontro di una pluralitá di fonti ho scritto che la Jolie (commissario straordinario Onu per i rifugiati e presidente della sua fondazione’ National Center for Refugee and Immigrant Children’) ha chiesto una soluzione politica alla crisi siriana.
Ho scritto questa breve nota perchè molti media italiani lasciano intendere che la Jolie ha criticato l’indecisione e la disunità del Consilio di Sicurezza ed ha chiesto che si mettessero insieme uniti per la guerra. Ma molti giornali stranieri riportano chiaramente che l’attrice ha chiesto una soluzione politica e non militare.
Trascrivo di seguito due citazioni:
– la prima da The guardian “Jolie said she would like to see the foreign minister of each of the 15 council members come to the table to negotiate a political solution.” http://www.theguardian.com/film/2015/apr/24/angelina-jolie-un-security-council-syria-refugees
– la seconda da el Tiempo “Jolie agregó que el Consejo debe “trabajar unido” ahora y que le gustaría ver a los cancilleres de cada uno de sus 15 miembros acercarse a la mesa para negociar una solución política. http://eltiempo.com.ve/tiempo-libre/sociedad/angelina-jolie-pide-a-los-paises-mas-ayuda-para-siria/179384
‘Soluzione diplomatica’ – dice la – ma direi io: con le potenze straniere che hanno voluto quella guerra atipica e non certo con le bande terroristiche e criminali come interlocutore. [/su_note]