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Attentato a Mosca, 40 morti: arriva la guerra ibrida preannunciata dai nemici della Russia

Un drammatico evento ha scosso la capitale russa, almeno 40 persone sono state vilmente uccise in seguito a un’esplosione e una sparatoria avvenute in una nota sala da concerto di Mosca, come riportato dal Washington Post.

La responsabilità dell’attacco è stata rivendicata dall’ISIS attraverso il suo canale mediatico. Un funzionario statunitense, parlando in anonimato per salvaguardare le informazioni delicate, ha sottolineato che gli Stati Uniti “non vedono ragioni per dubitare” della veridicità di questa affermazione.

Il drammatico assalto è iniziato con spari effettuati da individui non identificati poco prima dell’inizio del concerto, seguiti da un’esplosione che ha causato un incendio all’interno della struttura. Coloro che si trovavano all’interno sono rimasti intrappolati mentre diverse forze di sicurezza, tra cui SOBR, OMON, FSB e la Guardia Russa, intervenivano sulla scena.

Secondo una stima preliminare dell’FSB, l’attacco ha provocato la morte di 40 persone e il ferimento di oltre 100. Il Presidente Putin è stato immediatamente informato degli sviluppi relativi alla sparatoria al Crocus City Hall.

La Casa Bianca ha dichiarato di non avere indicazioni su preparativi per un attacco terroristico a Mosca e non ha trovato prove di coinvolgimento dell’Ucraina o dei cittadini ucraini. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, ha prontamente dichiarato che Kiev non ha alcun legame con l’incidente.

La comunità internazionale, inclusi leader di Bielorussia, Turchia, Venezuela, Cuba, Kirghizistan, Kazakistan, Pakistan, Egitto, Azerbaigian, Italia e Germania, ha espresso le proprie condoglianze per la tragedia.

Nonostante non sia immediatamente chiaro se l’attacco sia direttamente correlato al conflitto russo-ucraino, che perdura ormai da tre anni, recenti avvertimenti di ambasciate straniere a Mosca avevano sollevato preoccupazioni per il rischio di attacchi terroristici, invitando a evitare assembramenti pubblici.

Mentre l’Ucraina nega qualsiasi responsabilità, affermando attraverso il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak che “L’Ucraina non ha nulla a che vedere con questi eventi”, l’intelligence militare ucraina attribuisce l’azione ai servizi segreti russi, suggerendo che potrebbe essere utilizzata per rafforzare il sostegno al conflitto militare.

Konstantin Malofeev, un influente oligarca russo, ha persino chiesto un attacco nucleare, proponendo di dare alla popolazione civile ucraina 48 ore per evacuare le città al fine di concludere il conflitto con una “vittoriosa sconfitta del nemico”, utilizzando ogni mezzo disponibile.

Informazioni dell’intelligence indicano che ISIS K, un ramo dell’ISIS attivo in Afghanistan, Pakistan e Iran, è operativo anche in Russia, come riferito da due funzionari americani al Washington Post.

Eventi anomali e già visti

L’ambasciata americana a Mosca ha dichiarato il 7 marzo che “sta monitorando le notizie secondo cui gli estremisti stanno pianificando di attaccare grandi raduni” nella capitale russa, compresi concerti, e ha esortato i cittadini statunitensi a evitarli.

L’avvertimento si basava in parte sull’intelligence su una possibile attività dell’Isis in Russia, secondo i funzionari statunitensi che hanno parlato a condizione di anonimato.

E’ plausibile che gli USA quantomeno sapevano

Il presidente serbo Aleksandar Vucic: Il 7 marzo l’ambasciata americana ha invitato i suoi cittadini a non visitare il centro commerciale [dove è avvenuto l’attentato]. Poi gli inglesi e qualcun altro hanno fatto lo stesso”.

Secondo il portavoce della Casa BIANCA Kirby è solo una coincidenza che abbiano avvertito i cittadini americani a Mosca di evitare i concerti di marzo.

Che l’ISIS , gruppo salafita islamico operi in Russia mentre è in corso un genocidio a Gaza , sarebbe da considerare una favola per polli, se non giungessero simili notizie. Sembra che l’ISIS operi solo ed esclusivamente contro Russia ed Iran. Tuttavia, vengono date in pasto queste notizie con il loro carico di anomalie come se tutto fosse normale. Ricordo che già circa un mese fa gli anglosassoni avevano addirittura preannunciato il passaggio all’interno della Russia alla guerra ibrida. E’ da notare che gli attentati si possono fare direttamente, ma questo non è mai accaduto. Si possono fare però appoggiando taluni gruppi e magari facilitare. Lo scopo è sempre la paura, la destabilizzazione, e l’islamofobia in un paese multietnico dove le varie componenti convivono pacificamente, oltre che, ovviamente acutizzare il conflitto in corso con l’occidente. Intanto i giornali ci bombardano ‘di prepararci’. Ci siamo…

Il mio cordoglio per le vittime, i famigliari ed i feriti di Mosca

AGGIORNAMENTO:

La televisione americana diffonde la notizia (che talune fonti dicono sia falsa) secondo cui l’Isis ha rivendicato l’attacco, accompagnata da una didascalia secondo cui l’Ucraina non ammette la sua partecipazione all’attacco.

Il testo del messaggio Telegram che posto, dice:

Ricordiamo che anche l’Ucraina non ha riconosciuto la sua partecipazione a:
🔹Gli omicidi di Daria Dugina, Vladlen Tatarsky e altri cittadini russi
🔹Fare saltare in aria il ponte di Crimea con un’auto piena di esplosivo
🔹Uccisione di civili a Odessa, Mariupol, Donetsk e Lugansk dal 2014
🔹Terrore contro la Crimea e la popolazione russa della regione di Kherson dal 2014

Quindi non crediamo alle dichiarazioni dell’Ucraina e dei suoi sponsor.

In questo momento il bilancio è salito a 60 morti e 145 feriti. Anche togliendo il fattore ISIS e mettendo un’altra sigla (perchè una sigla verrà fuori) , la mia valutazione non cambia.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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