Dalle ceneri della Siria crescerà un nuovo paese e un nuovo popolo

Padre Daniel da Mar Yakub ( venerdì 1 – 8 novembre 2013) La battaglia di Qalamoon? Abbiamo celebrato il 1° novembre la festa latina di tutti i Santi con una mezza giornata festiva . Nel tardo pomeriggio facciamo un’adorazione davanti al Santissimo Sacramento esposto, con preghiere e canti, e la sera concludiamo con un bel …

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La svolta per la Siria e per il mondo intero

Padre Daniel da Mar Yakub fonte Ora Pro Siria La guerra crudele contra la Siria ha causato una miseria indescrivibile. I quasi 120.000 morti implicano che in quasi ogni famiglia siriana ci sono vittime da piangere. Una parte del paese è distrutta: case, scuole, ospedali, chiese, moschee, edifici pubblici, le infrastrutture e il patrimonio culturale. …

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Siria: “non aver paura, mamma, di coloro che possono uccidere il corpo, perché non possono uccidere l’anima!”

  fonte : “Sos Cristiani Siria” – Ufficio delle Missioni ONLUS dell’Istituto del Verbo Encarnado (IVE) Carissimi: Approfittiamo, per qualche momento, la possibilità di collegarci con internet, così vi possiamo mandare due righe, per avvisarvi che stiamo bene. Come succede di solito qui, è molto difficile sapere ciò che realmente sta succedendo, di conseguenza, non …

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Non si ferma l’azione diplomatica della Santa Sede: “attraverso il dialogo la Siria resti un Paese unito”

 MONSIGNOR MAMBERTI
MONSIGNOR MAMBERTI

Ora Pro Siria da S.I.R. Lunedì 11 Novembre 2013

S.I.R. Lunedì 11 Novembre 2013

Dopo la giornata di digiuno e di preghiera per la pace, non si ferma l’azione diplomatica della Santa Sede. “Urgente e necessaria la cessazione della violenza e l’impegno per l’assistenza umanitaria”. Suggerita la garanzia della “integrità territoriale”. Chiesto “un posto per tutti, per le minoranze, inclusi i cristiani”. Su Ginevra 2: “Non sappiamo che forma prenderà né se la Santa Sede sarà invitata a parteciparvi come Osservatore. In caso affermativo, invierebbe una Delegazione”

Si fa molto parlare in questi giorni della Conferenza di pace per la Siria, Ginevra 2, fissata inizialmente per il 23 novembre e poi rinviata. Sul suo effettivo svolgimento pesano, infatti, le divergenze all’interno dell’opposizione, che solo questa mattina sembrerebbe aver sciolto le riserve in merito alla sua presenza, e le decisioni del presidente Assad e il suo eventuale ruolo nella transizione politica del Paese. In questa situazione di stallo diplomatico, se da una parte risultano chiare tutte le diversità di vedute tra i principali Paesi (Usa e Russia in testa) su come dirimere la crisi, dall’altra, però, emerge, con sempre maggiore evidenza, l’impegno della Santa Sede nel cercare di favorire il dialogo tra le parti in lotta.


Prova dell’interessamento della Santa Sede per la situazione in Siria in particolare e per il Medio Oriente in generale sono le udienze che Papa Francesco ha concesso in questi ultimi mesi ai più importanti leader politici mediorientali, il presidente israeliano Peres, quello libanese Sleiman, il palestinese Abu Mazen e il re di Giordania, Abdullah II bin Al Hussein. E sembrerebbe prevista anche quella con il premier israeliano Netanyahu. Un’azione diplomatica che viaggia in parallelo con quella concreta degli aiuti materiali. Secondo una recente nota di Cor Unum sono 72 i milioni di dollari stanziati dalle organizzazioni umanitarie cattoliche per la crisi in Siria e nelle regioni limitrofe alla data del 9 ottobre. Su questi argomenti abbiamo intervistato monsignor Dominique Mamberti, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede.

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Comunicato stampa: I Giuristi per la Vita condannano lo “Standard di Educazione Sessuale in Europa“ diffuso dall’OMS

COMUNICATO STAMPA 16-2013  – fonte: Maipiucristianofobia I Giuristi per la Vita esprimono un giudizio di risoluta e totale condanna rispetto al documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità noto come “Standard di Educazione Sessuale in Europa“. In quel documento, tra l’altro, si legge che: (a) ai bimbi da zero a quattro anni «gli educatori dovranno trasmettere informazioni …

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Siria: Aleppo senza acqua né luce da 5 giorni

bimbi-tra-le-macerieDrammatico appello dalla città assediata: alla catastrofe umanitaria si aggiunge il rischio chimico

di Patrizio Ricci   (quotidiano on-line La Perfetta Letizia)

Aleppo  10.11.2013 – I militanti dello “Stato di Iraq e Levante” (Da’ech) da 5 giorni hanno occupato la Stazione d’elettricità a gas di Aleppo (situata a 20 km dalla città) ed hanno interrotto l’erogazione della elettricità in tutta la città. L’interruzione della corrente elettrica impedisce l’afflusso dell’acqua nelle abitazioni, la refrigerazione dei cibi e il funzionamento degli ospedali. La situazione per la popolazione, già messa a dura prova da mesi d’insicurezza e precarietà, ora si fa ancora più insostenibile.

Il drammatico appello del vescovo caldeo di Aleppo è stato lanciato da Fides e ripreso dall’agenzia SIR: “Ci sono stati combattimenti alla centrale elettrica di al-Harrarieh, e si è creata una situazione molto rischiosa, visto che in quell’area sono dislocati materiali pericolosi”. Mons. Antoine Audo mette in guardia dalle conseguenze di esplosioni che potrebbe coinvolgere il deposito di idrogeno presente nella centrale e la vicina fabbrica di cloro. Un’eventuale deflagrazione potrebbe generare un effetto domino che libererebbe nell’aria gas tossici con conseguenze letali per la popolazione coinvolta.

Il vescovo rappresenta Aleppo come una città “sfigurata e stremata. Lo si legge negli sguardi dei suoi abitanti. Sono già quasi tre anni che tutti vivono in questo stato di logoramento continuo. Non c’è lavoro, tutti sono impoveriti. Come Caritas Siria (mons. Audo ne è il presidente, ndr) distribuiamo cibo e medicine, assistiamo gli anziani, paghiamo gli affitti per gli sfollati, portiamo avanti attività scolastiche. Il novanta per cento delle nostre energie pastorali è assorbito da questo lavoro di emergenza sociale. Ma non basta mai”.

Mons. Audo riferisce che la situazione sul campo di battaglia è mutata: “Adesso non si capisce più chi sta combattendo contro chi. C’è l’esercito del governo, e poi ci sono le brigate curde, gli islamisti, le bande di fuorilegge, quelli che si definiscono ‘Esercito Libero Siriano’, tutte fazioni in lotta tra loro. In città sentiamo i rumori degli scontri e le esplosioni, ma non sappiamo cosa davvero sta accadendo. Anche se tra la popolazione prevale l’impressione che c’è stato un cambiamento della situazione a livello geo-politico. E che l’esercito governativo potrebbe alla fine prevalere sulle fazioni che lo combattevano”.

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Siria: “Attendiamo con coraggio l’alba di un nuovo giorno”

fonte Mai più cristianofobia «È stato il giorno più difficile della mia vita e l’ho affrontato con coraggio, affidandomi completamente a Dio affinché mi suggerisse le parole da rivolgere ai miei fedeli». Così padre Firas Lufti, frate siriano appartenente alla Custodia di Terra Santa, ricorda quando ha celebrato i funerali di padre François Murad, il …

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