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Baghdadi è stato ucciso. Di nuovo

Il presidente americano Trump ha riferito che il leader dello Stato Islamico al-Baghdadi sarebbe stato ucciso con un bliz effettuato in territorio siriano dalle forze speciali USA.  Si apprende che “il rifugio di al-Baghdadi era situato nel villaggio di Barisha, a soli 5 km dal confine turco e non lontano dal villaggio di Pad-Dan, che nel 2014 controllava l’ISIS. Inoltre nelle vicinanze si trova uno dei quartieri generali della riserva del gruppo terroristico qaedista Tharir al Sham (HTS), dove si svolgono spesso riunioni di leader del gruppo”.

Come sappiamo, in precedenza è stato riferito dell’uccisione del leader dello Stato Islamico al Bagdadi più volte e in diverse epoche. L’ennesima uccisione da parte di 100 uomini della Delta Force statunitense nella provincia di Idlib, dominio di al Qaeda – che gli USA e l’occidente si ostina a proteggere – è singolare. Infatti Trump  afferma che l’operazione è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione (ma solo a  livello di Intelligence) della Russia, della Siria, della Turchia, dell’Iraq e dei  curdi siriani.

Il Ministero della Difesa russo però oggi ha smentito il sorvolo in zona di aerei USA ed ha detto che non sa niente dell’operazione.

In proposito Russia Today riferisce:

La dichiarazione del portavoce dell’agenzia, Igor Konashénkov, arriva poco dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato la morte di Abu Bakr al Baghdadi.
Il ministero della Difesa russo “non ha informazioni affidabili” sull’eliminazione del leader dello Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi da parte degli Stati Uniti, ha detto il portavoce dell’agenzia igor konashenkov.

Il portavoce ha affermato che l’aumento del numero di paesi “presumibilmente coinvolti” nell’operazione statunitense, ciascuno dei quali menziona dettagli contraddittori, “solleva legittimi dubbi e domande sulla sua realtà e, soprattutto, sul suo successo”.

Dal ministero hanno anche dichiarato che né il giorno della presunta eliminazione di Abu Bakr al Baghdadi – il 26 ottobre – né negli ultimi giorni è stato registrato alcun attacco aereo americano nella zona.
(fonte RT)

“Alcun attacco aereo americano nella zona”, dice il ministero della difesa russa. Quindi cosa vuol dire che il raid non è avvenuto? Questo non posso saperlo. Ma ciò che è abbastanza chiaro è che per Trump è un bene che la Russia abbia detto che non ne sa nulla. Infatti il Congresso americano aveva poco prima accusato Trump di averlo lasciato all’oscuro dell’operazione mentre non aveva fatto altrettanto con Mosca.

Ciò che è certo è che i nemici più subdoli di Trump sono nel  Congresso americano e non a Mosca.

E’ provvidenziale la nota del Cremlino: il Congresso USA è forse il peggior nemico di Trump. Tutti all’oscuro è meglio che solo il Congresso all’oscuro e Mosca no. Quindi si evince che la reazione di Mosca porterà a far reagire il Congresso per orgoglio e coprire la veridicità del blitz.  Vedremo se vincerà il patriottismo o se l’odio verso Trump sarà più forte.  In questo caso però se il Congresso nelle prossime 48 ore, non avvia uno scandalo immenso contro Trump, vuol dire che l’operazione è effettivamente avvenuta.

Ma allora come mai i russi non hanno rilevato nulla? Beh dicono così ma non è detto che sia vero. La speaker americana dei democratici Pelosi, è infuriata perché Trump ha detto che ha avvisato i russi , mentre invece il Congresso non è stato informato. Quindi, Mosca smentendo, potrebbe dare una mano a Trump a togliersi di impaccio da queste accuse. Inoltre, è plausibile che i russi non abbiano rilevato la missione che di per sé – per riuscire – doveva essere furtiva. Depone in questo senso il fatto che le forze speciali Delta Force siano arrivate sul posto con elicotteri CH 47. Gli elicotteri sicuramente avranno fatto un volo tattico a bassa quota e quindi risultando invisibili ai radar. Il successivo bombardamento potrebbe essere avvenuto mediante aerei F35 con scarsa visibilità ai radar oppure potrebbe non essere avvenuto affatto. Infatti, molto più semplicemente bastava minare gli edifici per far sparire ogni traccia. E’ certo però che i partecipanti sanno e sono molti, questa volta 100: se dei delta force che parteciparono all’eliminazione di Osama Bin Laden non  è rimasto più nessuno (perché tutti sono scomparsi), sarà più difficile questa volta che la verità – se è diversa da quella raccontata – non emerga.

patrizio ricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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