Le ragazze di Aleppo

29 marzo 2013   Posta dalla Siria, da alcune giovanissime dei Focolari.  fonte: http://www.focolare.org/it/news/2013/03/29/le-ragazze-di-aleppo/ «Un giorno, ad Aleppo sono entrati i ribelli nel quartiere dove tante di noi abitiamo. In quel momento eravamo su Facebook chattando tra noi. Preoccupazione, rabbia…, diversi i sentimenti di ciascuna. C’è chi, preso dalla paura scrive: «Si vede che anche Dio è …

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ogni mese i cristiani devono pagare all’esercito libero 1.800.000 LS …

08-02-2013  a cura di Maddalena Maltese – fonte: Città Nuova A Yabroud, villaggio dell’entroterra tra Damasco e Homs, ogni mese i cristiani devono pagare all’esercito libero 1.800.000 LS (circa 18 mila euro), una specie di tangente usata, si presume, per l’acquisto di armi. La situazione generale è davvero dura «Parlando del più e del meno …

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Composizione dell’opposizione armata siriana

“Mentre la battaglia decisiva si avvicina a Damasco,le forze di opposizione siriane che combattono il presidente Bashar al-Assad sembrano condividere un tratto comune: La maggior parte dei principali gruppi di ribelli hanno forti radici islamiche e il sostegno da parte dei vicini paesi musulmani. ” (.. ) di David Ignatius – : http://www.washingtonpost.com/opinions/david-ignatius-sorting-out-the-rebel-forces-in-syria/2013/04/02/aaaa0110-9bd3-11e2-9a79-eb5280c81c63_story.html   As …

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Lettera al Santo Padre di Gregorios III

LETTERA AL SANTO PADRE DI GREGORIOS IIIDamasco 29/03/2013 Nel  Grande Venerdì Santo Beatissimo Padre Questa lettera giunge a Lei il Venerdì Santo, chiamato Grande e Santo nella nostra tradizione orientale, mentre si sta celebrando la prima Via della Croce del Suo pontificato, come Vescovo della Chiesa di Roma che presiede nella carità! Sto scrivendo questa …

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“…quasi all’ultimo momento ho deciso il mio viaggio in Siria”

chiesa_-_il_cuore_della_basilica_della_nativita_a_betlemme_imagelargePropongo questa lettera pubblicata su Ora Pro Siria inviata ad un amico comune, da un volontario cristiano rientrato  in Siria – è una lunga lettera per facilitarne la lettura qui l’audio [sc_embed_player fileurl=”http://www.vietatoparlare.it/wp-content/uploads/2013/04/viaggio_in_siria.mp3″]

Carissimo Mario,

quasi all’ultimo momento ho deciso il mio viaggio in Siria. Forse mi ha dato sollievo il tuffarmi di persona in quella situazione che da lontano tanto ci angoscia – e certamente la gioia reciproca dell’incontro coi nostri amici è stato un anticipo di Pasqua. E’ tempo, ci siamo detti, di vivere nella speranza contro ogni speranza. Sempre più la speranza si rivela come un dono che viene ad illuminare la bellezza e le risorse della nostra umanità, offuscata e deturpata da tante brutture.

Quello che era impossibile per via di ambasciata, ottenere il visto, diviene relativamente facile, per lo meno in zona di Tartous, per chi si assuma personalmente il rischio di andare, almeno se in compagnia di gente del paese. Alla frontiera è stato più lungo del consueto ma nell’insieme non abbiamo avuto troppe difficoltà. Incredibile la gentilezza e il sorriso della maggior parte di questi poveri soldati.

La prima tappa però è stata in Libano, dove ho avuto la gioia di trascorrere una giornata coi nostri carissimi amici di Aleppo, impediti dalla gravità della situazione di ritornare nelle loro case. Dalla viva voce di Giovanni  e di Giorgio, dall’incontro seguente coi nostri cari a Tartous e poi su in città, da ciò che ho potuto osservare personalmente durante il viaggio, ho avuto la netta riconferma di quanto già sapevamo. La cosa più stupefacente è come qui da noi, inclusa la stampa cattolica,  possa ancora circolare tanta informazione distorta: ciò che è bianco diventa nero, e l’angoscia di tanti fratelli viene ricoperta da questa vischiosa ideologia primaveril-democratica che vorrebbe ancora legittimare la brutale carneficina in atto per volontà delle grandi potenze. Ma c’è ancora davvero qualcuno che crede alla primavera araba??

