intervento in LIBIA: Per prima la persona (e non i diritti) deve tornare al primo posto.

Cari amici, avrete notato che sto postando post solo sulla Libia, spero non me ne vogliate, non è una mia “fisima” sottolineare questo conflitto che per le sue modalità segna un confine  che purtroppo non si mostra  cogliere, la cultura cattolica spero riprenda coscienza di una esegesi degli avvenimenti storici secondo una lettura che deve …

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LIBIA – MASSACRO A SIRTE

 Si è fatto proprio l’esatto contrario di ciò che si chiedeva con la risluzione ONU, il rispetto della vita umana e delle sue libertà: hanno messo le libertà dell’individuo, prima della vita umana. Da alcuni giorni ho deciso di mettere sul blog quello che leggo sugli avvenimenti libici, notizie che non passano per i network …

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la disinformazione regna sulla guerra in Libia

fonte :  Marinella Correggia su Nena News Di menzogne per demonizzare l’avversario e nobilitare l’intervento Nato, la guerra in Libia è costellata. Ecco due esempi degli ultimi giorni. 1) «I lealisti Gheddafi hanno tagliato acqua e luce a Tripoli». Il presidente del Cnt, Jalil, chiede aiuti umanitari e sostiene fra l’altro che manca l’acqua a …

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Il Ministro Frattini a febbraio dopo la caduta del regime di Ben Ali in Tunisia indicava Gheddafi come riformatore.

fonte Ennio Remondino su Globalist Il Ministro Frattini a febbraio  dopo la caduta del regime di Ben Ali in Tunisia indicava Gheddafi come riformatore. Febbraio 2011. Gheddafi riformatore. Corriere della Sera, dopo la caduta del regime di Ben Ali in Tunisia. Gheddafi aveva scoperto una via nordafricana alla democrazia. “Faccio l’esempio di Gheddafi. Ha realizzato …

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Dov'è Gheddafi? Il festival della disinformazione

fonte: democrazia nella comunicazione di Gianni Cipriani – Globalist.ch. Con nota aggiuntiva di Pino Cabras in fondo all’articolo. Nel giro di poche ore, stando alle notizie diffuse da fonti incerte o interessate e rilanciate acriticamente dalla stampa internazionale, il (o l’ex) leader libico Gheddafi ha fatto il giro dell’Africa. Una settimana fa, a Tripoli caduta …

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Chi ha vinto la guerra in Libia?

fonte: Globalist di Ennio Remondino Guerre orfane e senza figli. Le guerre, per quante ne ho conosciute e frequentate (e sono molte), hanno tutte un vizio: «Nascono orfane e muoiono sempre senza figli». Battuta da tradurre. Non c’è mai un padre riconosciuto all’inizio di un conflitto: è Gheddafi che ha esagerato nelle repressioni interne o …

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Si invocano gli interventi umanitari su tripoli ma non si smette di bombardare e si rifiuta il cessate il fuoco

fonte NATO Humiliation Increasing per Airstrike 25.08.2011

Ogni aereo da guerra della NATO che passa sopra le coste della Libia e che lancia ordigni sulla città di Tripoli è un richiamo evidente del fatto che non soltanto i ribelli sostenuti dalla NATO non sono riusciti a conquistare la città, ma anche che va oltre la capacità dei ribelli lottare senza un sostegno aereo costante. Mentre le bombe cadono sulle infrastrutture già malconce di Tripoli a causa dei precedenti attacchi NATO e con la più recente distruzione di una stazione dei pompieri nel distretto di Abu Salim, le dichiarazioni fatte quotidianamente al mondo intero confermano quanto erano ipocriti e mendaci le dichiarazioni disperate di “vittoria” della NATO ormai quasi una settimana fa. Passando dal danno alla beffa, il ministro degli esteri britannico William Hague ha implorato affinché il Sud Africa scongelasse i fondi a favore degli agenti della NATO di Bengasi, dichiarando che un eventuale rifiuto avrebbe comportato “il rischio di un disastro umanitario”. Hague ci deve ancora spiegare come mai il bombardamento aereo persistente di una città densamente popolata non abbia già causato un disastro umanitario in piena regola.

I ribelli, guidati a terra da parte delle forze speciali della Nato e protetti dall’alto dagli aerei della Nato, dopo una settimana di combattimenti non hanno ancora potuto prendere Tripoli. I tentativi di prendere altre città ancora sotto il controllo del governo libico rappresentano significativi fallimenti tattici. I media, non essendo in grado di indicarci un governo ribelle vittorioso con sede a Tripoli, ora stanno tentando, nella speranza che il mondo supplichi l’intervento di una forza di stabilizzazione, di venderci una versione dei fatti all’insegna del “caos”: che il combattimento sia degenerato in genocidio. Ma un problema rimane: i ribelli, responsabili davvero di atti di “genocidio”, sono guidati, armati, addestrati e organizzati dagli ufficiali della Nato presenti sul terreno.

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