Notizie di ultima pagina, ma non per la spesa.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=ZBt-aQ1vObM[/youtube] l’Italia ha deciso quindi di acquistarne 131 esemplari  per un costo totale di circa di almeno 13 miliardi di euro (per tutto l’arco di progettazione e produzione): è’ l’aereo F 35 caccia di superiorità aerea, era uno dei più ambiziosi programmi militari della difesa americana,  un aereo  costosissimo  in progettazione da più di 15 …

Leggi tutto

NATO and Libya – Operation Unified Protector: appoggio ad un colpo di Stato?

In politica internazionale deve valere sempre ciò che è valido in politica nazionale ed in tutte le costituzioni nazionali europee : rifiuto del ricorso alla guerra d’aggressione per risolvere problemi di natura economica ,  per imporre una egemonia ,  per far prevalere  interessi nazionalistici o di fazioni politiche,  sì invece alla cooperazione tra i popoli …

Leggi tutto

L'aborto un valore europeo?

“L’Europa Abortista contro l’UNGHERIA” 25 giugno 2011 – (di Francesco Mario Agnoli su Libertà e Persona) (Fonte: La Voce di Romagna) La lussemburghese Viviane Reding, vice-presidente della Commissione europea e commissaria incaricata di Giustizia, Diritti fondamentali e Cittadinanza, ha richiamato duramente all’ordine l’Ungheria, ammonendola che “gli Stati membri della Ue non possono usare i fondi …

Leggi tutto

Benedetto XVI: la religione non è una realtà a parte rispetto alla società

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN CROAZIA –  INCONTRO CON ESPONENTI DELLA SOCIETÀ CIVILE, DEL MONDO POLITICO, ACCADEMICO, CULTURALE ED IMPRENDITORIALE, CON IL CORPO DIPLOMATICO E CON I LEADER RELIGIOSI, NEL TEATRO NAZIONALE DI ZAGREB 04.06.2011 [Signor Presidente, Signori Cardinali, venerati Fratelli, illustri Signori e Signore, cari fratelli e sorelle! Sono molto lieto …

Leggi tutto

le agenzie di rating e le borse a picco, perchè?

fonte: Jean Quatremer –  articolo apparso sul  quotidiano Liberation di Parigi il 13 giugno 2011 (traduzione di Andrea De Ritis)

Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch continuano ad abbassare la valutazione del debito dei paesi in crisi, mettendo a rischio la loro stabilità e quella dell’Eurozona. E ora alzano il tiro, minacciando di fare lo stesso con le economie “tripla A”.

****************************************************

C’è da chiedersi se le agenzie di rating vogliono la pelle dell’euro. Dopo aver declassato negli ultimi 18 mesi il debito pubblico dei paesi periferici della zona euro, assimilandoli in alcuni casi a junk bonds, obbligazioni spazzatura, adesso le agenzie minacciano di dichiarare il fallimento della Grecia. Per quale motivo? Per la semplice ragione che gli stati europei hanno osato pensare a una partecipazione volontaria delle istituzioni finanziarie private (banche, assicurazioni, fondi di gestione e così via) al salvataggio di questo paese. Un modo per impedire una soluzione che permetterebbe di salvare la Grecia da un fallimento che considerano, guarda caso, quasi certo.

E in questo clima di nervosismo dei mercati finanziari, le agenzie si interessano adesso all’esclusivo club degli stati a tripla A, il rating più alto (sono quattordici). E hanno annunciato che nel corso delle prossime settimane la Francia o l’Austria potrebbero perdere, sul più o meno lungo periodo, la loro tripla A che permette di finanziarsi sul mercato a più bassi tassi di interesse

Ma la zona euro non è l’unico obiettivo di questo attivismo frenetico: sullo slancio, le agenzie hanno minacciato di degradare anche Stati Uniti e Gran Bretagna. Molti economisti si chiedono quale sia l’obiettivo delle agenzie. “Se l’attività finanziaria più sicura, il debito americano, non dovesse presentare alcun rischio, beh allora faremmo prima a cambiare il mondo”, osserva Laurence Boone, professoressa di economia alla Scuola normale superiore di Cachan (Val-de-Marne). Le agenzie di rating prendono il rischio di destabilizzare il mondo finanziario, che sarà privato di investimenti sicuri, cosa che potrebbe favorire una nuova crisi mondiale.

Anche se le agenzie rispondono che fanno il lavoro per le quali sono pagate e che il mercato non ha bisogno di loro per farsi un’opinione, due studi provano la loro responsabilità diretta nell’attuale instabilità finanziaria. Le ricerche provengono dal Fondo monetario internazionale (Fmi) – studio fatto in febbraio – e da un’analisi della Banca centrale europea (Bce) pubblicata solo pochi giorni fa.

In entrambi casi la conclusione è la stessa: i declassamenti, che ratificano tanto i timori dei mercati quanto quelli che provocano, hanno un effetto diretto sugli investitori, che chiedono automaticamente dei tassi di interesse più alti per garantirsi dal rischio supplementare. Soprattutto in un mercato del debito molto integrato come quello dell’euro, questi declassamenti hanno un effetto destabilizzante sull’insieme degli altri paesi, compreso su quelli con i rating migliori. In particolare perché le loro istituzioni finanziarie possiedono titoli del debito di tutti i paesi dell’euro e di conseguenza un declassamento ha automaticamente ripercussioni anche sulla loro solvibilità.

Leggi tutto

Libia, Berlusconi: ero e sono contrario a intervento

Reuters 7 luglio link all’articolo: http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE7660H820110707 Prendere decisioni sensate nelle cose che contano e prendersene la responsabilità, questo voglio da un politico, che si sostengano i valori  per cui hanno riscosso il consenso, in cui la gente si è riconosciuta ed ha dato la propria fiducia. Ma in questa Res-pubblica,  chi conta nelle decisioni non …

Leggi tutto