Attacchi alle infrastrutture ucraine due giorni dopo l’attacco sul ponte di Crimea

Secondo il Briefing del Ministero della Difesa della Federazione Russa, oggi sono stati presi di mira come obiettivi – con missili di alta precisione – comandi militari, infrastrutture di comunicazione e dell’energia dell’Ucraina.

Il portavoce del Ministero ha comunicato che “tutti gli obiettivi degli attacchi missilistici contro l’Ucraina sono stati raggiunti”.

Questa la notizia, come riportata da importanti testate internazionali:
The Washington Post:La Russia colpisce Kiev e le città dell’Ucraina dopo l’attacco al ponte di Crimea
Il New York Times: “Gli attacchi sono arrivati ​​due giorni dopo il danneggiamento del ponte russo in Crimea”
NBC News:La Russia lancia attacchi mortali contro le città ucraine dopo l’attacco al ponte della Crimea”
CBS News:La Russia lancia missili contro la capitale ucraina e altre città come rappresaglia per l’attentato al ponte di Crimea”
Financial Times:Vladimir Putin ha detto che la Russia ha attaccato l’Ucraina per l’esplosione del ponte sulla Crimea”
Francia 24:Kiev e altre città dell’Ucraina hanno sofferto quando Putin ha ordinato di vendicare il ponte di Crimea”
CNN: “L’attacco in Crimea ha scatenato un’ondata di attacchi missilistici in Ucraina. Ma resta un mistero chi abbia fatto saltare in aria il ponte di Putin”.

meme in piazza a Kiev, l’indomani dell’attacco al ponte di Crimea

Come vedete, quasi tutte le principali testate internazionali riconoscono che si è trattata di una rappresaglia in risposta all’attentato al ponte di Crimea. E’ già molto che i principali media mettano i due fatti in relazione. Sfortunatamente, il bombardamento quotidiano della città di Donetsk, che prende diverse vite alla volta, è già diventato una routine e non viene mai denunciato.

In questo è sintetizzato il modo con cui i media curano abitualmente la comunicazione. Se essi dicessero che Maradona non è stato un calciatore, tutta la gente oggi direbbe che Maradona non è stato un calciatore. Tale è la presa sulla pubblica opinione. Questo accade quando la narrativa diventa più vera dalla realtà stessa.

E’ da osservare che la rappresaglia missilistica è arrivata dopo l’omicidio della politologa e filosofa e giornalista Daria Dugina, seguito da molti altri omicidi mirati, esecuzioni sommarie di ‘traditori’. A ciò si aggiungono gli attacchi quotidiani a Donetsk ‘randomizzati’, con annesse mine antiuomo a dispersione e la migliore tecnologia occidentale missilistica per mietere sempre più vittime civili. Infine, la distruzione dei gasdotti e infine il sabotaggio al ponte di Crimea.

Ora, è da vedere se nei prossimi giorni gli attacchi russi continueranno o meno. Perché da  alcuni giorni il comando dell’intera operazione in Ucraina (in realtà nel Donbass e nei territori annessi dopo i referendum), è andato al gen. Surovikin, un veterano molto esperto che è stato determinante nello sconfiggere i terroristi islamisti in Siria e l’ISIS. Quindi è da vedere la strategia che si adotterà d’ora in poi, giacché finora la campagna militare è giudicata essere stata inefficace, non avendo toccato, i ponti, le ferrovie, le vie di approvvigionamento di armi e combustibile, etc. Qui di seguito vedete il generale nel video di Euronews.

È quindi molto plausibile che, dopo la rappresaglia, assisteremo ad un nuovo metodo di conduzione del conflitto, diverso da ciò che abbiamo visto finora in Ucraina. In tal senso, è indicativo che il generale Surovikin – dopo i recenti insuccessi delle forze russe – ha ricevuto carta bianca dal Cremlino nelle operazioni militari in Ucraina. Naturalmente, avrà libertà di scelta eccetto l’utilizzo delle armi nucleari e di quelle proibite dalle convenzioni internazionali. Non fate caso se la Stampa ed altri giornali insistono sulle armi nucleari, esse sono contemplate dalla dottrina russa, solo in caso di minaccia esistenziale per la Russia.

