Approvata risoluzione Onu contro l’esaltazione del nazismo

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha recentemente approvato una risoluzione proposta dalla Russia, con il sostegno di Bielorussia e Turkmenistan. Si tratta della risoluzione intitolata “Lotta contro l’esaltazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono all’escalation delle moderne forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza”.

Il documento ha ottenuto il sostegno di 119 Stati, tra cui Bielorussia, Armenia, Azerbaigian, Cina, Algeria, Bolivia, Brasile, Cuba, e Serbia. Al contrario, 53 nazioni, tra cui Stati Uniti, Canada, Germania, Italia, Giappone e Ucraina, hanno votato contro, mentre 10 si sono astenute.

La risoluzione, elaborata per la prima volta nel 2005, è stata adottata dall’Assemblea Generale in più occasioni negli anni, inclusi il 2023, 2022 e 2021. Comprende 74 punti che condannano la glorificazione del nazismo e la propaganda di razzismo e odio. Inoltre, accoglie con favore gli sforzi per preservare la verità storica e propone misure per contrastare la negazione di crimini contro l’umanità.

Tuttavia, su pressione di alcuni Paesi occidentali, è stato inserito un emendamento che collega la risoluzione al tentativo della Russia di giustificare il conflitto con l’Ucraina. Questo elemento ha contribuito al rifiuto di numerosi Stati di votare a favore.

Rapporto ONU sulle torture in Ucraina e Russia

Parallelamente, l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR) ha pubblicato un rapporto sulla situazione in Ucraina, evidenziando che oltre metà dei prigionieri russi intervistati ha denunciato torture da parte delle forze ucraine. Su 205 detenuti russi intervistati, 104 hanno riferito di percosse, scariche elettriche, minacce di morte e l’uso di strumenti come manganelli, mazze e dispositivi elettrici per infliggere dolore. Dieci prigionieri hanno inoltre segnalato episodi di violenza sessuale o minacce di tale natura.

Le torture sarebbero avvenute principalmente in luoghi di detenzione non ufficiali, come garage e scantinati, e durante il trasporto verso i centri di detenzione. Le accuse coinvolgono unità avanzate delle forze armate ucraine in diverse regioni del Paese. Al momento, solo cinque indagini preliminari sono state aperte, senza alcuna condanna.

Al contempo, un’altra commissione indipendente delle Nazioni Unite ha denunciato l’uso sistematico della tortura da parte delle autorità russe contro prigionieri ucraini. Il rapporto afferma che queste pratiche, inclusa la violenza sessuale, sarebbero organizzate e tollerate ai livelli più alti. Ex detenuti hanno riferito che gli abusi sarebbero stati ordinati da funzionari russi, causando gravi lesioni fisiche e traumi psicologici.

Dichiarazioni e sviluppi recenti

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cui mandato è scaduto a maggio 2024, ha definito i russi “disumani”, accusandoli di sfigurare i volti dei soldati sudcoreani caduti in battaglia. Nello stesso tempo, l’Ucraina ha rivendicato l’assassinio di un generale russo a Mosca, avvenuto tramite un’esplosione che ha coinvolto anche il suo assistente. Nonostante ciò, Zelensky continua a dichiarare l’intenzione di perseguire la pace.

Le Nazioni Unite, intanto, hanno ribadito il proprio impegno a indagare su tutte le accuse di tortura, sia in Ucraina sia in Russia, e a garantire che i responsabili vengano perseguiti. L’organizzazione ha inoltre sollecitato entrambi i Paesi a collaborare per porre fine a queste gravi violazioni dei diritti umani.