‘quelli’ delle monache ‘prelevate’ o messe ‘in salvo’ dai ribelli… (ma li sentite questi idioti?)

Si moltiplicano su internet gli episodi di tentativo di becero stravolgimento della realtà . Si sostiene che forse le monache sono state messe in salvo dai ribelli per salvarle da Assad. GUARDATE QUI: http://es.noticias.yahoo.com/rebeldes-retienen-damasco-monjas-malula-quot-quot-172437565.html E QUI http://www.lexpress.fr/actualite/monde/proche-moyen-orient/syrie-l-enlevement-des-soeurs-de-maaloula-une-desinformation-d-assad_1305036.html CHI SCRIVE QUESTE COSE NON CONOSCE CIO’ DI CUI STA PARLANDO (ED E’ LA PRIMA VIOLENZA): E’ infatti chiaro …

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Jihadisti rapiscono 12 suore. L’Onu condanna Assad

..mentre il popolo siriano è profugo o trucidato, come un’orologio svizzero, con l’avvicinarsi della Conferenza di pace, tornano le accuse contro Assad. L’ accusa dell’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, presieduto da Navi Pillay, è quella di  aver deliberatamente dato l’ordine di massacrare il suo popolo. ALCUNE BREVI CONSIDERAZIONI: Violazioni dei diritti umani sono …

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Turchia deporta 1.100 combattenti europei ai paesi di origine

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La Turchia ha inviato una relazione ai paesi europei dicendo che ha espulso 1.100 cittadini europei che sono venuti in Turchia per unirsi a gruppi di al-Qaeda legati che combattono in Siria.  Secondo il quotidiano Haberturk la Turchia risponde così per le  crescenti accuse che sta chiudendo un occhio ai terroristi permettendo di attraversare il suo territorio per entrare in Siria, .
Dopo che diversi paesi hanno informato la Turchia che i loro cittadini stavano usando la Turchia come paese di transito a prendere le armi in Siria, la Turchia ha arrestato 1.100 cittadini dell’Unione europea, con l’aiuto di l’Organizzazione Nazionale Intelligence (MIT), le forze di gendarmeria e unità di polizia in 41 operazioni nel 2013. Il rapporto dice che ci sono ancora circa 1.500 cittadini europei che vogliono andare in Siria e combattere in prima linea insieme ad al-Qaeda e che la Turchia è stata in allerta su sospetti jihadisti.

segue articolo in lingua originale come pubblicato:

fonte todayszaman

Turkey has sent a report to European countries saying that it has deported 1,100 European citizens who came to Turkey to join al-Qaeda-linked groups fighting in Syria back to their own countries amid increasing allegations that Ankara is turning a blind eye to terrorists using its territory to cross into Syria, according to the Habertürk daily.

After other countries informed Turkey that their citizens were using Turkey as a transit country to take up arms in Syria, Turkey arrested 1,100 European Union citizens with the help of the National Intelligence Organization (MİT), Gendarmerie forces and police units in 41 operations in 2013. The report says there are still around 1,500 European citizens who want to go to Syria and fight on the front lines along with al-Qaeda and that Turkey has been on alert about suspected jihadists. The report states that intelligence sharing between Turkey and European countries on the suspected jihadists has been made through Interpol.

The report also states that Turkey has carried out 141 operations against al-Qaeda and al-Qaeda-linked groups in last three years and detained 518 suspects, imprisoning 217 them.

The participation of citizens from foreign countries in terrorist organizations clashing in Syria has been increasing day by day, according to reports in both the Turkish and international media. Apart from those who have come from European countries — mainly from Germany, Belgium, France and the Netherlands, there are also foreign fighters in Syria from Chechnya, Afghanistan, Iraq, Saudi Arabia and other Gulf countries to fight with the al-Qaeda-linked groups the Islamic State of Iraq and the Levant (ISIL) and the al-Nusra Front.

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Mentre la Siria combatte per la sopravvivenza a Napoli il comune sponsorizza la distruzione ed i terroristi

Tutto il popolo siriano lotta contro i fondamentalisti islamici ma Comune di Napoli indice una giornata a favore della ‘rivoluzione siriana’ che in realtà è un’invasione estremista e mercenaria. E’ utile mandare una  mail al Sindaco di Napoli  [email protected]   (iniziativa proposta dalla rete NO WAR) –   Signor Sindaco Dopo Iraq e Libia, ora è …

