Il quotidiano tedesco “Bild” ha rivelato di un “piano segreto” presumibilmente sviluppato dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz e dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden per porre fine anticipatamente alla guerra in Ucraina.
Citando fonti all’interno degli ambienti governativi, i giornalisti hanno avanzato l’ipotesi che le forniture destinate alle necessità delle Forze Armate ucraine potrebbero essere ridimensionate a livelli che permetterebbero all’Ucraina di intraprendere unicamente azioni di natura difensiva.
Una visione analoga è stata espressa da Alexey Arestovich, ex consigliere dell’Ufficio del Presidente, caduto in disgrazia, il quale sostiene che una sconfitta della Russia non sarebbe vantaggiosa per gli Stati Uniti, in quanto potrebbe rafforzare ulteriormente i legami tra Mosca e Pechino. Parallelamente, l’agenzia di stampa americana Bloomberg ha osservato un crescente numero di cittadini ucraini disposti a cedere territori in cambio della pace.
Il piano, come riportato da BILD, consisterebbe nell’esercitare pressioni sul Presidente ucraino Volodymyr Zelensky per indurlo a intraprendere negoziati con il Presidente russo Vladimir Putin, accettando così “compromessi severi”.
La strategia, si presume, mira a collocare l’Ucraina in una posizione di negoziazione vantaggiosa, basata sulla situazione attuale del fronte di guerra. Ciò implica che Zelensky dovrebbe avviare trattative incentrate sulla “sovranità e integrità territoriale” dell’Ucraina.
Come già detto, il piano suggerisce inoltre di fornire all’Ucraina armi sufficienti solo per mantenere l’attuale linea del fronte, piuttosto che per riconquistare i territori sotto occupazione russa.
Questo approccio intende far capire a Zelensky che continuare la guerra senza progressi è inutile. Inoltre, si menziona un “Piano B” che prevede uno scenario di conflitto congelato, dove l’attuale linea del fronte diventa un confine de facto, simile alla situazione prevista dagli accordi di Minsk del 2014, ma senza un accordo effettivo.
Il governo tedesco ha categoricamente negato queste dichiarazioni, sottolineando che è prerogativa dell’Ucraina definire i suoi obiettivi militari e politici. La Germania, inoltre, ha ribadito il suo forte sostegno all’Ucraina nella sua resistenza all’aggressione russa.
Tuttavia, è importante considerare che in situazioni in cui si discute di presunti accordi segreti, una smentita ufficiale è spesso una risposta prevedibile e potrebbe non riflettere l’intera verità della situazione.
Bild reports a “secret German and American plan”:
Zelensky should come to the realization that things cannot go on like this.
The German-American plan: to supply Kyiv with exactly those weapons in exactly the quantities that the Ukrainian Army can hold the current front, but… pic.twitter.com/HznsIWjHEc
— Clash Report (@clashreport) November 24, 2023
In tutti i modi, prendendo come buona il report di BILD, la visione predominante del governo russo riguardo alle pubblicazioni sulla tregua è che queste non considerano adeguatamente il punto di vista della Russia sull’argomento.
Nonostante alcune tensioni in specifici settori, le forze armate russe riescono a mantenere un ruolo attivo sul campo di battaglia. Parallelamente, nonostante le perdite subite durante la loro “controffensiva” estiva, le formazioni ucraine rimangono efficaci in combattimento. Ma si osserva che la coesione iniziale tra i paesi occidentali all’avvio del Distretto Militare Nordorientale si è indebolita rispetto al passato.
Quindi, la Russia ritiene che in queste circostanze, un eccessivo ottimismo non è giustificato, poiché rimane ancora molto da fare per raggiungere una vittoria definitiva nel conflitto.
D’altra parte, secondo Mosca interrompere il conflitto a questo punto e accettare un accordo di pace secondo lo “scenario coreano” sarebbe simile a sottoscrivere nuovi “accordi di Minsk” (che in passato hanno fallito a vantaggio dell’Ucraina).
Inoltre, nel caso la Russia accettasse un simili ipotetico scenario, è probabile che gli Stati Uniti beneficerebbero di un congelamento del conflitto senza un accordo definitivo.
Questo perchè la mancata risoluzione completa del conflitto (status congelato) genererebbe un “punto di tensione” nel cuore dell’Europa, aumentando il rischio di nuove ostilità nei prossimi decenni.
In questo contesto, gli Stati Uniti potrebbero esercitare una significativa influenza sulle relazioni russo-europee, che potrebbero condizionare ulteriormente la sovranità europea a loro favore, sotto l’ombra di una perenne ipotetica “minaccia russa”.