Chiuso a Pechino il 12° summit dell’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione

La comparsa di nuove linee di demarcazione e d’invadenza militare occidentale accelera il processo di avvicinamento e di collaborazione dei paesi membri dell’organizzazione asiatica di Patrizio Ricci A Pechino, usando come lingua di lavoro il cinese e il russo, i leader dei sei stati membri dello Shanghai Cooperation Organization (Cina, Russia, Kazakistan, Turkmenistan, Kyrgyzstan e […]

"Viviamo in una nuova Babele e il senso di diffidenza e sospetto ci rende pericolosi gli uni per gli altri”

BUS SIRIAquello che dice Parsi su  http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/Paralisi-Onu-e-altri-contagi.aspx   non può essere sostenuto:
1)  una riunione degli “amici della resistenza siriana” non si può svolgere ad Instabul che è belligerante;
2) dovrebbe essere almeno ‘sospetto’ questi ‘amici’ all’inizio si chiamavano “amici della siria”  ed ora  sono trasformati in “amici della resistenza siriana”;
3) non riesce a capire che questa guerra è contro il popolo siriano.

Il criterio da adottare e sostenere è uno solo, quello che risponde alla domanda: chi costruisce per la pace?

Bisogna rendersi conto che non stiamo di fronte ad attivisti e da una parte ad un esercito regolare. Quello che sta succedendo è il confronto tra un esercito , il Free Syrian Army e l’esercito siriano. Le battaglie non si svolgono in campo aperto ma nei centri abitati cercando di coinvolgere la popolazione. A fare questa scelta è stato ed è il Free Syrian Army . Sono tattiche di guerriglia urbana, senza scrupoli, aggravato dal fatto che i componenti dei ‘ribelli’ sono anche fondamentalisti islamici e quindi senza alcuna remora e rispetto per gli individui umani. Non è una mia ‘idea’: se ci si fa saltare tra la gente come è accaduto, questo vorrà pur dire qualcosa.  E non mi si venga a dire che è lo stesso governo siriano che attacca le sue sedi dell’aeronautica edei servizi segreti!

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Per la Siria torni la legalità e l’applicazione dello stato di diritto

Questi 2  commenti sono  bellissimi e li sottoscrivo, sono sul sito di Emergency on line: Qual è il problema di fondo di questo conflitto, come di altri? Il problema si chiama ONU. Il giro di boa, da essere tentativo di soluzione a problema nelle relazioni internazionali, è – di fatto – l’adozione della dottrina “responsibility …

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2007: Discorso alla Conferenza di Monaco di Baviera sulla Politica di Sicurezza

0c6076007115113b30d124In occasione della chiusura dello SCO a Pechino, riportiamo il discorso di Putin sulla sicurezza pronunciato nel  2007, l’occasione era la conferenza per la sicurezza, leggete questo discorso. E’ utile per  ripensare a quanto sta succedendo in giro per il mondo ed alla nuova militarizzazione a cui assistiamo.

chiedeva Putin:

“Iniziative unilaterali, sovente illegittime, non hanno mai risolto alcun problema. Hanno generato nuove tragedie umane e focolai di tensione. Controllate voi stessi: il numero delle guerre e dei conflitti regionali e locali non è diminuito … Oggi assistiamo al ricorso praticamente illimitato ed esagerato alla forza negli affari internazionali – alla forza militare, forza che sta sprofondando il mondo nell’abisso dei conflitti. … Ne consegue che la forza per giungere ad una risoluzione complessiva di qualsivoglia conflitto diminuisce. Una composizione politica di tali conflitti sta diventando impossibile. Vediamo che i principi fondamentali della legge internazionale sono ignorati sempre di più. Cosa ancor più grave: … l’intero sistema giuridico di un paese, e innanzitutto, ovviamente, quello degli Stati Uniti, oltrepassa i suoi confini nazionali in ogni area: economia, politica e questioni umanitarie, e tale legge è imposta su altri paesi. A chi va bene tutto questo?”

Siria, massacro di Hula: "Uccisi perchè leali al governo"

giovedì, 31 maggio 2012 –  Traduzione (indimedia) di un articolo del giornalista Marat Musin di ANNA News: ‘Indagine sul massacro di Hula.’ Fonte originaria: http://maramus.livejournal.com/86539.html Nel fine settimana del 25 maggio 2012, circa alle 14, dei grandi gruppi di combattenti hanno attaccato e catturato la città di Hula (Al – Hula nella provincia di Homs). …

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Aggiornamenti sul massacro di Houle

Aggiornamenti sul massacro di Houle  – di Marinella Correggia – http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=356 Il generale siriano Sleiman, responsabile dell’inchiesta governativa sul massacro di bambini e famiglie avvenuto a Houlé il il 26 maggio ha reso noti i risultati preliminari, basati su “dichiarazioni di testimoni oculari presenti sui luoghi e studio di indizi criminali e militari”. Dopo la …

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Cosa accade in Siria

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chiesa di Umm al-Zennar

fonte Libertà e persona

La strage di civili e di bambini nella città siriana di Hula ha offerto  al governo tecnocratico  di Roma (così come a  quelli di Londra, Parigi e Berlino) il pretesto per seguire l’esempio  degli Stati Uniti espellendo l’ambasciatore  della Siria come “persona non  gradita”. In altri termini si è  voluto per forza credere all’Osservatorio siriano per i diritti umani con  sede a Londra, che ha attribuito la strage  ai cannoni e ai carri armati del governo Assad, dimenticando che si tratta di una organizzazione al  servizio dei ribelli, esattamente come gli “attivisti”,  che inviano notizie dalla Siria e che le Potenze occidentali hanno eletto al ruolo  di indubitabili testimoni.

Naturalmente chi dice il contrario, chi  fa presente che  i corpicini delle piccole vittime  (visibili su Internet) non presentano le  ferite  tipiche dei bombardamenti, ma  quelle di esecuzioni mirate,  una ad una, non solo non viene creduto, ma si fa di tutto  per “silenziarlo”.

Fra i “silenziati” il Centro “Vox Clamans” della diocesi di Homs, che riporta  una testimonianza   oculare  a proposito di  ‘bande armate, che  in gran numero hanno attaccato le forze dell’ordine  vicino all’ospedale Al Watani. Sono seguiti scontri fino a tarda notte e invano i governativi hanno cercato di respingere l’attacco con l’artiglieria e molte perdite (…). I miliziani sono entrati nell’ospedale massacrando tutti i presenti. Hanno portato via i cadaveri in coperte dell’ospedale e li hanno ammucchiati in un luogo di Hulé che sembra  una moschea. Poi sono entrati in varie case del quartiere sud uccidendo i civili e ammucchiandoli per mostrarli agli osservatori”.

Del resto è stato così fin dal principio, fin da quando Washington ha deciso che anche la Siria doveva avere la sua “primavera araba”.  La voce dei  dissenzienti, dei testimoni di una realtà diversa da quella politicamente corretta non ha mai trovato spazio nella grande stampa e nei mass-media ufficiali e deve essere cercata sulla “rete”. E dire che quanto meno per l’Occidente cosiddetto cristiano,  dovrebbe trattarsi dei testimoni  più attendibili, appunto perché cristiani.

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