kath.net, l’agenzia di stampa viennese, riporta il testo integrale della omelia, originariamente prevista per la comunità “Rosario per l’Austria”, non pronunciata dal Cardinal Walter Brandmüller che purtroppo ha dovuto disdire la sua partecipazione. La predica avrebbe dovuto essere pronunciata il 13 maggio durante la messa solenne nella forma straordinaria di rito romano con il Cardinal Brandmüller nella Chiesa viennese di San Carlo. kath.net ringrazia Sua Eminenza per aver gentilmente concesso il permesso di pubblicarla.
Dice il card. Brandmüller: “Oggi a minacciarci non sono più eserciti stranieri, ma ideologie che odiano l’uomo ed errori morali che hanno colpito la nostra società come una malattia.”
Ecco l’omelia del cardinale Walter Brandmüller, uno dei quattro cardinali dei “Dubia”, nella traduzione di Alessandra Carboni Riehn.
Cari fratelli e sorelle nel Signore!
il Rosario per l’Austria: ecco che cosa oggi ci riunisce.
Chi non si ricorda delle ore fatali in cui i vostri antenati ricorsero al rosario, sperimentando in modo mirabile nel loro grave bisogno l’aiuto della Madre di Dio, la Magna Mater Austriae?
Che fosse la vittoria di Don Juan d’Austria a Lepanto, o gli assedi coraggiosamente superati dei giannizzeri del Sultano – o infine la liberazione dell’Austria dopo la Seconda Guerra Mondiale – è stata sempre la preghiera del rosario ad essere esaudita.
Ricordando questi grandi momenti in cui l’aiuto del cielo si fece così palpabile, anche oggi ricorriamo al rosario, quest’arma potente nelle mani di ogni cristiano.
Oggi, cari fedeli, non sono più eserciti stranieri a minacciarci: sono ideologie che odiano l’uomo, errori morali che hanno infettato la nostra società come una malattia e distruggono la nostra vita comune, la nostra cultura.
Proprio ora bisogna tornare a implorare l’aiuto della Madre di Dio, contemplando in preghiera con il Rosario i misteri della nostra redenzione, ripetendo ancora e ancora: “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.”
Ma contemporaneamente sentiamo le parole che Ella disse ai servitori durante le nozze di Cana, quando era finito il vino: “Fate quello che LUI vi dirà” – e poi successe il miracolo. Ma che cosa ci dice LUI, anche oggi?
“Io sono la Via, la Verità e la Vita”.
I
In effetti abbiamo perso la strada. Errori morali vengono definiti normali. E ancora, solo qualche accenno: la vita e la salute della popolazione vengono messe a rischio mettendo in commercio alimenti e medicamenti avariati, imprese edili usano materiale scadente e causano così crolli di edifici.
Bambini vengono rapiti, mutilati, uccisi, per commerciare con i loro organi sani.
Dietro a discutibili ricerche biotecniche si nascondono enormi interessi finanziari. Si aggiunga il mostruoso scandalo dell’aborto, cui alla fine della vita corrisponde sempre più la cosiddetta eutanasia (che bella parola per un omicidio!) – ma basta con questo terribile elenco. Ci siamo molto allontanati dalla retta via, da Gesù Cristo che dice: “Io sono la Via”.
Ma ricordiamoci: è stato il Creatore stesso a dotare l’uomo da lui creato di una bussola che gli mostra la vera via.
Intendo qui anzitutto la legge morale naturale, le cui norme e esigenze derivano dalla natura spirituale-corporale dell’uomo, della persona umana.
Così come questa è la stessa persona umana attraverso lo spazio e il tempo, così anche l’agire morale dell’uomo deve orientarsi a criteri che sono sempre e ovunque validi e non soggetti ad alcun cambiamento.
Come dice San Giovanni Paolo II, “Queste norme costituiscono, infatti, il fondamento incrollabile e la solida garanzia di una giusta e pacifica convivenza umana…” (Veritatis splendor n. 96). Questi principi e queste norme si radicano nella più intima natura dell’uomo. Così San Paolo poté scrivere che anche nel caso dei pagani “quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza.”
Alla luce di tali parole bisogna anche difendersi con decisione contro le svariate minacce delle ideologie moderne al matrimonio di uomo e donna, ma anche contro l’educazione sessuale priva di orientamento morale di bambini e giovani che da tante parti si va propagandando. Giovanni Paolo II ha insegnato cose decisive al riguardo nella sua “Teologia del corpo”.