La rappresaglia

Il portavoce del comando delle forze aeree ucraine Yuri Ignat ha dichiarato che l’esercito russo la mattina del 10 ottobre ha colpito l’Ucraina utilizzando:
missili X101, X555, che vengono lanciati da bombardieri strategici della regione del Caspio
– missili Kalibr dal Mar Nero
– Tornado.
Da segnalare che un C300 è missile di difesa aerea ucraino ha mancato il bersaglio ed è caduto in un parco a Kiev. Facendo danni, probabilmente anche missili russi intercettati hanno fatto danni, forse di più che se avessero raggiunto i bersagli in termini di vite umane.
In base alla relazione ucraina, il bilancio delle vittime è stato in tutto di 14 morti e 97 feriti, mentre 1307 centri urbani sono senza corrente elettrica.
Se ragioniamo freddamente in base ai dati, ovvero tenendo come riferimento i missili lanciati , che sono un centinaio, le cosiddette ‘vittime collaterali’ sono minime rispetto al volume dell’arsenale missilistico impiegato nell’attacco.

In merito ai pretesi attacchi a parchi, ponti pedonali o fermate dell’autobus e altri obiettivi di questo tipo riferiti dai media (comunque contrariamente a quanto da più fonti detto, il ponte non ha avuto alcun impatto. Il probabile obiettivo non era il ponte stesso, ma la costruzione dell’assistenza consultiva dell’Unione Europea situata nelle vicinanze). E’ da notare che indicare i oggetti civili come obiettivi, non è usare la logica: la Russia sta razionando l’uso dei missili da crociera. Usarli per far saltare in aria un parco o una fermata dell’autobus è un uso efficiente di una risorsa limitata? No. Non lo è.

Centrali elettriche e comandi militari colpiti, situati nelle seguenti città:
– Kiev (uno dei missili è caduto in via Vladimirskaya dove si trovano la sede del Servizio di sicurezza ucraino e l’ufficio di Zelensky)
– Dnepropetrovsk
– Kharkiv
– Zaporozhye
– Ternopil
– Odessa
– Krivoy Rog
– Lviv
– Zhitomir
– Rivne
– Nikolaev
– Krapivnitsky
– Kremenchuk
– Konotop

Attacchi su obiettivi importanti:
– Glavk SBU (Kiev)
– CHPP-5 (Kiev)
– CHPP-6 (Kiev)
– Lviv CHP (Lviv)
– Burshtynska TPP (regione di Ivano-Frankivsk)
– Missione consultiva dell’UE (Kiev)
– Dipartimento delle forze dell’ordine (Kiev)

Metropolitana a Kiev e Kharkov ferme.
Le Ferrovie ucraine hanno avvertito dei possibili ritardi dei treni in direzione ovest a causa di danni alla rete di contatto. (https://t.me/rian_ru/181090)

Senza luce:
– Lviv
– Zhitomir
– Sumy
– Kharkiv
– Khmelnitsky
– Poltava
– Ternopl
– Lutsk
– Rivne
(https://t.me/intelslava/38845)

In molte città dell’Ucraina ci sono problemi con l’approvvigionamento idrico e Internet. (https://t.me/donbassitalia/9544)

Zelensky ha detto che l’ obiettivo fondamentale dell’ attacco è stata l’infrastruttura energetica del paese.  (https://t.me/V_Zelenskiy_official/3583)

Conseguenze pratiche.
A questo punto, la necessità di altri attacchi diminuisce in modo significativo. Le distruzioni delle centrali elettriche sono in gran parte avvenute e ostacolerà tutta la logistica e la capacità di produrre o trasportare carburante, trasportare e produrre armi, proiettili, ecc.
E’ interessante in proposito il parere di Helmer:

“Lentamente ma sicuramente, ma anche segretamente, la guerra sta distruggendo la generazione elettrica da cui l’Ucraina dipende per tutto: treni, pompe dell’acqua, trattamento delle acque reflue, luce, riscaldamento, telefoni cellulari, frigoriferi, radio e televisione, per non parlare delle linee di produzione nelle fabbriche, nei macelli, nella produzione di salsicce e in altre lavorazioni agricole e alimentari.

Tuttavia, rimane energia elettrica per consentire alle operazioni militari ucraine di continuare sul fronte orientale e per i treni transfrontalieri che arrivano a Leopoli dalla Polonia con armi nuove, munizioni e consiglieri del personale militare alleato a rotazione, insieme a politici e giornalisti della NATO desiderosi di pubblicizzare il loro sostegno.