[pullquote]La cosa più stupefacente è come qui da noi, inclusa la stampa cattolica,  possa ancora circolare tanta informazione distorta: ciò che è bianco diventa nero, e l’angoscia di tanti fratelli viene ricoperta da questa vischiosa ideologia primaveril-democratica che vorrebbe ancora legittimare la brutale carneficina in atto per volontà delle grandi potenze. Ma c’è ancora davvero qualcuno che crede alla primavera araba??[/pullquote]

Anche noi, procedendo a tappe in taxi verso la nostra meta e facendo un percorso molto lungo per vie secondarie, onde evitare i posti più pericolosi, abbiamo incontrato qualcuno di quei lungo barbuti alla Benladen. Mi dicono che si calcola un numero verso i 30.000 di questi musallaìn (combattenti), che fino ad ora hanno varcato le frontiere e sono penetrati in Siria. Sono truppe addestrate alla guerra santa, vengono da diversi paesi, Tunisia, Afganistan, Pakistan, Cecenia, anche dalla Francia e da altri paesi europei, ovunque ci siano colonie di integralismo musulmano che praticano questo perverso addestramento nelle loro moschee. Si parla anche della Giordania, sotto il patrocinio dell’America. La cosa sicura, è che vengono per combattere e per morire. Ho udito testimonianze relative ad alcuni che sono stati catturati. Normalmente sembrano drogati, alcuni di loro si sono detti  convinti di essere sul suolo di Israele e di marciare alla conquista di Gerusalemme. Alcuni hanno proclamato di voler morire – ma non domani, oggi! Sono impazienti di uccidere per potere così, grazie al sangue di infedeli versato, cristiani o alauiti che siano, varcare le porte del paradiso ed andare ad incontrare le 40 vergini loro promesse in spose. Sui corpi dei musallaìn abbattuti sono stati a volte trovati – come si trova il pane nelle giacche dei soldati dell’esercito siriano – indumenti intimi femminili: il dono per le spose celesti.

Con i dovuti ‘distinguo’ questo ‘pazzo’ di Grillo in molte cose dice il vero.

Non dobbiamo aver paura, il potere agisce sulla paura – di Patrizio Ricci Con i dovuti ‘distinguo’ questo ‘pazzo’ di Grillo in molte cose dice il vero. Primo dato: questa crisi non è una carestia, nè una pandemia: è il crollo di un sistema avvelenato dall’eccessiva avidità. La finanza è in difficoltà perché con il …

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Le conseguenze taciute dai nostri media della guerra in SIRIA

Aleppo 14 marzo 2013   – fonte: ora pro Siria (leveilleurdeninive )

La guerra è un disastro generale.
Riempire un foglio di carta con le miserie della guerra di Siria è singolarmente desolante. La desolazione sarà ancora più grande quando il conflitto finirà. Tutti i protagonisti si dovranno allora porre questa riflessione: “ che vantaggio abbiamo ricavato da questa guerra?” Questa può essere la domanda più temibile, che ciascun dirigente di un grande paese dovrà porsi rapidamente. Se non lo faranno. la domanda li colpirà più avanti come una frustata e allora saranno tutti, colpevoli e innocenti, preda del rimorso e della tristezza di non aver saputo risparmiare al popolo siriano le conseguenze di questa terribile tragedia.

Chi è normalmente dotato ed istruito non può eludere questa domanda che certamente è uno slancio dello spirito ma anche e soprattutto una reazione d’emergenza mentre domina l’indifferenza.
In una guerra, nel breve termine, gli assassini si illudono, non percepiscono le conseguenze dei loro misfatti; i loro amici sequestratori di ostaggi, i loro cugini trafficanti, i loro vicini speculatori e i loro zii che li sponsorizzano si illudono parimenti, ma a lungo termine le conseguenze appaiono ai loro occhi come una fotografia sotto l’azione dello sviluppatore.

La guerra libanese ci ha mostrato lo scacco su tutta la linea di una guerra intestina. Proprio come il Libano, la Siria era bella e si risveglierà sfigurata. L’ambiente migliorava, diventerà irriconoscibile.
Il vicinato era familiare, diventerà estraneo. Le persone colte che arricchiscono il popolo con il loro sapere e elevano gli umili con la loro virtù, lasceranno il posto a degli incolti che non conoscono altro se non il maneggio dei soldi .
Quelli che avranno lasciato il paese , nella speranza di trovare una terra di rifugio , si renderanno conto di appartenere ad una minoranza culturale che avranno scelto in luogo della minoranza confessionale a cui appartenevano a casa loro, in Siria; questo paese ormai disorientato e squilibrato per la partenza delle sue minoranze, si ritroverà in mani incolte e disamorate.

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