art. 11 della nostra Costituzione: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali »

autore: Patrizio Ricci fonte: wikinews.cc
art. 11 della nostra Costituzione: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali ». Ora non più. Il tabù è superato e poi la guerra non ce la siamo portati in casa.  Quasi una guerra su commissione. Una guerra straordinariamente ladra.

baciamano berlusconi1Si è perso cammin facendo lo spirito della Costituzione,  lo si applica ancora ai miti del passato, per restare ina pseudo unità, ma si è visto che in politica non si usa il cuore e la ragione, lo si è si è visto in questi mesi nella guerra contro la Libia,  per questa decisione grave non c’è stato conflitto tra i partiti che all’unisono hanno optato per la “guerra giusta” , è bastata una telefonata di Obama e poi.. “daremo solo gli aeroporti”, dopo 24 ore abbiamo dato aerei e uomini, poi i bombardamenti aerei, e c’è chi spingeva ad armare i predator,  oggi è caduta ormai ogni prudenza , vedendo il despota ferito, oggi “onorevolmente”  più per le spicce , le taglie sulla sua testa, i regolamenti di conti, ma dalla parte dei bravi ragazzi, si capisce..

Ma togliendo questa ultima parte , più truculenta, per mesi abbiamo saputo dei bombardamenti. Sono stati condotti per difendere alcunchè,  ma facendo parte di una coalizione belligerante,  per distruggere e destabilizzare, terrorizzare la popolazione ,  dissuadere a resistere chi la pensava come Gheddafi, o almeno chi fosse legato a quel buon tenore di vita al 2° posto in Africa..

Abbiamo visto nel nostro paese l’appiattimento a posizioni non vere , a posizioni farneticanti,  senza alcun senso logico,  retorica da spot, anche abbastanza stupida e poco fantasiosa, pochi uomini politici non vi si sono esibiti e chi non l’ha fatto ed ha protestato l’ha fatto  per le spese esose della guerra.

L’hanno chiamata  una guerra “per difendere i civili”, ripetuta fino allo spasimo, che è risuonata ogni volta come una più penetrante offesa all’intelligenza, alla ragione, al diritto naturale, alla nostra carta costituzionale. Ma nessuno si è strappato le vesti questa volta, nessun “indignados” , nessun “non ci sto!” di antica memoria,  neanche da chi è garante della costituzione.

Tempo fa non sarebbero bastate le più argute e comprovate giustificazioni, ora è più facile, più facile ora che da tempo siamo passati dalla guerra preventiva alla guerra umanitaria, gli omicidi mirati in ogni parte del mondo negli stati canaglia, l’immeserimento di paesi con lo strumento economico e finanziario, il ricatto fatto in mille modi,  guerre senza una onorevole dichiarazione di guerra, abbiamo assalito uno stato sovrano, senza tentare minimamente altre strade, era con il cui governo avevamo un trattato di amicizia .

Forse poi   la scoperta che gli affari si potevano fare comunque ed allora, si è messo in atto la disinformazione (ma non capisco come mai tutti i mezzi di informazione sono stati pressochè assenti…) ,  la mancanza assoluta di qualsiasi voce dissonante,  fuori dal coro, che dicesse che con questa azione avveniva la fine del diritto internazionale, si bruciava per sempre nei rapporti tra stati la sovranità nazionale ormai un concetto universalmente rispettato   e si agiva invece per puro interesse. Come evidentemente nelle dichiarazioni di amicizia.

Sono seguiti mesi di silenzio, di rassegnazione tra gli italiani, forse di rinuncia o di impotenza. Un giudizio realmente originale e personale sembra sconosciuto ai più, manca un giudizio chiaro, sembra che tutto possa essere permesso e che non ci sia un criterio, non ci sia neppure interesse. La motivazione nella migliore della ipotesi è l’impotenza di fronte a questo spettacolo inconsueto e vomitevole. Non se ne è parlato, si è continuato a parlare di crisi e di calcio, del troppo caldo..  di certe cose non se ne parla, sopratutto non se ne soffre, di quella sofferenza che fà vivere con un urgenza, che ci fa cercare la fonte viva, servirebbe a cambiare il modo di guardarsi, di affidare la nostra impotenza alla Madonna, a far nascere un movimento d’opinione, una critica al nostro modo di vivere, al nostro modo di considerarci, servirebbe ad offrire qualcosa nella nostra vita quotidiana, a fare qualche sacrificio, a rendere concreta questa nostra sofferenza, questo nostro disagio davanti a decisioni di morte, servirebbe ad affidarci alla preghiera incessante, servirebbe a farci attaccare ancora di più a Gesù, a supplicare la presenza della Madonna che cambia il cuore dell’uomo, presente nella storia, invece si è troppo certi, si è troppo tranquilli, perchè sembra non debba accadere più nulla e si sia rinunciato a desiderare uno sguardo nuovo, e nella vita civile c’è solo il disinteresse con una grande fiducia nello Stato lo Stato (il presidente ha preso il posto dei politici corrotti) che si muove in alcuni casi in unità, e lo Stato è una sicurezza, sembra che il dibattito ci debba essere solo per i motivi economici e la rettitudine di un uomo politico si misuri solo dal suo rispetto per le leggi e del fatto che sia o meno onesto cittadino. Intanto assistiamo che lo spirito della Costituzione, ogni fondamento della nostra vita civile viene aggiustato e relativizzato all’occasione, a secondo delle “urgente” modificato, aggiustato, glissato..per questo continuo a battere sulla guerra in Libia, perchè segna ancora un ulteriore “sgarro” alla nostra Costituzione, che si avvicinava alla legge naturale e faceva memoria del grande male visto dai nostri padri.