All’estero (a chiacchiere): il paese della democrazia realizzata (secondo i media pro-ribelli siriani). Con il proprio popolo: Arabia Saudita carnefice in patria. Per accuse ridicole (ha criticato sul suo blog la polizia religiosa per le ripetute violazioni dei diritti umani) il blogger Raif Badawi rischia la pena di morte. Il giovane è un blogger pacifista Ha commentato così la sentenza Nadim Houry, vice-direttore di Human Rights Watch per il Medio Oriente: “Raif Badawi ha sempre sostenuto le riforme e il dialogo religioso”.
fonte http://www.squer.it/of/raif-badawi-pena-di-morte/
Il blogger Raif Badawi sta rischiando la penda di morte in Arabia Saudita. Il blogger è il fondatore di un sito web incentrato sul dibattito politico e sociale che si chiama sauditi liberali, creato nel 2008. Dopo varie vicissitudini, Raif aveva lasciato il paese, ma vi ha fatto ritorno nel 2012 quando caddero le accuse contro di lui. Pochi mesi dopo è stato riaccusato di insulto alla religione islamica e di aver “creato un sito web dannoso per la sicurezza” e di aver ridicolizzato le figure religiose dell’Islam. Il suo processo è iniziato nel giugno 2012 dinnanzi al Tribunale distrettuale di Jeddah da allora si trova nel carcere di Briman a Jeddah.
[pullquote]Raif Badawi e’ un free lance saudita che nel 2008 ha fondato il blog ‘Free saudi liberals’. Con il pretesto di aver insultato qualche wahabita, eresia dell’Islam, dominante in Arabia Saudita, è stato condannato a sette anni di carcere e 600 frustrate a Gedda. Ma non è tutto. Il regime piu’ oppressivo del mondo ha ora ‘inventato’ la nuova accusa per Badawi : apostasia, cioe’ abbandono del wahabismo , condannata con la pena di morte . (ilgiornaleditalia.org) [/pullquote]
Le accuse contro Raif Badawi sono legate a diversi articoli che ha scritto, tra cui uno a San Valentino, la festa vietata in Arabia Saudita, nella conclusione del suo articolo aveva ridicolizzato la Commissione sulla promozione della virtù (detta anche polizia Religiosa), e di non aver rimosso gli articoli pubblicati dagli altri sul suo sito, tra questi ce n’era uno che sottolineava come l’Università di Imam Muhammad ibn Saud fosse diventata un “covo di terroristi”.
Ora Raif, rischia la pena di morte per apostasia, nonostante sia un credente musulmano. Ma questa non è la prima volta che viene condannato a morte: nel dicembre del 2012, sei mesi dopo il suo arresto, un giudice aveva chiesto la pena di morte se il blogger “non si fosse pentito davanti a Dio” e “non avesse abbandonato le sue convinzioni liberali.” Badawi si era rifiutato ma per fortuna il suo caso fu trasferito in un altro tribunale.
Nel luglio di quest’anno il blogger è stato condannato a 7 anni di prigione e 600 frustate per aver sostenuto sul suo sito la poca influenza della religione nella sfera pubblica, fino all’altro ieri quando, la condanna è passata di nuovo a pena capitale.
articoli correlati: http://www.ilgiornaleditalia.org/news/esteri/851404/Mobilitarsi-per-Raif-Badawi.html
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Cosa fare concretamente? Io direi di diffondere il caso sui social e poi ecco due iniziative:
1^: L’associazione della Comunità Marocchina delle Donne in Italia (ACMID) e Nessuno Tocchi Caino organizzeranno giovedi’ 9 gennaio un sit-in di protesta a Roma davanti all’ambasciata saudita, in via G.B. Pergolesi, 9, per manifestare contro l’esecuzione capitale e chiedere l’immediata scarcerazione del giornalista e blogger saudita Raif Badawi, noto per avere fondato nel 2008 il sito web ”Free Saudi Liberals”, incentrato sul ruolo della religione e della liberta’ in Arabia Saudita, e che rischia ora la pena di morte nel suo paese. Badawi, detenuto dal 2012 nel carcere di Briman a Gedda dove sta scontando una condanna a 7 anni e 600 frustate per presunte offese contro alcune figure religiose dell’Islam, sara’ infatti processato per apostasia.
2^: APPELLO SU FIRMIAMO,IT