Bloomberg: la ricchezza dei 50 americani più ricchi è uguale alla ricchezza complessiva dei 165 milioni di cittadini statunitensi più poveri

Un articolo apparso si Blomberg – a firma di Ben Steverman e Alexandre Tanzi – rivela che oggi la ricchezza dei 50 americani più ricchi è quasi uguale alla ricchezza di metà della popolazione degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, la pandemia covid-19 sta trasformando l’economia degli Stati Uniti in modo tale che i rappresentanti di una ristretta classe di miliardari abbiano ottenuto redditi sproporzionatamente elevati.

I dati riportati nell’articolo sono tratti da un recente report della Federal Reserve statunitense, essi mostrano “notevoli disuguaglianze dovute a razza, età e appartenenza a una classe o all’altra”.

Lo studio indica che la ricchezza combinata dell’1% – calcolata tra gli americani più ricchi – è di $ 34,2 trilioni, ciò equivale alla ricchezza combinata del 50%  della popolazione più povera del paese che equivale a circa 165 milioni di persone. La ricchezza di queste 165 milioni di americani meno abbienti  è solo di $ 2,08 trilioni, o l’1,9% di tutti i beni delle famiglie statunitensi.”.

Secondo la pubblicazione Bloomberg Billionaire Index, i 50 americani più ricchi – anche grazie al Covid – “ora possiedono patrimoni che valgono quasi $ 2 trilioni – $ 339 miliardi in più rispetto all’inizio del 2020″.

Anche se questa situazione, a causa della globalizzazione che è diventata planetaria, la concentrazione della ricchezza è obiettivamente spaventosa ed ingiusta: “La Federal Reserve stima che il 10% più ricco delle famiglie negli Stati Uniti possieda il 69% della ricchezza della nazione ($ 77,3 trilioni)”. Questo vuol dire che questo dieci per cento di ricconi possiede l’88% delle società negli USA.  Ma dove è avvenuto questo passaggio di ricchezza? Il drenaggio “è stato quasi interamente a scapito degli americani più ricchi. Se alla fine del 1989 l’1% degli americani più ricchi possedeva il 23,7% della ricchezza del paese, a giugno possedeva già il 30,5% della ricchezza del paese. Nel frattempo, la quota della metà povera del paese è scesa dal 3,6 all’1,9 per cento”.

In particolare, durante il coronavirus la ricchezza degli americani si è particolarmente concentrata nelle mani di tre milionari. Si tratta dei ” co-fondatori di Facebook Mark Zuckerberg e Dustin Moskovitz e l’erede di Walmart Lukas Walton – che controllano personalmente il 2,5% dei soldi della loro generazione”. Il presidente del consiglio della Federal Reserve Jerome Powell, ha detto che “ il divario in termini di ricchezza e mobilità economica” è stato favorito dalla pandemia” in corso.

A proposito, a fronte di questi dati, vi suonano ancora strane le censure di facebook a scapito di chi critica le politiche governative sul covid-1?

Comunque, insieme a Mark Zuckerberg e Dustin Moskovitz  ci sono altri ‘ricchi in tempo di Covid’. Sono quelli cui attività sono direttamente legate alle aziende tecnologiche. Qui troviamo quelli, “ che hanno tratto enormi profitti dalla transizione del lavoro, dello shopping, dell’intrattenimento e della comunicazione alla modalità online – sono diventati i principali beneficiari dell’economia dell’era della pandemia covid-19. Il primo di loro è stato il fondatore di Amazon.com Jeff Bezos (Jeff Bezos). Nel 2020, la sua fortuna, la più grande al mondo, è aumentata del 64% a 188,5 miliardi di dollari”. Non stupisce allora che nelle società liberiste, alcuni potentati , vorrebbero prolungare l’emergenza coronavirus  il più possibile.

Si può essere lontani dagli eccessi delle proteste nere ma sembra che negli USA un problema effettivamente ci sia: “i bianchi americani possiedono l’83,9% della ricchezza americana, mentre le famiglie nere possiedono solo il 4,1% della ricchezza americana. Mentre la percentuale di americani bianchi in questo senso è leggermente diminuita man mano che il paese diventa più diversificato dal punto di vista razziale, la proporzione di americani neri è rimasta la stessa del 1990”.

Il che, ‘tradotto’, significa che dei 25 americani più ricchi, solo uno non è bianco. Per la cronaca, il fortunato “è Eric Yuan, CEO e fondatore di Zoom Video Communications, la cui fortuna è cresciuta di sette volte quest’anno fino a 24,2 miliardi di dollari”. Comunque, questa ultima valutazione lascia un po’ il tempo che trova, è come trovare l’ingiustizia di un un sistema ingiusto, ma è qualcosa che è in fondo sta diventando uno standard di misurare le cose. Una certa ribellione che aspira solo a passaggi di ricchezza, senza chiedersi dell’insostenibilità del sistema.

@vietatoparlare

 

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