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Avvelenamento Navalny: non esistono solo le zone d’ombra russe, fatto ancora da chiarire

Il fatto è noto: Navalny, quello che i nostri media identificano come “leader dell’opposizione russa” sarebbe stato avvelenato ed ora è in fin di vita anche in condizioni stabili nell’ospedale di Omsk.

Prima di procedere una precisazione, come riporta l’Antidiplomatico, Navalny non è il leader dell’opposizione russa, ma di un piccolo partito filo-occidentale:

[su_quote]“Navalny è sicuramente famoso per essere uno dei maggiori oppositori di Putin ma non è il leader dell’opposizione russa. Ciò vuol dire che è  conosciuto più all’estero che non in patria. L’ultima rilevazione di Levada (istituto che come abbiamo visto poco fa non è certo controllato dal Cremlino) dice che in patria i politici di opposizione più conosciuti sono nell’ordine Vladimir Zhirinovsky (68%), Gennady Zyuganov (62%), Mikhail Kodorkovsky (45), Grigory Yavlinsky (42%), con Navalny che raccoglie una percentuale pare al 32%. Dunque, solo un terzo dei russi conosce Navalny e non è detto che tutti votino per lui. Anche perché in termini di fiducia il blogger-avvocato raccoglie solo il 3% dell’apprezzamento, superato dal decano Zhirinovsky (12%) e dal comunista Zyuganov (17%). La verità, dunque, è che Navalny piace, ma a quelli che non abitano in Russia, probabilmente perché è giovane, filo-occidentale e sicuramente spinto dai media internazionali nemici di Putin.”[/su_quote]

Per avere la misura del suo successo in Russia, è interessante sapere che nel 2018, in un sondaggio della Carnegie sul leader preferito in Russia, Navalny è arrivato al 2%. (https://carnegieendowment.org/files/VolkovKolesnikov_RussianReform_article.pdf ) In definitiva: sono ben altri i veri oppositori di Putin. Navalny è solo un personaggio appoggiato più che altro all’estero ma quasi sconosciuto in Russia.

Ma vediamo i fatti:

Il noto blogger e leader del partito Russia nel Futuro,  Alexei Navalny giovedì mattina era in volo da Tomsk a Mosca. Navalny andava a Tomsk per girare un video della campagna insieme ai membri del suo quartier generale di città. A settembre, in un unico giorno di votazioni, si terranno a Tomsk le elezioni dei deputati della Duma cittadina. Due membri del partito di Navalny sono candidati per le elezioni: Alexey Fateev e Ksenia Fadeeva.

Ma Navalny non è mai arrivato a Tomsk. Riporta la fonte Ku. ru:

[su_quote]Già era in volo quando si è sentito male. Si era alzato dal suo posto per andare al bagno. Quando è svenuto lì. I piloti hanno fatto atterrare urgentemente l’aereo all’aeroporto di Omsk. I medici si precipitarono a bordo. Navalny si lamentava fortemente per il dolore . È stato portato all’ospedale di emergenza e posto in terapia intensiva , collegato a un ventilatore. Quindi è caduto in un coma di secondo grado.[/su_quote]

A fornte di tutto ciò, subito dai  notiziari è partito il je accuse a Putin ed organizzato l’espatrio perchè lo stato russo non sarebbe affidabile e vorrebbe Alexei Navalny morto:

-Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che la Francia “è pronta a fornire qualsiasi aiuto ad Alexei Navalny in termini di medicina, riparo e protezione, riferisce Le Monde.

-Angela Merkel ha espresso la sua profonda preoccupazione per lo stato di salute di Alexei Navalny, riferisce Spiegel. …

stasera un aereo decollerà per Alexei Navalny da Berlino.

La notizia dell’avvelenamento è quella che è volata sui social network e sui notiziari ma questa è solo una delle ipotesi fornite dai medici di Omsk.

I medici infatti dicono: “Non c’è certezza che il motivo della condizione di Alexei Navalny, che è in terapia intensiva, sia avvelenamento, è considerata come una delle possibili versioni”, ha detto ai giornalisti Anatoly Kalinichenko, vice capo medico dell’ospedale di Omsk.

Accanto a questo:

1) i medici hanno escluso un ictus da Navalny;

2) i medici hanno scoperto che era stato portato in ospedale con 0,2 ppm di alcol nel sangue. Una piccola quantità di alcol che avrebbe bevuto nel villaggio di Kaftanchikovo dove si era intrattenuto fino alle 2 del mattino. 0,2 ppm è una piccola dose di alcol ma potrebbe essere un bevanda di scarsa qualità con impurità. Inoltre assume antidepressivi e sonniferi. L’associazione potrebbe aver dato una tale reazione.

In questa vicenda spicca comunque una certa finta ingenuità da parte di chi già addita Putin: è come se i servizi segreti russi più volte accusati di avvelenare la gente, non abbiano altro di meglio da fare che avvelenare un leader oppositore di scarsa rilevanza. Sì può essere così stupidi e così criminali? Il maggior vantaggio in questo momento lo guadagnano gli oppositori in Bielorussia e gli sponsor esterni. Proprio ora mentre gli Stati Uniti e l’UE impongono sanzioni contro la Bielorussia e i funzionari governativi.

Ovviamente la spiegazione dovrebbe essere cercata altrove. Tuttavia sembra che il verdetto sia già stato dato. Manca solo l’accusa del Dipartimento di Stato USA.

Tra le congetture di segno opposto, vale la pena citare quella di Dmitry Kiselev, direttore generale dell’agenzia di stampa Rossiya Segodnya, secondo il giornalista ” le agenzie di intelligence statunitensi sono molto più interessate a un Navalny avvelenato che a uno sano”.

La spiegazione dell’avvelenamento di stato con l’intento di voler mettere a tacere l’opposizione non mi convince: questo perchè non vedo Putin un individuo cinico che elimina i suoi avversari (quantunque i media occidentali gli attribuiscano ogni nefandezza). Ma anche secondo la visione dei suoi detrattori ciò non è convincente. Ciò per una duplice ragione: come già detto, l’opposizione di Navalny rappresenta solo una piccola percentuale  e per il governo russo un macigno di un attentato alla sua vita – con le tensioni internazionali in corso, (già ad alto livello  , vedi Bielorussia etc) –  sarebbe affatto auspicabile.

 

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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