L’attacco a papa Benedetto XVI appare sull’asse Roma – Germania nel momento di maggiore enfasi sulla promozione dell’agenda LGBT nella Chiesa, anche nella prospettiva del Sinodo, scrive Riccardo Cascioli sul sito cattolico La Nuova Bussola Quotidiana.
L‘autore indica i retroscena delle accuse di mancato adempimento degli obblighi relativi ai reati sessuali nell’arcidiocesi di Monaco. Secondo il giornalista, è la dimostrazione di Benedetto XVI che alla radice del problema della pedofilia e di altri abusi scandalosi c’è il declino della fede di alcuni sacerdoti e l’allontanamento dalla missione della Chiesa da parte di autori e protettori della corruzione.
Riccardo Cascioli cita in questo contesto le parole dell’arcivescovo Georg Gänswein durante un’intervista al quotidiano Corriere della Sera: “C’è una tendenza che vuole distruggere una persona e il suo lavoro. Non hanno mai amato la sua persona, la teologia e il pontificato. Ora è l’occasione perfetta per vendicarsi, per fare una sorta di damnatio memoriae (“condanna della memoria”)”, ha detto uno stretto collaboratore di papa Ratzinger.
L’arcivescovo Gänswein non ha nominato le persone specifiche dietro la corruzione mentre attaccava il predecessore di Francesco.
«Innanzitutto un momento preciso: questo nuovo attacco arriva in un momento di maggiore pressione per promuovere l’agenda LGBT nella Chiesa, sull’asse Germania-Roma. Nelle ultime settimane abbiamo assistito all’uscita di scena di 125 sacerdoti e funzionari ecclesiastici tedeschi, di fatto sostenuti dal sinodo tedesco, che ha scritto nero su bianco, tra l’altro, su una benedizione per le relazioni omosessuali “, ricorda l’editorialista italiano.
L’autore cita anche le dichiarazioni pro-omosessuali di Jean Claude Hollerich, presidente della Commissione della Conferenza episcopale dell’Unione europea (Comece) e relatore del Sinodo generale dei vescovi sulla sinodalità. I discorsi contrari all’insegnamento della Chiesa non ricevettero né una reazione di condanna né una correzione da Roma. “Inoltre, a dicembre, la segreteria sinodale ha approvato la documentazione fornita dall’organizzazione cattolica LGBT più famosa d’America, New Ways Ministry, che nel frattempo ha ricevuto anche la benedizione di papa Francesco, nonostante nel 2010 i vescovi americani abbiano convenuto che non poteva essere chiamato organizzazione cattolica. All’inizio di gennaio, papa Francesco ha persino scritto una significativa lettera di lode alla co-fondatrice del Ministero delle Vie Nuove, suor Jeannine Gramick, che dal 1999. ogni attività pastorale è stata bandita proprio a causa delle sue opinioni sull’omosessualità, completamente diverse da quella della Chiesa. Si segnala che la Nota del 31 maggio 1999 è firmata dall’allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede”, si legge nel testo di Cascioli.
L’articolo è stato pubblicato su la NBQ il giorno della prevista udienza di appello del padre professor Dariusz Oko (l’udienza è stata rinviata), che ha pubblicato un testo sulla rivista Thelogisches dal titolo: “Sulla necessità di limitare le cricche omosessuali nella Chiesa“. Le schiette dichiarazioni in esso contenute sono state alla base della denuncia avanzata contro il sacerdote polacco da p. Wolfgang Rothe, definito da Cascioli “un manifesto vivente del clero omosessuale”. Rothe non nasconde il suo impegno dalla parte della lobby LGBT. Tuttavia, non invita le persone affette da omosessualità a vivere in castità o ad iniziare una terapia, ma “benedice” e promuove, sul suo stesso esempio, relazioni degenerate.
L’editorialista di la NBQ ricorda il Vertice di Roma dei Presidenti della Conferenza episcopale di tutto il mondo sulle molestie sui minori. Poi, nel febbraio 2019, papa Francesco ha cercato di focalizzare l’attenzione dei partecipanti sul tema del clericalismo, a suo avviso, la principale causa dello scandalo della pedofilia.
Ad aprile 2020, invece, hanno visto la luce le “Note” che papa Benedetto aveva precedentemente inoltrato alla segreteria del vertice. Interpreta lo scandalo degli abusi sessuali come risultato (e manifestazione) di una terrificante crisi di fede, distanza da Dio e crollo della teologia morale, “ora fortemente influenzata da una cultura globale distorta dalla rivoluzione sessuale”.
La posizione di papa Ratzinger è stata sostenuta dai cardinali Raymond Burke e Walter Brandmüller firmando una lettera aperta alla vigilia del vertice in cui condannava l'”agenda omosessuale” della Chiesa – “promossa da reti organizzate e protetta da un clima di complicità e da una cospirazione del silenzio”. Anche il cardinale Gerhard Müller parlò con uno spirito simile in quel momento. Alla base di questa valutazione c’era il fatto che, come sottolinea Cascioli, “tutti i rapporti pubblicati di abusi, dagli Stati Uniti alla Francia, affermano che oltre l’80 per cento degli abusi del personale è il risultato di comportamenti omosessuali“.
L’autore del testo pubblicato sulle pagine del portale italiano osserva che questa posizione è costantemente smentita da Francesco. Ci sono anche eventi che mostrano il sostegno del Vaticano alla lobby arcobaleno. “(…) sta diventando sempre più chiaro che il Sinodo sulla sinodalità sarà inteso come un’opportunità per legittimare in definitiva l’agenda LGBT nella Chiesa”, prevede Cascioli.
“Possiamo quindi comprendere ciò che Benedetto XVI (e chi segue i suoi insegnamenti), come persona e come giudizio sulla crisi della Chiesa, sia un ostacolo che alcuni vogliono abbattere per permettere il trionfo ininterrotto del nuovo Arcobaleno Chiesa. Può sembrare paradossale, ma chi lo sostiene e lo promuove cerca di accusarlo di abuso”- si legge nella battuta finale dell’articolo.
Fonte: laNuovaBQ.it
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