Un’altra chiarissima intervista al card. Gerhard L. Muller, Prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede, che difende il papa emerito Benedetto XVI dagli attacchi scomposti di alcuni teologi che hanno scritto articoli sulla piattaforma web della Conferenza Episcopale Tedesca.
Questa volta l’intervista è stata concessa a Maike Hickson. Eccola nella mia traduzione.
LifeSiteNews: Lei dice che oggi abbiamo la crisi degli abusi perché il degrado morale non è stato sufficientemente combattuto nella Chiesa. Ora, per così dire, raccogliamo i frutti di un lassismo di fronte al dissenso e alla cattiva condotta morale. Penserebbe che qui, finalmente, anche gli ultimi quattro Papi (da e includendo Paolo VI) non siano riusciti ad avere il coraggio di agire con decisione? Lo stesso papa Benedetto XVI cita l’inefficace visita ai seminari statunitensi che non hanno risolto il problema.
Cardinale Müller: In effetti, la cattiva condotta sessuale è sempre esistita – anche nei confronti degli adolescenti. Ma attraverso la Fede cristiana, è venuto un nuovo punto di vista nel mondo. L’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. La differenza sessuale tra uomo e donna corrisponde alla Volontà del Creatore. Sono ordinati l’uno verso l’altro nel corpo e nella mente. Quando un uomo e una donna si sono uniti nell’amore e nella fiducia e per tutta la loro vita, allora lo scopo della sessualità maschile e femminile si realizza nei figli che Dio manda e affida loro.
Nell’amore coniugale, l’uomo e la donna partecipano all’Amore di Dio per il suo popolo e vengono introdotti sacramentalmente – se appartengono a Cristo con il Battesimo – nell’unità inseparabile di Cristo e della sua Chiesa, e rappresentano tale unità.
Questa visione cristiana è stata considerata e combattuta nel vecchio paganesimo come rivoluzionaria. Nel processo di scristianizzazione dell’Occidente lungo 300 anni, c’è stata un’altra antropologia che tende ancora di più verso il paganesimo. In un uomo con una visione materialistica del mondo, la sessualità è una fonte di lussuria egoistica. Tutto ciò che non danneggia il corpo dell’altro è permesso. I consigli evangelici – l’astinenza prima del matrimonio e l’indissolubilità del matrimonio – sono considerati da queste persone come un’ostilità contro il corpo, come un idealismo ultraterreno e come un’auto-tortura di piacere-odio che è stata determinata da un clero ultraterreno che conduce comunque solo una doppia vita. Nietzsche disse: “Il cristianesimo ha dato da bere il veleno dell’eros”. La “castità” è diventata una parola di insulto e di derisione. Negli anni ’60, questa visione è entrata sempre più spesso anche nella Chiesa. C’era l’idea di una “morale autonoma” al di là della legge naturale e della Rivelazione.
Ma nella morale non si tratta innanzitutto di autonomia o eteronomia, ma di fare il Bene, con l’aiuto del quale gli atti e i pensieri dell’uomo sono orientati verso la sua meta, cioè verso il compimento dell’amore nella bontà di Dio.
La castità prima del matrimonio, la fedeltà al proprio coniuge anche nei sacrifici, il celibato per il Regno sono buoni nell’immagine cristiana dell’uomo. Sono legati all’esperienza della grazia di Dio. Papi e vescovi hanno presentato la dottrina cristiana sulla sessualità e sul matrimonio, sulla castità e sulla lealtà alla luce del personalismo della Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II, ad esempio, in Veritatis Splendor e Deus Caritas est, per citarne solo alcuni.
Ma, come dice ora Benedetto XVI nella sua lettera, questo non è stato fatto con sufficiente successo. E nel clima morale catastrofico della rivoluzione sessuale, non si è osato intraprendere azioni disciplinari. Ci si è trattenuti perché non si voleva passare per l’uomo nero nell’opinione pubblica.
Guardate cosa Paolo VI ha dovuto attraversare dentro e fuori della Chiesa dopo la Humanae Vitae.
