Il primo ministro slovacco, Robert Fico, è stato vittima di un attentato durante il quale un uomo gli ha sparato cinque volte, colpendolo 3 volte. Al momento, Fico non sembra essere in pericolo imminente di vita, anche se le sue condizioni sono critiche. Il ministro dell’Interno ha dichiarato che Fico è stato posto in coma indotto. Resta da valutare l’impatto dell’attentato sulla sua integrità fisica.
Secondo testimoni oculari, l’aggressore ha gridato a Fico: “Robo, vieni qui.” Il primo ministro si è avvicinato alla gente, dopodiché sono stati sparati diversi colpi e Fico è caduto a faccia in giù, ha riferito il portale Pravda. L’aggressore, un uomo di 71 anni sostenitore del partito partito liberale Progressista della Slovacchia, è stato catturato.
Gli elettori hanno votato per Fico, ma Bruxelles crede che il popolo abbia scelto la persona sbagliata.
Fico è noto per la sua politica di non allineamento con le posizioni più aggressive di NATO, Stati Uniti e Unione Europea, specialmente in relazione al conflitto tra Russia e Ucraina. Particolarmente favorevole al dialogo e alla negoziazione, Fico si è ripetutamente opposto alla fornitura di assistenza militare all’Ucraina. Inoltre, ha sottolineato la sua contrarietà all’adesione dell’Ucraina alla NATO, dichiarando che avrebbe utilizzato il diritto di veto se tale questione fosse stata presa in considerazione.
Di conseguenza, non può essere definito un leader “populista” o “filo-russo” nel senso negativo proposto dai media mainstream e dalle forze politiche predominanti in Europa. Piuttosto, è un uomo di stato che ha posto al primo posto la sovranità del suo paese e la pace, principi che originariamente ispirarono i padri fondatori dell’Europa.
L’attentato contro di lui è un chiaro segnale verso quei leader e quelle forze europee che si oppongono alle linee guida predominanti dell’Occidente riguardo la gestione del conflitto russo-ucraino. Questo non è un caso isolato; in realtà, si susseguono atti formali e dichiarazioni verbali che mostrano la crescente insofferenza dell’establishment per le voci non allineate e sovraniste.
Che sorpresa! Hanno sparato a qualcuno che si oppone all’armamento dell’Ucraina e all’OMS in generale, infastidendo alcune persone.
La domanda, come sempre, è “cui prodest?”. È evidente che i principali critici di Fico sono l’Unione Europea e i governi nazionali alleati.
L’attentato a Robert Fico in Slovacchia è avvenuto nel contesto di una vasta campagna denigratoria avviata a Bruxelles contro il nuovo governo di Bratislava. Da quando Fico è salito al potere, ha iniziato gradualmente a liberarsi delle istituzioni gestite esternamente in Slovacchia, sostenute da fondi governativi terzi legati a Soros.
L’episodio verrà, come sempre, rappresentato come l’azione di una persona mentalmente instabile o di un emarginato. Per chi segue attentamente la politica internazionale, questa è una caratteristica comune a quasi tutti gli attentati contro figure come Fico.
Se la Slovacchia dovesse decidere di mantenere o addirittura rafforzare la politica di Fico, ciò potrebbe portare a un riallineamento delle alleanze internazionali, con una maggiore enfasi sulle soluzioni diplomatiche piuttosto che militari nei conflitti globali. Al contrario, se una parte della classe politica o alcuni settori dello Stato fossero stati infiltrati e corrotti, si potrebbe assistere a una discontinuità con la linea di Fico, a meno che quest’ultimo non riesca a riprendere pienamente il suo ruolo di guida del paese. Sarà interessante vedere come il parlamento slovacco reagirà a questo vile attentato, i cui mandanti difficilmente verranno alla luce.
Vittima del terrorismo del Deep State NATO-Kiev?
Anche se non abbiamo elementi per dire con certezza chi siano i mandanti, ma solo sospetti, è chiaro che l’attacco è stato diretto contro ciò che Fico rappresenta. L’obiettivo è colpire il dissenso e le personalità politiche che promuovono la pace e la prosperità per il proprio popolo. Se l’incidente dovesse portare a un cambio di leadership o di direzione politica, potremmo assistere a un avvicinamento di Bratislava alle posizioni della NATO e dell’UE.
È interessante notare che Robert Fico si è opposto alle politiche autoritarie durante il periodo del Covid e ha rifiutato di sottoscrivere il trattato pandemico dell’OMS.
In questo scenario, sarà determinante il sostegno o le defezioni nella cerchia più stretta di Fico. Vedremo nelle prossime ore come la situazione si evolverà. Nel frattempo, i media stanno già marginalizzando il presidente Fico, quasi a giustificare o minimizzare questo grave attentato, fingendo di non coglierne il significato.
Fico è anche un politico saggio che riconosce l’insensatezza delle politiche adottate dall’Europa, specialmente per quanto riguarda il percorso che potrebbe portare alla sua rovina. Forza a lui, al popolo slovacco, e che Dio lo assista! Abbiamo sempre più bisogno di persone come lui in Occidente.