Il presidente Assad è stato invitato dal re d’Arabia alla 32a sessione dell’LPA che si terrà a Gedda, in Arabia Saudita, il 19 maggio. Bashar Al-Assad ha ricevuto l’invito dal Servo delle Due Sante Moschee e Re dell’Arabia Saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud a partecipare alla 32a sessione del Consiglio della Lega Araba, che si terrà a Gedda il prossimo 19 maggio.
L’invito è stato trasmesso al Presidente tramite l’Ambasciatore dell’Arabia Saudita in Giordania, Naif Al-Sudairi.
Il presidente Al-Assad ha accettato l’invito con gratitudine, sottolineando che il prossimo vertice arabo in Arabia Saudita rafforzerà la cooperazione interaraba per realizzare le aspirazioni dei popoli arabi.
La principale richiesta dell’Arabia Saudita ad Assad sarà interrompere il traffico di droga.
Secondo Reuters, la diffusione della droga in Siria è molto radicata, estendendosi in tutto il Medio Oriente, e costituisce una preoccupazione per i paesi arabi che cercano di ristabilire i legami con il presidente Bashar al-Assad. La droga, originariamente prodotta in Germania negli anni ’60, è diventata illegale nell’Europa orientale e nella regione araba, e si è diffusa nel conflitto scoppiato in Siria nel 2011. La droga siriana, nota come “droga del jihad” o “droga dei poveri”, migliora la concentrazione e previene il sonno e la fame, ed è stata utilizzata dai militanti, inclusi quelli dello Stato islamico, sul fronte di combattimento. Fonti di intelligence affermano che la droga continua ad essere prodotta lungo il confine siriano-libanese e vicino al confine siriano-giordano e che il governo siriano, inclusi alcuni funzionari, trae vantaggio dal commercio della droga, che si stima valere diversi miliardi di dollari all’anno. Il golfo è uno dei mercati più redditizi per la droga siriana, e le spedizioni sono state regolarmente inviate lì. Questo problema è diventato la principale preoccupazione dei paesi arabi che cercano una soluzione alla guerra in Siria.
Colloqui tra Siria, Turchia, Iran e Russia
A Mosca si sono svolti colloqui tra i ministri degli Esteri di Siria, Turchia, Iran e Federazione Russa. La stampa turca informa che sono previsti ulteriori “colloqui tecnici” siro-turchi a Mosca o in Siria (!!!), ai quali prenderanno parte “specialisti del ministero della Difesa nazionale, del ministero degli Affari esteri e dell’intelligence”. Per la Turchia i temi più importanti sono la “lotta al terrorismo”, cioè con le unità armate del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, e il ritorno in Siria dei profughi ora in Turchia. Si continua a scrivere sulla creazione di un centro di coordinamento turco-siriano…
Al Mekdad ha affermato che senza porre fine alla presenza illegale di forze armate straniere, tali colloqui sono inutili. Sembra che la Siria sia pronta a cooperare con la Turchia nel caso in cui si muova contro gli americani che sostengono i curdi.