Ma le malattie che non sono state adeguatamente guarite ritornano per un’amara vendetta. Una buona cura pastorale può operare per la salvezza dell’uomo solo su un solido fondamento dogmatico e morale-teologico. Solo lì, dove Dio è l’origine e la destinazione, la legge morale naturale e le motivazioni delle nostre azioni per amore di Cristo vengono percepite non come un peso, ma come Vangelo.
LifeSiteNews: Lei critica il fatto che i vescovi tedeschi, sul loro sito web, hanno pubblicato articoli non differenziati e non oggettivi sulla lettera di Benedetto. Alla luce di questi diversi teologi che ora alzano la voce in Germania e che ora sono così indignati per i semplici riferimenti di papa Benedetto XVI alla legge morale della Chiesa, si potrebbe dire che abbiamo già uno scisma de facto in Germania? Dopo tutto, è così che molti teologi tedeschi (e anche alcuni vescovi) ora si rifiutano apertamente di seguire l’insegnamento della Chiesa.
Cardinale Müller: È brutale quando a nome dei vescovi – e su un sito web da loro finanziato – vengono commissionati articoli così osceni che umiliano personalità come Benedetto XVI, che neanche i nemici più ignoranti della Chiesa oserebbero fare, perché hanno ancora più rispetto e decenza. I nostri progressisti, dopo aver gettato a mare la morale sessuale, hanno perso anche il comandamento di amare il prossimo. E’ l’odio nudo a cui qui viene affidata una piattaforma. Spero che i vescovi esercitino la loro responsabilità, al fine di attuare un cambiamento di rotta di questa piattaforma o altrimenti per porre fine all’uso abusivo delle tasse della Chiesa.
Uno scisma è il prodotto di persone egoiste che ovviamente non si preoccupano dell’unità della Chiesa nella Fede rivelata. Sono spinti dalle loro ideologie e da un delirio di onnipotenza dalla mente ristretta.
LifeSiteNews: Lei critica anche il recente Summit sugli abusi sessuali a Roma quando dice che la lettera di Benedetto ha contribuito di più nel trattare questo problema che il Summit di Roma. Potrebbe spiegarci cosa pensa che sia mancato al Vertice?
Cardinale Müller: Il concetto nebuloso di clericalismo è l’approccio sbagliato. Con una diagnosi falsa, non si può mai trovare la terapia giusta, ma, piuttosto, peggiorerà solo la malattia. Sia il cardinale O’Malley che il cardinale Ladaria conoscono più concretamente le cause e le condizioni dei crimini sessuali clericali commessi contro gli adolescenti.
Non si tratta di alte teorie, per attuare un’agenda progressista, ma di fatti empirici. La causa di questi gravi peccati contro il Sesto Comandamento sta nei fallimenti personali dei trasgressori che nella loro coscienza non possono distinguere il bene dal male e che sono anche vittime del pubblico sessualizzato, per esempio dell’onnipresente pornografia.
LifeSiteNews: Come pensa che il Vaticano avrebbe dovuto agire negli ultimi decenni perché non si giungesse a questa grave crisi morale e dottrinale nella Chiesa? Come si sarebbero potuti fermare i dissidenti teorici e pratici?
Il cardinale Müller: Dopo che il cavallo è scappato, le misure di emergenza sono più importanti della ricerca delle cause. Dobbiamo porci sul fondamento della Fede. Solo chi è convinto della logica superiore di Dio può vedere attraverso lo spirito malvagio di un’antropologia senza Dio.
Non posso che pensare a San Paolo e al suo appello ai cristiani di Roma, che è diventato per mezzo di Pietro e Paolo il principio e il fondamento dell’unità della Chiesa cattolica: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”. (Rm 12,2)
L’articolo Cardinale Müller: “Il concetto nebuloso di clericalismo è l’approccio sbagliato. Con una diagnosi falsa, non si può mai trovare la terapia giusta” proviene da Il blog di Sabino Paciolla.