La brigata internazionale in Siria

La storia del piccolo esercito formato anche da veterani libici che combatte in Siria e ha misteriosi finanziamenti. fonte: http://www.ilpost.it/2012/07/29/la-brigata-internazionale-in-siria/ La giornalista della CNN Jomana Karadsheh racconta la storia della brigata “Liwaa al-Umma”, un gruppo di ex ribelli libici che dopo essere stati tra i primi a entrare a Tripoli l’anno scorso, hanno attraversato il …

Leggi tutto

Patriarca Younan: «In attesa del Papa, la nostra angoscia per la Siria»

(Beirut) – La prossima visita del Papa al Paese dei cedri resta confermata, pur nelle convulsioni che dalla Siria stanno tracimando in Libano e sulle quali pesa «l’opportunismo economico» con cui l’Occidente guarda al travaglio che scuote il mondo arabo. Così il patriarca dei siro-cattolici Youssif III Younan parla dell’imminente viaggio papale a Beirut dalla sede del patriarcato a Charfat, dove si terrà l’incontro ecumenico con Benedetto XVI il 16 settembre.

 syrian christians 008intervista di  Manuela Borraccino | 27 agosto 2012

Beatitudine, a che punto è la guerra in Siria?
Siamo molto preoccupati per il Paese e in particolare per Aleppo, dove continuano i combattimenti tra l’esercito regolare e i ribelli, anche in centro città, con i cittadini che restano rintanati in casa, senza poter sfollare. L’unica via di fuga sarebbe l’aeroporto di Aleppo, ma anche la strada per raggiungerlo è divenuta pericolosissima per via dei check-point del cosiddetto Libero esercito siriano. Le ultime settimane sono state drammatiche per la sicurezza, i rifornimenti alimentari ed energetici.
Che cosa pensate di fare?
Gli sviluppi sono imprevedibili, ed è difficile anche pensare a cosa fare. Il regime dice di essere pronto al dialogo, i ribelli e l’opposizione hanno messo come condizione, per sedersi al tavolo del negoziato, la rinuncia di Bashar al-Assad al potere, una richiesta inaccettabile per il presidente. Perciò siamo ad un punto morto.

Come giudica l’atteggiamento della comunità internazionale?
Uno dei paradossi della crisi siriana è che le monarchie del Golfo, che sono a maggioranza sunnita, intendono rovesciare anche per ragioni confessionali il regime siriano, e i Paesi occidentali anziché rifiutare il confessionalismo e tentare una mediazione appoggiano, per via del petrolio, i Paesi del Golfo. Abbiamo il dovere di chiederci come mai l’Occidente – una comunità di Paesi che si definiscono laici e con società civili basate sui diritti umani, che prescindono dalla fede dei singoli cittadini – accetti senza riserve che nel Ventunesimo secolo l’Organizzazione della Conferenza islamica, che riunisce 57 Paesi musulmani, tenga un vertice in Arabia Saudita sotto l’egida della comune appartenenza a una religione per prendere decisioni politiche!

Lei ha parlato di «opportunismo economico»…
Certamente: perché il linguaggio dell’Occidente è politicamente corretto mentre le grandi potenze non vogliono affrontare le contraddizioni di quei Paesi che siedono alle Nazioni Unite e che rifiutano di dare gli stessi diritti a tutti i cittadini, indipendentemente dalla religione a cui appartengono. Si critica la Cina ad esempio per il trattamento riservato ai dissidenti politici, ma non una parola viene spesa sull’Arabia saudita, per via del petrolio. Questo è un atteggiamento che non esito a definire economicamente opportunista.

Leggi tutto

Siria, la voce della maggioranza silenziosa – ‘Mussalaha’ o riconciliazione – Daniel Maes

“La maggioranza silenziosa del popolo siriano desidera LA PACE, la pace e la riconciliazione. Tutto il resto è manipolazione e menzogna. In questo desiderio di vivere attraverso tutto nella tolleranza reciproca con l’altro si esprime la vera grandezza del popolo siriano.” Testimonianza del sacerdote Daniel Maes, che vive in Siria http://www.voxclamantis.info/Photos.html I nostri media solitamente …

Leggi tutto

Rimsha Masih. l'illusione dell'Islam moderato

Vi segnalo l’appello di Cultura Cattolica a favore della vita e della verità, per Rimsha Masih , la bambina di 11 anni con la sindrome di down, accusata di blasfemia per aver “oltraggiato il Corano” (ha distrutto dei fogli di un quaderno usato per scrivere versi del Corano). La piccola scampata al tentativo di bruciarla viva …

Leggi tutto

I lettori dalla stampa cattolica si aspettano di più di un "si dice".