Sulla scia dell’attacco al ponte di Crimea, ora si può prevedere un’escalation della guerra elettrica”. (http://johnhelmer.net/russian-army-fires-old-sparky-us-loses-the-electric-war-in-the-ukraine/)

Sempre nella giornata di oggi c’è stato un messaggio di Putin per commentare ciò che stava accadendo.

Putin alla riunione operativa del Consiglio di sicurezza della Russia:

i servizi speciali ucraini hanno già effettuato tre attacchi terroristici contro la centrale nucleare russa di Kursk, minando ripetutamente le linee ad alta tensione della centrale. Come risultato del terzo attacco di questo tipo, tre di queste linee furono danneggiate contemporaneamente. Con i provvedimenti adottati, il danno è stato eliminato nel più breve tempo possibile, non sono state ammesse gravi conseguenze.
Ma una serie di altri attacchi terroristici e tentativi di crimini simili sono stati commessi anche contro gli impianti di energia elettrica e le infrastrutture di trasporto del gas del nostro paese, compreso il tentativo di minare una delle sezioni del sistema di trasporto del gas Turkish Stream. Tutto ciò è dimostrato da dati oggettivi, compresa la testimonianza degli stessi autori di questi attacchi terroristici detenuti“.

Sempre il presidente russo, ha specificato:

“Se i tentativi di attentati terroristici sul nostro territorio continuano, le risposte della Russia saranno dure e corrisponderanno in scala al livello delle minacce poste dalla Federazione Russa

Il canale televisivo francese BFM ha trasmesso il discorso di Putin al Consiglio di Sicurezza con traduzione simultanea:

Alcune reazioni internazionali

“Ha parlato con il ministro degli Affari esteri dell’Ucraina, ha condannato gli attacchi orribili e indiscriminati della Russia alle infrastrutture civili in Ucraina. La NATO continuerà a sostenere il coraggioso popolo ucraino nella lotta contro l’aggressione del Cremlino per tutto il tempo necessario“, ha detto il segretario della NATO Stoltenberg.

Dichiarazione di Biden sugli attacchi missilistici russi”:

Gli Stati Uniti condannano fermamente gli attacchi missilistici russi di oggi sul territorio dell’Ucraina, inclusa Kiev. A seguito di questi attacchi, civili sono stati uccisi e feriti, così come sono stati distrutti oggetti che non servivano a scopi militari. Dimostrano ancora una volta l’estrema brutalità della guerra illegale di Putin contro il popolo ucraino.
Questi attacchi rafforzano ulteriormente il nostro impegno nei confronti del popolo ucraino per tutto il tempo necessario. Insieme ai nostri alleati e partner, continueremo a sostenere il costo della Russia per la sua aggressione, a ritenere Putin e la Russia responsabili delle sue atrocità e crimini di guerra e forniremo il supporto di cui le forze ucraine hanno bisogno per difendere il loro paese e la loro libertà.
Chiediamo ancora una volta alla Russia di fermare immediatamente questa aggressione non provocata e di ritirare le sue truppe dall’Ucraina”.

Oggi Elon Musk ha chiesto la fine del conflitto in Ucraina pubblicando un “famoso proverbio russo”: “Occhio per occhio ci lascerà tutti ciechi”. Naturalmente, è rivolto a tutti.
Penso che Elon Musk ultimamente stia dicendo ciò di cui ci sarebbe bisogno di capire.

E concludo sottoscrivendo quando ha scritto oggi l’amico Stefano Orsi sul suo canale Telegram “Il presidente turco, Erdogan, ha dichiarato: “Anche la peggior pace è meglio della guerra”, confermando il suo impegno a favorire trattative per risolvere il conflitto in Ucraina. Possibile che a parte Zelensky, che è assodato essere un pazzo scriteriato, i nostri leader politici italiani ed europei invece non sappiano che incitare a proseguire la guerra? Non lo capiscono che la politica è fondata sul “logos”, sulla parola (e sulla ragione), a differenza del “polemos”, che si scatena proprio quando la parola viene meno? Infatti si dice: “La parola ora passa alle armi”. Invece devono parlare gli esseri umani e trovare il modo di fermare la carneficina.”

VPNews

*****

Correlati, per ricordare e per guardare le cose condannando sempre la guerra ma usando la razionalità e non l’emotività indotta:

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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