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Biden si è dichiarato vincitore, per Trump è sempre più difficile

Biden si è dichiarato presidente.

“America, è un grande onore per me essere il leader eletto del nostro grande paese. Ci aspetta un duro lavoro, ma posso prometterti che sarò il presidente di tutti gli americani, che tu abbia votato per me o no. Manterrò la fiducia che riponi in me “, ha detto Biden su Twitter e ha aggiunto le seguenti parole “Presidente eletto”

Biden, 77 anni, ha puntato la sua candidatura meno su un’ideologia politica distintiva, invece ha puntato a galvanizzare un’ampia coalizione di elettori attorno all’idea che Trump costituisse una minaccia esistenziale per la democrazia americana. La strategia si è dimostrata efficace, ottenendo vittorie fondamentali in Michigan e Wisconsin e in Pennsylvania, un tempo bastioni democratici che erano passati a Trump nel 2016.

I media mainstream hanno svolto un ruolo enorme nell’erodere la fiducia americana nelle elezioni. Hanno passato quattro anni dicendo che la vittoria di Trump nel 2016 era solo un regalo di Putin. Ora i media sono increduli che così tanti americani non si fidino del sistema elettorale che sono riusciti a screditare.

Ora Biden ha fretta, temendo che la “vittoria” gli sfugga, perché ci sono state molte frodi intenzionali.

Donald Trump, ha detto che la vittoria di Biden non è stata ancora approvata in nessuno degli stati e che non c’è bisogno di affrettarsi. Ha anche detto che lunedì intende difendere la sua posizione sulla base dei risultati delle elezioni in tribunale.

Rudolph Giuliani, avvocato del presidente Donald Trump, ha commentato la dichiarazione del candidato democratico Joe Biden sulla sua vittoria delle elezioni presidenziali. Secondo lui, l’esito delle elezioni statunitensi in caso di disaccordi tra candidati alla presidenza è determinato dal tribunale e non dalle società televisive o da altri media che effettuano un conteggio dei voti non ufficiale.

Tuttavia, Angela Merkel, Boris Johnson, Emmanuel Macron, Justin Trudeau e Vladimir Zelensky, con la stessa prontezza e lealtà, si sono congratulati con il presidente eletto per la sua vittoria elettorale.

Direi che tutto ciò che sta succedendo è assai di più di una interferenza, altro che Russiagate.

Ovviamente è abbastanza scontato che vinca Biden , date le forze in campo, però siamo negli Stati Uniti.

Nel 2000, Al Gore ottenne i 271 voti richiesti e tutti i media gli lo annunciarono all’unanimità come vincitore. Ma Bush fece ricorso contro i risultati in Florida e George W. Bush vinse il riconteggio dei voti.

Quindi non sappiamo cosa accadrà, ma noto che le forze in campo sono notevolmente più ingenti a favore di Biden.

Anche le forze esterne a favore di Biden potrebbero far propendere agli stessi repubblicani l’abbandono in vista di una situazione esplosiva, dietro condizioni.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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