Assolto: una sentenza sacrosanta, ma forse anche un premio per il Salvini prudente

Salvini assolto nella vicenda paradossale di Open Arms. Un’assoluzione sacrosanta, ma il processo non avrebbe mai dovuto iniziare. Non c’è quindi motivo di celebrare il nostro sistema giudiziario, che ha permesso che un simile caso arrivasse in aula.

Questo episodio, in primo luogo, è stato un chiaro scontro di poteri, a testimonianza del fatto che dietro il fenomeno migratorio esiste una volontà politica ben definita, orchestrata dall’alto. In secondo luogo, è impossibile non notare il cambiamento di Salvini nel corso del tempo. Quanto è facile cambiare: cambiare idee, dichiarazioni e posizioni, fino a scivolare nel disastro del nuovo codice della strada. Ciò che sopravvive oggi delle battaglie che Salvini portava avanti, un tempo con buona fede, è ben poco.

La “buona fede”, infatti, sembra ormai un ricordo lontano, soprattutto alla luce della posizione assunta sulla guerra in Ucraina. Una guerra che considero una cartina al tornasole, la più significativa. Perché un conflitto di tale portata non può essere trattato come un punto qualsiasi della lista della spesa, da mettere sullo stesso piano delle altre questioni politiche.

Si tratta evidentemente di una dichiarazione priva di reali conseguenze politiche, dato il ruolo ambiguo in cui Salvini si è collocato e l’effetto caotico generato dalle sue affermazioni, ormai standardizzate e prive di autorevolezza. Questo evidenzia come qualsiasi politico al governo in Italia sia soggetto a pressioni e ricatti così intensi da convincere gli interessati di non avere via di scampo. Lo stesso discorso, naturalmente, vale anche per Giorgia Meloni.

Vale la pena, in questa occasione, fare alcune riflessioni.

L’evoluzione di Matteo Salvini: dal leader combattivo a comprimario

Matteo Salvini ha subito un’evoluzione politica significativa, passando dal leader dirompente e apertamente critico verso l’Unione Europea al vicepremier cauto e allineato alle direttive di Bruxelles. Questa metamorfosi è evidente se si confrontano le sue posizioni di ieri con quelle odierne, in particolare su temi cruciali come i rapporti con la Russia e la guerra in Ucraina.

Il Salvini del passato: un antieuropeista combattivo

Durante i governi precedenti, Salvini era considerato uno dei principali oppositori dell’establishment europeo. Non esitava a criticare le sanzioni contro la Russia, definendole controproducenti per l’economia italiana, e a elogiare Vladimir Putin come un modello di leadership. La firma dell’accordo tra la Lega e il partito Russia Unita nel 2017 consolidava questa immagine. Le sue dichiarazioni, spesso provocatorie, mostravano una linea politica chiara e coerente, benché divisiva.

La vicenda della Open Arms, con il processo per sequestro di persona e il successivo proscioglimento, rappresenta una testimonianza del Salvini di allora: un politico disposto a portare avanti battaglie polarizzanti, anche a rischio di conseguenze giudiziarie. Tuttavia, questo episodio segna anche un punto di svolta: se da un lato ha confermato il carattere politicizzato del sistema giudiziario italiano, dall’altro ha evidenziato la fragilità di chi tenta di opporsi alle narrative dominanti.

Il Salvini di oggi: un leader prudente e ambiguo

Nel contesto attuale, Salvini sembra essersi adattato a un ruolo prettamente istituzionale, abbandonando gran parte delle posizioni che lo avevano reso un leader carismatico. Sulla guerra in Ucraina, per esempio, ha adottato una linea di condanna verso l’invasione russa, ma senza proporre soluzioni concrete per il raggiungimento della pace, né avanzare critiche alle scelte dell’UE o della NATO. Questo atteggiamento neutro e conformista contrasta con la sua precedente immagine di politico anti-sistema.

