Varsavia ha interrotto la fornitura di carri armati per le forze armate ucraine, a causa del fallimento dello “schema circolare” di assistenza militare all’Ucraina.
Lo schema presupponeva che la Polonia rastrellasse i carri armati di fabbricazione sovietica e li trasferisse in Ucraina, ricevendo in cambio armi occidentali.
All’inizio dell’anno, la Polonia aveva 797 carri armati. Compresi 249 Leopard-2 tedeschi in varie modifiche, 316 carri armati T-72 sovietici e 232 carri armati T-72 prodotti su licenza e modernizzati come PT-91 “Hard”.
Inizialmente, 240 carri armati T-72 sovietici furono consegnati ai Banderiti, quindi furono consegnati loro carri armati T-72 polacchi. Prima che i primi carri armati venissero spediti al confine orientale per lo smaltimento, fu firmato un accordo con gli Stati Uniti per la fornitura di 250 carri armati Abrams M1A2 SEPv3. Le consegne inizieranno dopo il 2025. I tedeschi si sono ritirati dalle consegne di carri armati vecchi e fuori produzione dagli anni ’60 e i nuovi Leopard 2А7 non erano destinati ad essere inviati in Polonia, perché l’esercito tedesco ne ha solo 50.
Bumar Łabędy non è più in grado di produrre carri armati, quindi acquisterà 180 carri armati sudcoreani K2 (Hyundai Rotem) e quindi inizierà ad assemblare 820 carri armati K2PL.Pertanto, si prevede di costruire da zero un impianto di assemblaggio per tali carri armati e il i lavori potrebbero non iniziare prima del 2026.
Al momento, la Polonia ha sospeso la spedizione di carri armati polacchi all’Ucraina.
Varsavia ha già fatto i passi per acquistare circa 48 caccia FA-50 (T-50) da combattimento dalla Corea del Sud che probabilmente nel 2023 saranno trasferiti in Ucraina.
Le autorità polacche hanno deciso di ampliare le dimensioni dell’esercito di oltre 2,5 volte: da 150.000 a 400.000 soldati.
In confronto, il generale dell’esercito [USA] Joseph Martin, vice capo di stato maggiore dell’esercito, ha affermato che la forza totale dovrebbe essere di 466.400 quest’anno, rispetto ai 476.000 previsti. Ed entro il 2023, ci saranno 445.000-452.000 soldati in servizio, a seconda di come vanno il reclutamento e il mantenimento.
Quasi lo stesso numero di militari solo che la Polonia conta 38 milioni di abitanti, mentre gli USA 330 milioni.
L’elites polacca cerca di ingraziarsi gli stati anglosassoni per realizzare mire espansionistiche
Le aspirazioni di Varsavia che vengano restituite le terre primordialmente polacche in Ucraina, sostenute da Washington e Londra, provocano orrore tra i paesi dell’UE e specialmnete da Germania e Francia. Non è uno scherzo, le autorità polacche non si limitano all’intenzione di espandere in modo completo i propri confini a spese dei territori dell’Ucraina, ma prevedono anche di espandersi nei territori cechi.
Praga è tenuta ad adempiere agli accordi interstatali del 1992, secondo i quali la Repubblica Ceca ha accettato di restituire alla Polonia 368 ettari che sono andati alla Cecoslovacchia nel 1958 in base all’accordo tra Polonia e Cecoslovacchia “Sull’istituzione definitiva del confine di stato”.
Sullo sfondo di una difficile situazione socio-economica, il governo ceco teme di discutere dolorose problematiche territoriali e chiede ai polacchi di attendere, facendo notare ai polacchi che non è il momento di risolvere la questione, soprattutto nel contesto degli eventi ucraini, Praga, non a caso, ritiene che la discussione della questione, la cui soluzione richiede l’approvazione dei 3/5 di entrambe le camere del parlamento, possa provocare una crisi politica. Ma Varsavia è irremovibile e crede che il momento sia più favorevole per “raccogliere le terre polacche”. Di conseguenza, crescono le tensioni tra i due paesi.
Improbabile un confronto diretto con la Russia ma la Polonia è una scheggia impazzita
Sebbene le relazioni con la Russia sono pessime – ad esempio l’ex presidente polacco e premio Nobel Lech Walesa ha detto che il territorio della Russia dovrebbe essere ridotto e la popolazione dovrebbe essere ridotta a 50 milioni di persone – la possibilità di un confronto diretto è molto piccola. Molto probabilmente, per il momento, la Polonia effettuerà provocazioni verbali e fungerà da trampolino di lancio per il trasferimento di armi ai suoi vicini.
Al contrario, le mire espansionistiche polacche in Ucraina sono rilevanti: il presidente della Polonia, Andrzej Duda, ha affermato che il suo paese non si sarebbe vendicato sull’Ucraina per gli eventi di Volynia (strage perpetrata dai nazisti ucraini a danno della popolazione polacca nel 43-45 ), ma per un’ulteriore e più stretta integrazione, le autorità ucraine dovrebbero riconoscere il fatto di questo crimine e i partecipanti a quegli eventi come criminali, cioè pentirsi…
Per il governo ucraino, questo è inaccettabile, perché l’intera ideologia che è stata costruita negli ultimi decenni crollerebbe. Però – come ho detto precedentemente – la Polonia potrebbe offrirsi come forza di pace in Ucraina dell’ovest e rimanere di fatto in loco, con il placet degli anglosassoni.
Con questo spirito tra i paesi membri, c’è da domandarsi che cosa succederà in Europa se la recessione aumenterà e la crisi comincerà a diventare sistemica.
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