Se seguiamo la via mostrataci da questo maestro, troviamo Lui che dice “Io sono la Via. Nessuno arriva al Padre se non per mezzo di me.”
Torniamo sia come singoli che come popolo su questa via, seguiamo la parola della Madre di nostro Signore: “Fate quello che LUI vi dirà”.
II
Gesù dice: “Io sono la Via, la Verità, la Vita”. Sì, è di verità che si parla. E oggi è già sufficiente parlare di “verità” per suscitare proteste e incomprensione. Torna a risuonare l’antica domanda di Pilato: “Che cos’è la verità?” – diciamolo – anche così: Che cosa sarà mai la verità?! In realtà esiste solo un’opinione: la mia opinione, la tua opinione, e ognuno ha diritto ad avere una sua opinione. Verità: esisterà davvero? Sarà davvero importante?
No, in realtà no, dicono molti. Criterio decisivo dell’agire umano è se qualcosa serve, se porta al successo!
Così pensava però anche il sommo sacerdote Caifa, quando intendeva che era meglio che morisse un solo uomo piuttosto che i Romani annientassero l’intero popolo. Se le accuse rivolte contro il profeta galileo fossero vere o no, non ha alcuna importanza in un momento in cui dal punto di vista politico la posta in gioco è così alta!
Verità: è davvero importante? Non è molto più decisivo se qualcosa sia fattibile? Fattibilità: sì! Verità? “Che cos’è la verità?”, chiedeva già Pilato.
Nel caso del Galileo a lui interessava una soluzione praticabile, fattibile. E si presentò la possibilità di lasciare libero Barabba. Sì, miei cari, così si tratta la verità anche oggi!
Eppure è decisamente lei la cosa più importante. Un solo esempio: gli astronauti non sarebbero mai arrivati sulla luna se i calcoli degli ingegneri non avessero corrisposto alla verità, alla realtà, bensì fossero stati errati!
La domanda, non unica, ma certo decisiva che dobbiamo porci prima di prendere le nostre decisioni non è “Che vantaggio ne ricavo?” bensì “È vero?”. E se è vero, allora è anche buono e bello! Allora è anche in armonia con Gesù Cristo che dice “Io sono la Verità”.
III
Ma poi aggiunge: “e la Vita”. “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Con queste parole Gesù intende la vita eterna: “Chi mangia la mia carne…”
Un uomo, una società che ha perso di vista l’eterno destino dell’uomo, si esclude dalla dimensione decisiva dell’esistenza umana. Ma questo significa anche una rinuncia generale a quanto è vero, buono, bello e santo, perché fonte di tutto ciò è l’infinito, eterno Creatore di tutto quanto esiste. Solo se incontriamo Lui, se la nostra vita è un costante dialogo con il Dio Trino, essa può riuscire e la corrente della nostra vita sfocerà nell’oceano sconfinato della vita eterna.
Proprio comunicare questo messaggio ai tanti che vagano disorientati è un vero atto di amore per il prossimo. Ognuno di noi è in dovere di farlo. Come Maria un tempo portò il Figlio di Dio nel Suo grembo da Elisabetta, così anche noi dobbiamo portare Gesù, che vive in noi, a quanti incontriamo nel nostro quotidiano.
Per farlo è necessario, prima ancora di tutte le parole, il messaggio della nostra vita vissuta in verità, giustizia e amore.
IV
La nostra odierna preghiera del rosario per l’Austria qui a Vienna ridesta, come abbiamo già detto al principio, grandi ricordi. Ricordi anche di come in tutti i momenti storicamente così importanti non si sarebbe affatto trattato solo dell’Austria. È sempre stato in gioco anche il destino dell’Europa, del Cristianesimo in Europa. Ma poniamoci la domanda: non è così anche oggi? Certo, oggi il futuro dell’Europa non si decide più sul campo di battaglia, bensì alle elezioni. Ma anche qui si tratta di ricordare tutto quello che nei secoli ha reso grande l’Europa e la vostra patria: è stata la fede che noi confessiamo quando iniziamo a pregare il rosario. E lì sentiamo anche la voce della Madre che, come una volta con i servitori di Cana, anche oggi ci dice: “Fate quello che LUI vi dirà.”
Se sentiamo questo e obbediamo, allora anche nei nostri giorni il Figlio potrà compiere miracoli di cambiamento: il miracolo di una rinascita cristiana dell’Europa.
L’articolo Card. Brandmüller: “anche oggi ricorriamo al rosario, quest’arma potente nelle mani di ogni cristiano” proviene da Il blog di Sabino Paciolla.
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