Il cambiamento è emblematico delle dinamiche di pressione a cui è sottoposto ogni politico italiano al governo. Salvini, così come Giorgia Meloni, ha compreso che sfidare apertamente i poteri forti europei o internazionali comporta rischi troppo elevati (non ultimo il “promemoria” del suo processo farsa), spesso insostenibili e con una fine predestinata. Le sue dichiarazioni, oggi più vaghe e sempre calibrate (in ogni caso spesso inconcludenti, soprattutto sulla politica internazionale, di primaria importanza in un mondo globalizzato), riflettono una volontà di evitare conflitti che potrebbero compromettere il suo ruolo istituzionale.

La cartina di tornasole: la guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina rappresenta uno spartiacque per la politica italiana. Salvini, che in passato avrebbe potuto sfruttare questo tema per ribadire la sua indipendenza dall’UE, ha invece scelto un profilo basso, persino fastidioso per chi era abituato al vecchio Salvini, allineandosi al mainstream europeo (basta vedere la postura dignitosa e coraggiosa del generale Vannacci per rendersi conto di quanto questo “profilo” sia basso). Anche le sue dichiarazioni sulle elezioni russe del 2024, con il commento “Quando un popolo vota ha sempre ragione”, mostrano una retorica che evita prese di posizione incisive, lasciando un margine di ambiguità.

Conclusioni: da protagonista a comprimario

Il Salvini di oggi appare lontano dal politico che prometteva di “scuotere il sistema”. La sua trasformazione riflette non solo un cambiamento personale, ma anche la difficoltà intrinseca di mantenere posizioni forti in un contesto politico e mediatico dominato da pressioni sovranazionali. Tuttavia, personalità come il premier slovacco Fico, che ha evitato fortunosamente la morte a causa della sua posizione integra, non permettono di assolvere Salvini accettando questo genere di giustificazione. In realtà, le battaglie di ieri sono state sostituite da un pragmatismo che, sebbene possa garantirgli una sopravvivenza politica, lo rende meno incisivo agli occhi di molti suoi sostenitori, almeno di quelli che non sposano un’idea politica come si fa con una squadra di calcio.

In definitiva, il Salvini prudente di oggi sembra aver sacrificato parte della sua identità politica per adattarsi alle regole del gioco. Resta da vedere se questo compromesso gli consentirà di mantenere la fiducia degli elettori o se rappresenterà il preludio di un’ulteriore perdita di credibilità. Ovviamente tutto si gioca sulla capacità di giudizio, e per questo la politica, nel suo insieme, fa di tutto perché questa venga degradata, così come fanno le forze globaliste che detengono il potere nel mondo occidentale in modo egemonico

Vedremo se con Trump coglierà il ‘momentum’ per un ritorno ad una postura più vera, incisiva e utile per il nostro paese, oltre che politicamente ed esistenzialmente dignitosa.

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note a margine:

E’ utile ricordare che Salvini, ha manifestato nel corso degli anni un’involuzione significativa nelle sue posizioni riguardo alla Russia e a Putin.

Dichiarazioni precedenti al 2022:

  • Ammirazione per Putin: Nel 2015, Salvini dichiarò che avrebbe accolto Putin in molti paesi europei, criticando i leader europei dell’epoca.
  • Elogi a Putin: Nel 2019, definì Putin “uno dei migliori uomini di governo sulla faccia della Terra”.
  • Critiche all’UE e sostegno alla Russia: Salvini ha spesso criticato le sanzioni dell’UE contro la Russia, definendole inutili e dannose per l’economia italiana.
  • Accordi politici: Nel 2017, la Lega ha firmato un accordo di cooperazione con il partito Russia Unita di Putin, rinnovato automaticamente nel 2022.

Dichiarazioni dal 2022 in poi:

      • Condanna dell’invasione dell’Ucraina: Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, Salvini ha condannato l’azione, esprimendo solidarietà verso l’Ucraina.
      • Cambiamento di opinione su Putin: Nel settembre 2022, Salvini ha affermato di aver cambiato opinione su Putin a causa della guerra in Ucraina, dichiarando: “La mia opinione su Putin è sicuramente cambiata durante la guerra”.
      • Quindi arriviamo ai giorni nostri, in cui in occasione dell’esito delle elezioni russe del 2024, ha mostrato nuovamente sostegno: Nel marzo 2024, Salvini ha commentato positivamente le elezioni presidenziali in Russia, affermando: “Quando un popolo vota ha sempre ragione”. Il Post

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