La passione Mistica del cardinale Víctor Manuel Fernández

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Durante il mio periodo adolescenziale alle scuole medie, il mio insegnante di religione ci fece leggere “Amare” di Michel Quoist, un libro che esplorava la sessualità in relazione all’amore. Quest’opera offriva un’introduzione ai cambiamenti che tutti noi avremmo vissuto a quell’età, ma da una prospettiva di fede, sottolineando un amore autentico e un’affettività che non nega la sessualità, ma piuttosto la completa, conferendole un significato più profondo. Tuttavia, mi sembra che il libro scritto a 37 anni dal Prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede, Cardinale Fernandez – che si propone come un testo di teologia – abbia un approccio completamente diverso, almeno stando a quanto emerge dalla sua presentazione in un video.
Altra evidenza è che il card Fernandez ha dato un contributo determinante sia all’esortazione apostolica Amoris Letizia che a Fiducia Supplicans.

Non ho letto personalmente il libro, ma secondo alcune recensioni, sembra paragonare le estasi mistiche dei santi a esperienze orgasmiche. A differenza del libro di Quoist, non tratta la sessualità nel contesto della famiglia o simili. Nonostante l’argomento non mi appassioni particolarmente, ritengo importante che Fede e Cultura abbia sollevato questo argomento, poiché una maggiore consapevolezza dei tempi attuali e delle circostanze può aiutare a intraprendere un percorso di risalita, con l’ausilio divino.

Non tratto specificatamente questi argomenti, ma da semplice cristiano mi pare importante darne informazione. D’altra parte non si può prescindere dal giudicare e di perseguire sempre la verità, chiedere la verità, di permanere nella verità. Il mio personale consiglio come è sempre è vagliare tutto e trattenere il valore.

Nel video si evidenziano i seguenti punti sul libro del Cardinale Fernandez:

  1. Il libro, intitolato “La passione Mistica,” è stato recentemente scoperto da un professore sudamericano e contiene descrizioni esplicite sulla sessualità, oltre a riflessioni sulla spiritualità.
  2. Alcuni passaggi sembrano equiparare l’orgasmo a un’esperienza spirituale, suscitando perplessità.
  3. Il Cardinale Fernandez ha apparentemente rimosso il libro dalla sua bibliografia ufficiale.
  4. Il libro comprende nove capitoli, tra cui “L’orgasmo maschile e femminile” e “Dio nell’orgasmo di coppia”.
  5. Alcuni brani attribuiscono esperienze carnali ai santi, generando critiche e controversie.
  6. Il libro discute della mistica e contiene frasi che lodano Allah per il piacere sessuale.
  7. L’autore parla dell’orgasmo senza menzionare l’amore, la procreazione o l’unità.
  8. Si evidenzia un’eresia riguardo alla coesistenza della grazia con il peccato e si menziona la giustificazione dell’omosessualità nell’orgasmo.
  9. L’autore sembra ignorare la dimensione unitiva e procreativa dell’atto coniugale, sottolineando una degradazione nell’analisi anatomica.
  10. Il libro suggerisce che l’orgasmo possa essere un atto di adorazione a Dio.
  11. Si critica l’assenza di menzione della verginità e la dimensione spirituale dell’atto coniugale.
  12. Viene raccomandata la lettura di “Mistica della carne” e “Teologia del corpo” di San Giovanni Paolo II.
  13. San Bonaventura e San Tommaso d’Aquino sono citati, ma non discutono esplicitamente di sesso.
  14. Il libro è considerato controverso e pare sia stato rimosso dalla bibliografia dell’autore.
  15. La situazione attuale nella Chiesa richiede preghiere e una ricerca della fede autentica.
  16. Si discute del tantrismo e della sua interpretazione nell’induismo e nel buddismo.
  17. Si discute sulla fissazione del sesso tra tradizionalisti e progressisti.
  18. Il tantrismo ha avuto sviluppi nell’induismo e nel buddismo.
  19. Si menziona il libro “Yota Unum” che esamina la variazione nella dottrina cattolica dopo il Concilio Vaticano II.
  20.  Preghiere a Santa Maria e San Michele per la protezione della Chiesa.

Mariupol in ricostruzione ricomincia a vivere. Ma a Zelensky dispiace

Il video intitolato “Mariupol, ancora una volta” su YouTube è un reportage in stile documentario sulla città di Mariupol. L’autore, il giornalista Andrea Lucidi ha visitato Mariupol più volte, a partire da gennaio 2023, per documentare i progressi della ricostruzione della città a seguito di significative distruzioni. Ogni visita rivela maggiori ricostruzioni, con mercati e negozi che riaprono e la vita che gradualmente torna alla normalità. La città è piena di cantieri e molte case sono state riparate.

Durante una delle visite, Andrea Lucidi, insieme a Vincenzo Lorusso di Donbass Italia, intervista un residente locale. Il residente, che preferisce non essere filmato, si rabbuia quando discute del ruolo del Reggimento Azov, una milizia di estrema destra integrata nelle forze armate ucraine che è nata come formazione punitiva contro le popolazioni del Donbass. La reazione del residente è un evento comune, che riflette l’impatto profondo delle azioni del Reggimento Azov a Mariupol dalla sua formazione nel 2014.

