Ed ecco ci riprovano: “la Russia blocca una condanna Onu contro Assad per la strage di Aleppo”

“ L’Inghilterra proponeva una dichiarazione contro l’uso “cinico e sistematico” dei bombardamenti aerei che hanno provocato oltre 700 morti e tremila feriti.” New York (AsiaNews/Agenzie) – La Russia ha bloccato, ieri sera, una presa di posizione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che denunciava il bombardamento di Aleppo da parte dell’esercito siriano, che ha causato circa …

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Ginevra 2 nelle attese dei Vescovi siriani: Patriarca Ignatius Joseph III Younan

Il Patriarca Ignatius Joseph III Younan: L’Occidente deve agire per proteggerci … evitare il “politicamente corretto” e valorizzare il contributo del cristianesimo alla libertà. All’inizio di dicembre , i parlamentari britannici hanno parlato appassionatamente della mancanza di preoccupazione esibita dal Foreign Office verso i cristiani perseguitati . Erano , ovviamente , in diritto di esprimere le …

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Ginevra 2 nelle attese dei Vescovi siriani – Issam John Darwish, arcivescovo melchita

Issam John Darwish, arcivescovo melchita: Ginevra II deve porre fine alla fornitura di armi e al finanziamento delle parti in lotta «L’opinione pubblica occidentale è ostaggio dei mezzi di comunicazione, ma i media non comprendono quanto accade realmente in Siria e Medio Oriente. Non vi è alcuna primavera araba e quella che s’intende istaurare è …

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Il premio Nobel Mairead Maguire propone di assegnare il premio Nobel 2014 per la pace a Madre Agnes de la Croix

ImageProxy.mvc_Madre Agnes Mariam della Croce (nome civile Fadia Laham) e l’Iniziativa Mussalaha ‘riconciliazione’ in Siria sono stati proposti da Mairead Maguire, per il Premio Nobel per la Pace 2014.

Nella sua lettera al Nobel Institute, Mairead Maguire ha scritto: “In un momento in cui il mondo ha disperatamente bisogno di vedere una soluzione pacifica per porre fine allo spargimento di sangue  in Siria, l’iniziativa ‘Mussalaha’ spicca come un faro di speranza: ci mostra un modo migliore di avanzare, quella che viene dall’interno la società siriana ed esprime il desiderio della maggioranza dei siriani per un percorso di pace. E’ un un modo di procedere che non parte dalla violenza e che desidera un futuro in cui le differenze sono risolte in un clima di rispetto reciproco che conserva la fraternità storica del popolo siriano.

L’iniziativa Mussalaha è un eccellente esempio dello spirito del popolo siriano e della sua innata capacità di risolvere  da solo le proprie difficoltà,: anche nei momenti più tragici ed eccezionali delle circostanze, abbiamo il dovere di sostenere il loro lavoro in ogni modo possibile.

“Mussalaha, che si traduce come “riconciliazione”, è una iniziativa popolare non-violenta basata sulle varie esperienze religiose, etniche e politiche esistenti nelle comunità della società civile siriana. Il movimento  comprende membri delle diverse comunità etniche e religiose di tutta la Siria che sono stanche della guerra. L’iniziatica colma il vuoto creato dal rumore delle armi, ma non si schiera  con nessuna delle parti in conflitto, bensì abbraccia tutti.

Mussalaha dice no alla continua perdita di vite umane, ed è per una soluzione non violenta del conflitto in corso.  Dice no alla guerra civile e rifiuta ogni forma di violenza settaria e di lotta confessionale. La sua sessione costitutiva è stato un congresso di pace tenuto quasi due anni fa, il 25 gennaio 2012,  sulla costa siriana.

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Siria: a Ginevra 2 è permesso entrare solo al ‘caos creativo’

The Bernard Lewis Plan for the Middle EastSicuramente l’unico che ha il diritto di decidere del proprio destino è il popolo siriano.

Ma Ginevra 2 non è per la pace ma sembra piuttosto che abbia il compito di mettere daccordo le potenze regionali su come spartirsi la Siria.

Il movimento pacifico Mussalaha non è stato invitato, così come nessun rappresentante di movimenti che non sono scesi in armi.

Sappiamo per certo che tutto ciò che è accaduto in Siria fa parte di un progetto preciso che è quello della polverizzazione del Medio Oriente voluto dalle USA ed ex potenze coloniali.

Questo progetto è ispirato al “Piano Yinon” del 1982 ottimizzato poi da Bush nella ‘strategia del caos’ e successive. Ci sono diversi documenti politici successivi che lo riprendono. Tutti  prevedono  inanzitutto la salvaguardia degli interessi USA e quelli israeliani nell’area.

Propongo uno stralcio dell’ articolo: IL “CAOS CREATIVO” DEGLI USA NEL MONDO ARABO, E un articolo di Pier Francesco Zarcone. In alcune parti si nota l’area politica del giornalista che riflette il linguaggio della ‘sinistra marxista’. Ma oltre ai cattolici è innegabile che molti attivisti di questa l’area politica si sono mossi  a denunciare ciò che avviene in Siria . Questo, come mobilitazione e giudizio,  non ha corrispondenza altrove.  Peronalmente sono dell’avviso che la verità non conosce aree politiche ma va solo riconosciuta.

