In California si passa di botto dalle fakenews alla storia

FONTE DEDEFENSA.COM

La California, il grande Stato dell’Unione che potrebbe diventare evidentemente ”la Repubblica di California”,  vede sottoporre all’autorità responsabile dei suoi programmi di studio una proposta per  includere immediatamente nel “programma di storia” l’episodio del “complotto russo” di USA-2016, contro la democrazia americanista con la manipolazione a piccoli passi che ha permesso l’elezione truccata di Donald J Trump,  l’agente “dorman” del KGB , bruscamente risvegliato. Si tratta di un progetto di legge del parlamentare californiano Marc Levine, un democratico di San Rafael che lo ha proposto al Ministero dell’Istruzione dello Stato con la   raccomandazione  che si accerti  “che tutti gli studenti della California imparino come il governo russo abbia cospirato per influenzare le elezioni presidenziali degli Stati Uniti e permettere l’elezione di Donald Trump.”

E’ Jill Tucker del San Francisco Chronicle che ci dà la notizia,  il 23 gennaio: “Il lavoro di 17 agenzie investigative compreso FBI  e CIA, ha confermato l’intromissione della Russia nelle nostre elezioni “ ha detto Levine. “Questo è un attentato alla nostra democrazia e deve essere trattato con adeguata evidenza nella storia americana.” […] “Levine  ha detto che se la California richiede che il curriculum degli studi comprenda questa notizia, gli altri stati probabilmente si adegueranno. La California è il  più vasto mercato di libri di testo della nazione” – ha detto. “I libri di testo approvati nel nostro Stato sono usati dovunque nel paese”. Normalmente definire un curriculum scolastico è un lungo itinerario pubblico, durante il quale il Consiglio dell’Istruzione adotta linee guida. In rari casi la legislatura statale ha richiesto argomenti specifici da includere nel curriculum. Un disegno di legge firmato dal Governatore Jerry Brown in Settembre, per esempio, richiede che le competenze  finanziarie di base siano insegnate al sesto livello [ovvero durante il 1° anno del secondo livello scolastico – N.d.T.]. Nel 2011 lo Stato aveva chiesto alle scuole di includere la storia della comunità LGBT e dei diritti dei gay.

“Apparentemente Levine vuole accelerare il  passato trasformando una notizia di attualità in una lezione di storia. “ Con questa legge”-ha detto- possiamo assicurarci che gli studenti della California e degli Stati Uniti ricevano una informazione esauriente circa le Elezioni presidenziali del 2016.”

Non per nulla Infowars.com riprendendo questa notizia l’ha corredata di un’illustrazione con una “bandiera” della “Repubblica di California”, rossa con il simbolo della falce e martello. Senza necessariamente cadere nel semplicismo, si osserverà che il metodo Levine vale  quello della Pravda del periodo stalinista ma è molto più veloce, – la California è la terra del progresso e della velocità hi-tech. Bisogna pensare con dispiacere alle occasioni perse, come una lezione per provvedere ad arricchire immediatamente la Storia. Se Levine avesse fatto adottare la sua legge  nel 2002, tutti gli studenti californiani saprebbero dunque che Saddam aveva delle armi di distruzione di massa così spaventose che è stato necessario invadere  generosamente il suo paese per trasformarlo in stile Kaos-postmoderno. Questa fandonia d’epoca, sottoscritta da almeno 17 agenzie di informazione statunitensi (non ce ne sono di più), avrebbe meritato di passare immediatamente alla storia, come ogni altra FakeNews circolante, ormai.

Che la cosa venga dalla California non stupisce neanche un po’. Questo grande Stato  dell’Unione non smette di confermare il suo stato di semi-secessione intellettuale e ideologica, ed anche  in parte etnica, con una direzione democratica che dal centro-sinistra social-progressista va verso la sinistra estrema postmodernista, appoggiandosi in buona parte su una base di latinos che se ne fregano  del “complotto russo” e pensano soprattutto al Messico, e alle presidenziali messicane ormai prossime (i latinos che risiedono negli Stati Uniti legalmente o illegalmente, siano o no cittadini statunitensi, conservano la nazionalità messicana e dunque anche il diritto di voto: le autorità messicane fanno campagna perché i loro cittadini temporaneamente all’estero esercitino massicciamente questo diritto. Dato che i super-miliardari di Silicon Valley e di Hollywood sono anche globalisti-hi-tech e narrativisti-social-progressisti(1) , e comunque post-moderni e anti-Trump, tutto gira ad un ritmo hollywoodiano  e robotico sotto la sorveglianza accigliata di Zapata-Villa.
Il voto Calexit  per l’indipendenza della Repubblica, nel 2018  o nel 2019, sarà una formalità, l’ultimo regalino accordato al legalismo americanista.

Fonte: http://www.dedefensa.org/

 

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