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Papapboys: Pace per la Siria

manifestazione pro Siria -
manifestazione pro Siria –

di Don Salvatore Lazzara Papaboys 3.0

L’Onu ha fissato al 22 Gennaio la data per la conferenza di pace sulla Siria, Ginevra 2. Lo ha annunciato il segretario generale Ban Ki Moon. La conferenza porterà il ”governo siriano e l’opposizione a un tavolo negoziale per la prima volta dall’inizio del conflitto siriano”. La decisione giunge mentre la contabilità della morte in Siria va avanti inesorabile – almeno 160 tra ribelli e soldati sono stati uccisi tra sabato e domenica in violenti combattimenti nella regione della Ghouta orientale, a est di Damasco, considerata una ‘roccaforte’ degli insorti – e non vengono risparmiati nemmeno i bambini. In base alle informazioni dell’Osservatorio siriano dei diritti umani, i ribelli sono in difficoltà. Di fronte al recente successo dell’esercito nella provincia di Damasco, che ha bloccato la fornitura degli ‘insorti’ ai quartieri meridionali della capitale, i ribelli cercano di difendere la loro roccaforte principale a est e di rompere l’assedio imposto da mesi dalle forze regolari. Cosa stà avvenendo realmente in Siria? I bambini che vediamo sulla foto sono stati uccisi realmente da bombe chimiche? Oppure si tratta della più grande montatura mediatica internazionale dopo la guerra con Saddam Hussein? Certamente chi paga sono gli innocenti, le donne, gli anziani, i malati. Evidentemente ogni governo locale ha le sue responsabilità di cui deve rendere conto. Così come la Comunità internazionale, la quale ancora non è riuscita a stabilizzare secondo i vari trattati la pace in quella tormentata regione attraversata prima dalla primavera araba e poi dal gelido inverno delle violenze. Tutti hanno delle responsabilità enormi sulla morte della popolazione. Nessuno deve alzare la mano contro i fratelli. Né tantomeno strumentalizzare la loro morte per fini politici e propagandistici.

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“Siamo sotto attacco degli jihadisti stranieri che portano morte e distruzione”: serie di villaggi cristiani sotto attacco

fonte Fides –  Ora Pro Siria I villaggi, cristiani e non, a Nord di Damasco, nel massiccio del Qalamoun, sono nel mirino di gruppi armati di jihadisti stranieri che li stanno rastrellando, portando solo morte e distruzione. Lo racconta all’Agenzia Fides p. George Louis, parroco greco-cattolico della Chiesa di San Michele a Qara, che è …

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SIRIA – Articolo Avvenire: finora, è il governo siriano che ha rifiutato le trattative di pace

pizap.com13857207504961La deputata indipendente siriana Maria Saadeh è in Italia per incontrare il Papa e per far conoscere la situazione del suo paese. Il 28 dicembre è stata intervistata da Avvenire.

L’intervista è senz’altro un fatto positivo. Porre attenzione al dramma siriano tramite un quotidiano di levatura nazionale, vuol dire raggiungere molte persone: di questo sono contento. Mi sento responsabile della sofferenza del popolo siriano in quando sulla Siria non si è detta la verità e l’atteggiamento dei nostri governi precedenti sono stati molto ambigui. Perciò sono contento per un popolo stremato dalla guerra  e per la mia dignità di italiano che almeno sia detta la verità.

Purtroppo, nella circostanza di una guerra anche mediatica, specialmente finchè la verità non è diventata eclatante, la voce di Avvenire si è unita al coro dei manichei: nei momenti decisivi non ha sostenuto con chiarezza la preoccupazione della Chiesa di Siria che implorava di non dare sostegno ai gruppi armati, ma di lavorare per la riconciliazione nazionale. E a giudicare dall’intervista, tale posizione non è stata ancora superata.

La domanda è: in un paese alle prese con una guerra intestina, un giornale cristiano può ignorare il giudizio e le testimonianze dei cristiani in Siria e dei responsabili religiosi della Chiesa locale? Al posto di guardare con serietà a chi è l’uomo e di cosa ha bisogno, come la maggior parte dei media nazionali Avvenire ha scelto la strada più condivisa dal mondo: la protesta per l’inerzia di una comunità internazionale che non si decideva ad intervenire. Questo è puro travisamento della realtà:  la comunità internazionale non è stata affatto inattiva, ha continuamente buttato benzina sul fuoco.  La tesi adottata è stata spesso quella di padre Dall’Oglio:  una pretesa di cambiare la realtà e sopprimere le ingiustizie tramite le rivoluzioni.  E’ la convinzione che caduto ‘il dittatore’ e distruggendo lo stato il male finisca, come se il sangue sparso non avesse esiti ed il ‘potere’ si debba sempre necessariamente  identificare con l’assolutismo.

Le domande cruciali sono: in una situazione non chiara a cosa ci affidiamo? Alle nostre opinioni? Noi cattolici ci comportiamo come individualisti o abbiamo un criterio di giudizio unico? E da cosa parte questo giudizio? Il criterio, in una realtà confusa e complessa,  è affidarci al giudizio dei testimoni di Cristo. 

E prima di questo passo, più al fondo, la domanda che viene prima do ogni altra: da cosa partiamo e come concepiamo l’uomo e la sua esistenza? Oggi occorre un giudizio che ricucisca il male degli uomini non che lo espanda. Alla verità è una e vi si aderisce: è questo il paradigma dell’esistenza umana;  è l’unico sguardo che porta alla pace.

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