L’arte della menzogna

All’inizio del suo pregevole libro “Divide et impera”, Paolo Sensini ha posto una frase che riportiamo in quanto utile chiave di apertura del presente articolo:


«Viviamo in un tempo in cui gli eventi che accadono intorno a noi si fanno di giorno in giorno più labili, oscuri e circonfusi da un alone di incomprensibilità. Un tempo in cui, se muniti degli opportuni “mezzi di comunicazione di massa”, si può sostenere ciò che si vuole. Anche le cose apparentemente più inverosimili. Basta solo disporre di un adeguato “volume di fuoco” mediatico e tutto, o quasi, può essere rappresentato nella maniera che più si desidera. (…) Oggi, nello spiegare un evento passato o presente, le argomentazioni generalmente addotte dai media non seguono un filo logico o una ricostruzione fedele di quanto accaduto, ma preferiscono fornire versioni che fanno sempre più leva sull’emotività degli “spettatori”».


Chi non ricorda le “commoventi” notizie sulla ferocia repressiva di Gheddafi e sull’eroismo dei ribelli di Misurata, con il conseguente plauso al salvifico intervento occidentale (che qui su Utopia Rossa abbiamo qualificato subito come aggressione) proprio mentre i ribelli erano alle corde? E come dimenticare i reportages sulla Siria incentrati sul numero dei civili morti (in particolare i bambini), tutti imputati all’esercito regolare? Ora gli stessi media scoprono che in realtà i ribelli di Misurata erano bande scatenate di radicali islamici, e si comincia a dire (ma ancora un po’ in sordina) che erano organizzati, armati e finanziati dalla solita triade imperialista occidentale: Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. In Siria, soprattutto dopo il primo attacco di an-Nusra al paese cristiano ortodosso di Maalula (questione su cui il Vaticano non poteva non intervenire, a prescindere dalla diversità di confessione delle vittime), non è stato possibile passare sotto silenzio i crimini commessi dai ribelli locali, e adesso iniziano a circolare (ma sempre con cautela) notizie sulle inenarrabili atrocità da loro commesse a carico di uomini, donne e bambini, degne di un romanzo dell’orrore e nel “perfetto” atroce stile collaudato in Algeria.

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L’alleanza infernale ha sferrato una guerra: l’orrore ha un nome: Adra – una delle pagine più orrende non solo della guerra in Siria, ma di tutta la storia moderna

Adra_massacre00L’orrore ha un nome: Adra

di Mario Villani – fonte Ora Pro Siria

Adra è una città di oltre cinquantamila abitanti del Rif damasceno, situata ad una ventina di chilometri a nord di Damasco, non lontano dal massiccio montuoso chiamato Qalamoun che fa parte della catena dell’Antilibano. Fino allo scorso mese di dicembre questa città, caratterizzata dal suo multiconfessionalismo, era stata relativamente risparmiata dagli orrori della guerra che, da ormai tre anni, sta devastando la Siria, tanto da essere divenuta rifugio di numerosi profughi a favore dei quali è stato realizzato un vasto programma di edilizia popolare.

Nella notte tra il 10 e l’11 dicembre 2013 in questa cittadina è iniziata una tragedia che costituisce una delle pagine più orrende non solo della guerra in Siria, ma di tutta la storia moderna. Bisogna premettere che in quei giorni era in corso nel vicino massiccio del Qalamoun un’offensiva dell’esercito regolare siriano che, dopo aver liberato dalla bande islamiste le città di Qara e Nabek, si accingeva a dare l’assalto a Yabroud, roccaforte delle organizzazioni salafite che vi hanno addirittura creato un effimero emirato. La caduta di Yabroud sarebbe stato un colpo durissimo per il fronte dei rivoltosi, già provati da una serie di sconfitte e da una sanguinosa lotta intestina che vede combattersi tra di loro le varie anime dell’estremismo islamista.

“Qualcuno”, fuori dalla Siria, ha così pensato di creare un diversivo per costringere l’esercito siriano a sottrarre forze dal fronte del Qalamoun ed a impiegarle altrove. E’ stata scelta la città di Adra, poco difesa e non lontana, come si è detto, dalle zone “calde” intorno a Yabroud. All’interno del centro abitato vi erano già diverse cellule “dormienti” di guerriglieri, pare complessivamente poco meno di un migliaio di combattenti, entrati mescolandosi alle colonne di profughi in arrivo da ogni angolo della Siria. Altri due/tremila guerriglieri appartenenti al famigerato Fronte Al Nusra, sono stati fatti affluire da altre aree del Paese, qualcuno addirittura dall’Iraq, e schierati intorno ad Adra.

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All’Arabia Saudita, il benefit di membro della Commissione Onu per i diritti umani, ma in patria ed all’estero fa quello che vuole.

All’estero (a chiacchiere): il paese della democrazia realizzata (secondo i media pro-ribelli siriani). Con il proprio popolo: Arabia Saudita carnefice in patria. Per accuse ridicole (ha criticato sul suo blog  la polizia religiosa per le ripetute violazioni dei diritti umani) il  blogger Raif Badawi rischia la pena di morte. Il giovane è un blogger pacifista  …

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