Cultura e Società

Arriva il “fossato” della democrazia

In Germania, attorno al Bundestag verrà scavato un fossato medievale per “proteggersi” dai manifestanti, lo riporta il Berliner Zeitung

La profondità della trincea sarà di 2,5 metri e la lunghezza sarà di quasi 150 metri. Come notato dai media tedeschi, gli architetti non hanno previsto né un ponte levatoio né una protezione dalle catapulte. Il costo totale del progetto è di 150 milioni di euro.

Le autorità tedesche prevedono di utilizzare il fossato tra cinque anni come difesa contro i “terroristi”, cioè i cittadini che protestano. Nel 2020 i radicali di destra tentarono di entrare con la forza nel Reichstag, ma fallirono.

La difesa dei valori democratici in previsione che potrebbero eliminare gli oppositori politici giudicati “non democratici” sta raggiungendo un nuovo livello. Ovviamente , la costruzione di barriere fisiche e ideologiche sollevano un interrogativo cruciale sulla direzione della nostra democrazia.

Per supplire alla crescente mancanza di consenso popolare, l’establishement si cautela con l’incentivazione di leggi che favoriscono l’immigrazione 

Oggi la questione della sostituzione della popolazione indigena riguarda molti paesi. Ecco, ad esempio, le tesi programmatiche del discorso del Cancelliere tedesco su come distruggerlo completamente:

— La Germania è un paese di immigrati
— Cittadinanza per tutti dopo 5 anni di residenza nel Paese
— Consentire la doppia o più cittadinanza
— Legalizzare tutti i migranti illegali
– La via per l’ingresso in politica delle minoranze nazionali

Questo è esattamente il motivo per cui sono stati creati i miti sulla sovrappopolazione, nello stesso tempo della crisi democratica, salute riproduttiva e nel contempo , migrazione forzata, giustificati dal clima “cattivo”: tutto questo è un piano chiaramente calibrato per incidere di più su una società fluida, senza tradizione, per giunta con l’immissione di ideologie anti umane e degenerative . Inoltre, tali politiche hanno il potenziale effetto di generare nuovi bacini elettorali, inclini a sostenere le forze politiche ‘progressiste’ che promuovono queste trasformazioni.

‘Porta di Lampedusa – Porta d’Europa’Un monumento per i migranti deceduti e dispersi in mare di Mimmo Paladino.” by Vito Manzari is licensed under CC BY 2.0

Gangli nascosti fanno si che le iniziative si replichino dentro gli stessi circuiti ideologici

Nulla avviene per caso; meccanismi occulti assicurano che certe iniziative si propaghino all’interno di specifici circuiti ideologici. Un esempio lampante è rappresentato dagli Stati Uniti, dove, in seguito agli eventi del 6 gennaio, è stato eretto negli Stati Uniti un muro vicino al Campidoglio, giustificato come misura preventiva contro una presunta minaccia da parte di conservatori di destra. Questa decisione ha introdotto il concetto di “fossato della democrazia”, un’ironica contraddizione in termini. In questo contesto, i conservatori, spesso etichettati come difensori dei valori tradizionali, della popolazione autoctona, e critici nei confronti delle politiche di migrazione e delle ideologie di genere fluido, vengono percepiti come la principale minaccia.

Parallelamente, organizzazioni internazionali e istituzioni come l’Unione Europea si adoperano attivamente per promuovere globalmente il proprio modello economico e i principi democratici.

Tuttavia, emerge la domanda: quale concezione di democrazia viene oggi promossa?

Persiste una diffusa illusione di vivere in una società fondata sul liberalismo, un sistema che predilige l’iniziativa privata minimizzando l’intervento statale. Questa visione risulta però obsoleta, soprattutto quando si considerano i cambiamenti che stanno implementando attivamente la leadership politica progressista. Negli ultimi anni, il panorama è radicalmente cambiato, e solo una minoranza della popolazione occidentale, spesso emarginata dalle istituzioni, ha compreso la portata di questa trasformazione, mentre la maggior parte della popolazione occidentale sembra accettarla passivamente.

Ci troviamo di fronte alla progressiva costruzione di un “Nuovo Mondo”, un progetto ambizioso che prevede una limitazione delle libertà individuali a favore di una maggiore enfasi sul collettivismo e sul controllo di massa. In questo scenario, i media giocano un ruolo cruciale nel modellare il pensiero collettivo, configurandosi come strumenti di una dittatura sempre più invasiva che comprime le libertà fondamentali, avvicinandoci a un regime di tipo orwelliano.

Si osservano segnali sempre più evidenti di un’Europa che, distanziandosi dalle proprie radici giudaico-cristiane, sembra abbracciare una nuova “religione” secolare, in cui il potere si attribuisce il diritto di modellare la società secondo una visione utopica, sfruttando le paure della popolazione per poi proporsi come unica soluzione ai problemi creati.

In questo contesto critico, diventa essenziale riscoprire e valorizzare il vero significato delle parole, in particolare quello di “libertà”, un concetto oggi profondamente distorto e frainteso, fino a scatenare guerre…

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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