Nell’intervista rilasciata a Radio Radicale e riportata da Il Fatto Quotidiano, il filosofo Massimo Cacciari ha discusso la situazione geopolitica attuale, concentrandosi in particolare sul ruolo degli Stati Uniti nei conflitti in Ucraina e in Israele-Palestina. Cacciari ha sottolineato che per gli Stati Uniti è fondamentale chiudere rapidamente questi fronti di conflitto per potersi concentrare sul confronto strategico globale con la Cina.
Cacciari ha espresso che l’opposizione dei repubblicani americani ai nuovi stanziamenti per l’Ucraina non è il problema principale per il presidente Biden. Secondo lui, gli Stati Uniti devono cercare di concludere la guerra in Ucraina con un accordo che preveda concessioni reciproche tra Russia e Ucraina. Ha inoltre osservato che l’Occidente americano si trova in una fase delicata, passando da una posizione di potenza egemone a una potenza assediata:
“Negli Usa i repubblicani si oppongono agli aiuti in Ucraina? Ma questo è l’ultimo dei problemi per Biden. Vorrà dire che daranno meno stanziamenti, ma gli Usa devono assolutamente chiudere quella guerra con un accordo che preveda concessioni reciproche tra Russia e Ucraina. L’Occidente americano ha tutto l’interesse a chiudere il fronte ucraino e quello israelo-palestinese il più rapidamente possibile per affrontare poi con la necessaria forza il confronto strategico globale con la Cina”.
Cacciari spiega:
“L’Occidente americano è in una fase delicatissima in cui da potenza egemone può diventare potenza assediata. […] Oggi non solo ci sono soltanto la Cina e un ex impero che ancora resiste come quello russo – continua – ma c’è l’intero mondo islamico in sollevazione e poi ci sono le grandi potenze come l’India che devono sedersi al tavolo delle decisioni”.
Riguardo alla situazione in Ucraina, Cacciari ha affermato: “Biden dice che la Russia non si accontenterà dell’Ucraina in caso di trattativa? Ma figuriamoci, queste sono balle totali. È chiaro che la Russia sia totalmente sulla difensiva e l’unica sua strategia, peraltro condotta in modo sbagliato, suicida e clamorosamente autolesionistico, è quella del consolidamento dei propri confini. Figurarsi se la Russia ha mire espansionistiche. È ridicolo pensarlo”.
In conclusione, Cacciari ha evidenziato la necessità per gli Stati Uniti di rivedere la propria strategia geopolitica in un mondo che non è più dominato da un unico polo di potere, ma caratterizzato dalla presenza di molteplici attori globali come la Cina, l’India e il mondo islamico in sollevazione.
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