Il video evidenzia anche la fornitura di nuovi appartamenti e compensi finanziari dati dalla Federazione Russa a coloro che hanno perso le loro case durante la battaglia. Andrea Lucidi intervista vari residenti, che condividono le loro esperienze del conflitto, inclusa la testimonianza di uccisioni arbitrarie e  maltrattamenti di civili da parte dei soldati Azov e le difficoltà sopportate durante l’assedio, come la mancanza di cibo e acqua.

Inoltre, il video tocca il contesto più ampio del conflitto, ponendo l’indice sulla percezione contrastante del Reggimento Azov. Ad esempio, una mostra a Milano li ha ritratti come difensori eroici di Mariupol, una narrazione questa contestata dalle esperienze condivise dai residenti nel video.

Nel complesso, il video ritrae Mariupol come una città in processo di guarigione e ricostruzione, con un focus sulle esperienze dei suoi residenti e sul ruolo controverso del Reggimento Azov nella storia recente della città.

Vedendo gli eventi attuali e l’estrema ipocrisia condivisa in questa guerra che sparge una tinta ancor più fosca agli eventi. C’è da domandarsi se la leadership ucraina non coverà altro rancore verso la popolazione di Mariupol e non penserà ancora di far piombare tonnellate di piombo su questa città. Anche se non ha alcuna importanza strategica, la domanda è se Zelensky che sta chiedendo missili a più lunga gittata ai suoi alleati occidentali resisterà alla tentazione di usarli contro Mariupol, allo stesso modo che ha fatto recentemente su Belgorod. Ormai il suo e quello del suo entourage è un puntiglio bello e buono che non ha considerazione affatto delle persone, almeno non di quelle che sono di etnia russa, quindi potenzialmente di milioni di persone che hanno scelto di restare.

Dato che gli USA hanno appena detto che la prte ucraina potrà usare i missili a lunga gittata  senza loro specifica autorizzazione sugli obiettivi, c’è da chiedersi se la furia vendicatrice di Zelensky e Co non si abbatterà ancora su questa città ancora sanguinante che faticosamente cerca di continuare a vivere. Dio aiuti questa gente che ha già vissuto la paura ed il dolore, affinché non debbano subire ulteriori atti di vendetta da parte della leadership ucraina.

Ecco i riferimenti dell’autore Andrea Lucidi:

Canale di Andrea Lucidi
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5 domande al presidente della Repubblica da weltanschauung Italia

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N el contesto del discorso di fine anno 2023 del Presidente Mattarella, weltanschauung Italia pone alcune domande cruciali che riflettono le preoccupazioni e le contraddizioni nella gestione politica e sociale dell’Italia. Queste domande, poste con spirito critico e desiderio di chiarezza, mostrano come le decisioni e le politiche adottate dallo Stato, mal si rapportano con …

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Elena Basile, l’approccio occidentale alle due guerre in Ucraina e a Gaza

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L’ambasciatrice e scrittrice Elena Basile discute gli approcci occidentali alle guerre in Ucraina e Gaza. L’ex ambasciatrice Basile, che si è dimessa dalla sua posizione di ambasciatrice a febbraio a causa di un conflitto tra i suoi valori e le politiche italiane ed europee verso la guerra in Ucraina, critica la narrazione dei media e politica occidentale riguardo a questi conflitti.

Punti chiave del discorso dell’ambasciatrice Basile includono:

  1. Dimissioni e critica dei media:  ambasciatrice in Svezia e poi in Belgio, la Basile si è dimessa per disaccordi con le politiche occidentali sulla guerra in Ucraina. Nel video organizzato da La Casa del Sole, Basile critica i media per il loro trattamento delle sue dimissioni e per evitare una narrazione più ampia attorno ai conflitti.
  2. Approccio occidentale ai conflitti: Successivamente, l’ambasciatrice discute l’approccio occidentale alle guerre in Ucraina e Gaza, evidenziando una mancanza di contesto e comprensione storica nella copertura mediatica, che spesso inquadra questi conflitti in termini semplicistici come se fossero guerre di religione, di bene contro male.
  3. Ruolo della società civile: Basile sottolinea l’importanza dell’impegno della società civile nella politica estera, notando che a differenza della politica interna, le decisioni di politica estera possono avere conseguenze più gravi, come spargimenti di sangue.
  4. Critica delle politiche Euro-Atlantiche: Critica gli ultimi decenni di politiche della NATO e di alcune politiche europee, suggerendo la necessità di proposte politiche più realistiche per affrontare queste questioni.
  5. Narrative semplificate dei Media: Basile sostiene che le narrazioni dei media spesso mancano di profondità, non considerando le cause politiche e storiche dei conflitti, portando alla demonizzazione di certe figure e gruppi.
  6. Responsabilità dell’Occidente nei Conflitti in Ucraina e Israele-Palestina: Discute il ruolo dell’Occidente nel conflitto in Ucraina, inclusi le decisioni strategiche fatte dagli Stati Uniti e dalla NATO che hanno ignorato le preoccupazioni di sicurezza della Russia. Tocca anche gli accordi di Minsk, suggerendo che sono stati usati come diversivo dall’Occidente per dare il tempo all’Ucraina di riarmarsi, anche se la guerra era ampiamente evitabile.
  7. Appello per riflessione e azione: Basile invita a riflettere su come diventare più rilevanti nell’affrontare queste questioni, sottolineando la necessità di proposte politiche ben ponderate.

