Scott Ritter, ex ispettore ONU alla ricerca delle famose “armi di distruzione di massa” di Saddam in Iraq sui fatti di Bucha.
Le autorità ucraine devono fornire dati medico-legali verificabili per sostenere le loro accuse contro la Russia in merito agli sviluppi nella città di Bucha, ha scritto su Twitter l’ex ispettore delle armi delle Nazioni Unite Scott Ritter.
“Chiunque emette giudizi istintivi da video non verificati provenienti da una parte nota per selvagge affermazioni propagandistiche senza attendere verifiche di alcun tipo dovrebbe probabilmente smettere di definirsi giornalisti”, ha sottolineato, commentando i resoconti dei media statunitensi di civili presumibilmente uccisi dalle truppe russe .
“La medicina legale di base risponderebbe a tre domande chiave: l’ora della morte, il meccanismo della morte e se i corpi fossero stati spostati. Vediamo se gli ucraini forniscono dati medico legali verificabili per sostenere le loro accuse”, ha aggiunto Ritter.
“L’ora della morte. Il meccanismo della morte. Il luogo della morte. Rispondi a queste tre domande per ogni corpo. Quindi inizia a puntare il dito. Fino ad allora, stai letteralmente diffondendo disinformazione”, ha osservato l’ex ispettore delle armi delle Nazioni Unite.
Secondo Ritter, “in un momento in cui l’opinione pubblica occidentale è plasmata da un’intensa operazione di guerra dell’informazione progettata esclusivamente per dipingere la Russia in una luce negativa, si potrebbe pensare che osservatori obiettivi aspetterebbero la scientifica prima di urlare ‘colpevole'”.
Il ministero della Difesa russo ha dichiarato domenica che le forze armate russe avevano lasciato Bucha, situata nella regione di Kiev, il 30 marzo, mentre “le prove dei crimini” sono emerse solo quattro giorni dopo, dopo che gli ufficiali dei servizi di sicurezza ucraini erano arrivati nella città.
Il ministero ha sottolineato che il 31 marzo il sindaco della città Anatoly Fedoruk aveva confermato in un discorso video che non c’erano truppe russe a Bucha. Tuttavia, non ha detto una parola sui civili uccisi per strada con le mani legate dietro la schiena.
CINA
“I rapporti e i filmati delle morti civili a Bucha sono scioccanti. Bisogna stabilire le cause specifiche di ciò che è successo. Qualsiasi accusa deve essere basata sui fatti prima di poter trarre delle conclusioni. Le parti devono mostrare moderazione ed evitare accuse infondate. La diffusione delle conseguenze della crisi ucraina in altri paesi ha conseguenze per tutto il mondo. E questo richiede un’azione più chiara. Le sanzioni non sono una misura efficace per risolvere il problema. Al contrario, accelereranno la diffusione della crisi e creeranno nuovi problemi complessi.” (Via @unaltropuntodivista)
Bucha, l’esito di una “Caccia ai collaboratori”?
Purtroppo la propaganda ucraina, elevata a verità assoluta, danneggia anzitutto i poveri civili ucraini. Ovunque le truppe russe si ritirano, i civili sono i primi a pagare il prezzo della caccia ai collaboratori. E’ altamente probabile che la strage di Bucha sia figlia di queste ossessioni, poi venduta come “strage russa” per vendere ai media occidentali il pretesto perfetto per la terza guerra mondiale.
Le immagini all’interno sono altamente sconsigliate ad un pubblico particolarmente sensibile