225px Syria.BasharAlAssad
decorato nel 2010 dal Presidente della Repubblica Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di Francesco I
«Per il mantenimento del dialogo e della convivenza interreligiosa in Siria»

I media italiani avevano già dall’inizio la certezza da che parte stare: subito hanno dato per buono tutto ciò che veniva messo a disposizione dall’opposizione siriana su you tube e dal famigerato ‘osservatorio siriano per i diritti umani’ con sede a Londra.

Sin da subito avevano adottato il solito gergo con cui ci siamo abituati con la guerra di Libia, “il rais”, il regime, i lealisti, gli ‘assadiani’, i ‘pro Assad’ e dall’altra parte l’esercito libero siriano, i partigiani, i ribelli, gli amici della Siria.. termini certo più “tonici”… cosicché qualsiasi cosa dicesse l’opposizione è stata sempre considerata vera mentre quando i fatti maldestramente lasciati non manipolati hanno scagionato Assad, gli è però stato fatto ugualmente dono del tono sprezzante, degli appellativi più infamanti e l’onta del governo siriano però rimane.

Quando ha tentato di fare qualcosa di buono subito è arrivata la replica del Segretario di Stato USA: “non credibile”.  E’ accaduto tutto in un dato momento, l’ambasciatore americano sceso tra la folla a protestare. Cosa fosse cambiato da ieri, quando Assad veniva ricevuto e riverito ovunque  non ci è dato di sapere, eppure le riforme che aspettava la popolazione aveva cominciato a farle, ma tutto era già deciso prima ancora che iniziasse.

Tuttavia ciò che più mi sgomenta è l’allineamento delle maggiori testate cattoliche con i criteri adottati dai media mainstream.

Sulla maggior parte delle testate cattoliche si sono susseguiti, alternandosi, articoli che riportano  il giudizio sugli avvenimenti dati dalle autorità della Chiesa siriana ( in conformità a quello espresso dal documento CCEE il Consiglio della Conferenza Episcopale Europea) e nello stesso tempo articoli che vanno in tutt’altra direzione. parafrasando esse dicono: “Quella  in corso in Siria è una guerra dolorosa ma necessaria per il cambiamento,  la democrazia  l’emancipazione degli oppressi”.

Leggi tutto

GLI STATI UNITI STANNO APPARECCHIANDOSI DA SOLI UN ALTRO 11 SETTEMBRE. STANNO COMBATTENDO IN AFGANISTAN LE STESSE PERSONE CON CUI SONO ALLEATE IN SIRIA.

fonte: http://corrieredellacollera.com/2012/07/31/gli-stati-uniti-stanno-apparecchiandosi-da-soli-un-altro-11-settembre-stanno-combattendo-in-afganistan-le-stesse-persone-con-cui-sono-alleate-in-siria-di-antonio-de-martini/  autore: Antnio de Martini Se  guardiamo ai fatti, notiamo che  il governo OBAMA  ha stravolto le posizioni tradizionali dell’America e  che ne aveva fatto il leader del mondo libero. Non dovrebbe lamentarsi se alcuni alleati di sempre  come  Spagna, Germania, Francia, Vaticano  e , nel mio piccolo anch’io,  stiamo passando da un atteggiamento …

Leggi tutto

SIRIA/ Le (troppe) ambiguità di ribelli e lealisti che stritolano i cristiani

fonte SUSSIDIARIONET  autore Augusto Lodolini E’ ormai chiaro come rischi di essere riduttivo considerare gli scontri in Siria una insurrezione popolare per liberarsi di una dittatura sanguinaria, dato che stanno assumendo sempre più la natura di una vera e propria guerra civile. Paradossalmente il problema è stabilire precisamente quali sono le parti in lotta. Da …

Leggi tutto