Nel complesso, il discorso di Elena Basile rappresenta una critica incisiva delle politiche e delle narrazioni mediatiche occidentali relative alle guerre in Ucraina e Gaza. Basile non si limita a una semplice contestazione, ma offre un’analisi dettagliata e storicamente informata, sottolineando la necessità di un approccio eticamente responsabile ai conflitti internazionali da parte dei leader europei.

Questi sono solo alcuni dei punti focali del suo intervento. Il video, nel suo insieme, fornisce un’analisi approfondita che esplora tutti gli aspetti dell’escalation che ha condotto alla guerra. Guardare questo video diventa un atto di libertà, che, se condiviso e moltiplicato, può generare una nuova consapevolezza personale da cui ripatire collettivamente.

L’ambasciata russa in Italia protesta per un articolo di Repubblica

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I l quotidiano “La Repubblica” aveva pubblicato un articolo in cui si sosteneva che Anastasia Shapovalova, impiegata presso il Consolato Generale russo a Palermo, fosse in realtà Anastasia Shapoval, una giudice della Crimea. Secondo quanto riportato, il consolato russo avrebbe manipolato i dati personali di Shapovalova per farla apparire come un’altra persona. Tuttavia, l’ambasciata russa …

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Ciò che sul MES non si dice, parla Martino Cervo (La Verità)

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Nel video intitolato “CERVO SPIEGA IL GRANDE EQUIVOCO DEL MES ▷ ‘USEREBBERO I NOSTRI SOLDI PER SALVARE BANCHE ESTERE’ Martino Cervo, vicedirettore de ‘La Verità’ offre una discussione approfondita sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) e il Patto di Stabilità e Crescita. Ecco un riassunto dei punti chiave:

Meccanismo Europeo di Stabilità (MES):
– Il MES è uno strumento finanziario evoluto dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria, creato durante la crisi del debito greco.- Funziona in qualche modo come una banca, prestando denaro sotto certe condizioni ai paesi che perdono l’accesso al mercato.
– Il MES è stato utilizzato da Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda, imponendo condizioni draconiane a questi paesi debitori.
– Una riforma del MES, in discussione da 3-4 anni, propone principalmente di utilizzare i fondi non solo per gli stati che perdono l’accesso al mercato, ma anche per ricapitalizzare le banche sistemiche. Ciò comporterebbe l’utilizzo di fondi statali per sostenere le grandi banche in crisi.
– L’Italia ha contribuito a questo fondo con circa 15 miliardi di euro.– Vi è la preoccupazione che il MES riformato possa essere utilizzato per salvare banche estere utilizzando fondi italiani.

Patto di Stabilità e Crescita:
– Consiste in regole per le finanze pubbliche dei paesi europei, concedendo alla Commissione Europea il potere di correggere e guidare le politiche economiche.
– Il patto richiede ai membri di rientrare a specifici parametri riguardanti il debito pubblico, il deficit e altri indicatori economici.
– C’è un consenso sul fatto che le regole di questo patto non funzionino efficacemente durante le recessioni o le incertezze finanziarie.
– Sono in corso discussioni sulla riforma di questo patto per renderlo meno pro-ciclico e più efficace in varie condizioni economiche.

Connessione tra MES e Patto di Stabilità:
– Sebbene il MES e il Patto di Stabilità siano separati, c’è una connessione inevitabile a causa del loro ruolo nella stabilità finanziaria europea.
– Le recenti discussioni hanno riguardato la negoziazione di questi due aspetti separatamente, senza scambi diretti.

Preoccupazioni riguardo al MES e il suo impatto sull’Italia:
– L’Italia può accedere al MES come debitore (per salvataggi di stato o di banche) o come creditore (contribuendo al fondo per l’utilizzo da parte di altri).
– La riforma del MES potrebbe mettere l’Italia in svantaggio, potenzialmente in una categoria ‘B’ per la valutazione del debito.
– C’è il rischio che l’Italia possa essere costretta a contribuire ulteriormente e rapidamente al MES, senza potere di veto, per salvare banche in altri stati dell’Eurozona.
– Questa situazione solleva preoccupazioni riguardo agli obblighi finanziari potenziali dell’Italia sotto il MES riformato e se ciò sarebbe vantaggioso o dannoso per il paese.

La Schlein riguardo al MES dice alla Meloni di cambiare mestiere ma è lei che ha torto

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Elly Schlein ha detto a Giorgia Meloni di cambiare mestiere, sostenendo che quest’ultima non comprenda la differenza tra ‘ratificare’ e ‘attivare’ il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Tuttavia, sembra che sia proprio Meloni a essere pienamente consapevole di tale distinzione, mentre è la Schlein a mostrare una comprensione limitata della materia. Innanzitutto è da chiarire che …

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