Incomprensibili le continue faziosità dei media sulla Siria

Ciò che ci fa vivere  che non è ‘una scelta’ di opinione,  ma la scelta di un riconoscimento.

Il problema in Siria siamo noi occidentali. La guerra in nostra assenza finirebbe subito. Con questo tipo di informazione non possiamo definirci un paese democratico. Molti miei amici si strappano le vesti su alcuni ‘temi cattolici ‘ centellinati come la difesa della vita (ma solo al concepimento): è una cosa giusta, sacrosanta. Tuttavia, ciò che si deve affermare è ciò che ci fa vivere  che non è ‘una scelta’ di opinione,  ma la scelta di un riconoscimento. Altrimenti siamo ugualmente preda del nulla e perciò di fronte alla realtà ci dimostriamo ugualmente inadeguati. Dimostriamo che la vita vale nulla quando non c’è appartenenza e per questo non c’è coscienza.  E’ l’idolatria subdola dei ‘valori’ . in secondo luogo, é certo che le istituzioni svolgono pressioni sulla vita civile perché vengano sostenute le loro decisioni : sono decisioni che hanno bisogno dell’ombra e che mettono al primo posto il commercio, anche della dignità.

La faziosità “dei nostri”  media cattolici (in primis Avvenire e Radiovaticana) è il mistero di due anni di guerra in Siria. Ci rifletto ma non me lo so spiegare: addirittura vengono accuratamente scelte le parole per meglio indirizzare la gente verso un certo pensiero che raramente corrisponde alla realtà. Ad esempio continuano a parlare di Assad come il male da cui liberarsi ed adesso anche del popolo degli alawiti , come ‘quelli di Assad’ che sperano crepino fino all’ultimo. Gente così é pericolosa e non può fare giornalismo. Sono impostori. É colpa loro se le chiese si svuotano, non sanno parlare che di quello che credono religioso in termini corretti: al di fuori di pochi argomenti intoccabili quella fede non ha dignità culturale. È un nemico interno come un cancro che divora. Non sono ‘argomenti’ qualunque,quelli in cui ci si gioca tutto.Sono la sfida di porsi con una posizione umana di fronte alla normalità della vita. La carità ed il buonismo non trasformano permanentemente una società , non si tramanda la fede senza la preghiera , la gratuità, il coraggio, l’affezione.. Sottoil comportamento dei giornali cattolici si nasconde una mentalità miscredente, che è per l’omicidio e che sopratutto non crede che un cambiamento può avvenire solo essendo ‘mendicanti di Cristo, solo riconoscendo e accogliendo una Presenza.

Ho sempre saputo che per dare un giudizio sulla realtà occorre che questo giudizio sia totale, cioè vada dalla condanna dell’aborto alla condanna delle ingiustizie che si compiono in Siria e in tutte le parti del mondo, senza dimenticare gli innumerevoli problemi legati alla povertà e a tutto quello che accade.
Ho sempre saputo che l’errore è una verità impazzita (Chesterton) e che non si può enfatizzare un solo aspetto della realtà a scapito di altri. Ecco perché è importante che ciascuno dia il suo contributo sulle cose che più lo colpiscono e insieme si cerchi di affrontarle come ognuno sa fare e può fare.
Si è  impotenti davanti alla menzogna avanzante che invade tutti gli aspetti della vita. Ciononostante non possiamo pretendere che gli altri abbiano la nostra ‘chiarezza di idee’. Se c’è pretesa ci si chiude.

Sono cosciente di questo, tuttavia, la mia non é una pretesa verso tutti,  ma verso chi fa la professione dell’informazione ed ha precise responsabilità. Chi conosce i fatti non li può travisare impunemente, addirittura usando ‘sapientemente’ la padronanza lessicale ed il credito per fuorviare , misconoscere, ed infine dare il giudizio del ‘potere’.

Leggi tutto

Le ragazze di Aleppo

29 marzo 2013   Posta dalla Siria, da alcune giovanissime dei Focolari.  fonte: http://www.focolare.org/it/news/2013/03/29/le-ragazze-di-aleppo/ «Un giorno, ad Aleppo sono entrati i ribelli nel quartiere dove tante di noi abitiamo. In quel momento eravamo su Facebook chattando tra noi. Preoccupazione, rabbia…, diversi i sentimenti di ciascuna. C’è chi, preso dalla paura scrive: «Si vede che anche Dio è …

Leggi tutto

ogni mese i cristiani devono pagare all’esercito libero 1.800.000 LS …

08-02-2013  a cura di Maddalena Maltese – fonte: Città Nuova A Yabroud, villaggio dell’entroterra tra Damasco e Homs, ogni mese i cristiani devono pagare all’esercito libero 1.800.000 LS (circa 18 mila euro), una specie di tangente usata, si presume, per l’acquisto di armi. La situazione generale è davvero dura «Parlando del più e del meno …

Leggi tutto

Composizione dell’opposizione armata siriana

“Mentre la battaglia decisiva si avvicina a Damasco,le forze di opposizione siriane che combattono il presidente Bashar al-Assad sembrano condividere un tratto comune: La maggior parte dei principali gruppi di ribelli hanno forti radici islamiche e il sostegno da parte dei vicini paesi musulmani. ” (.. ) di David Ignatius – : http://www.washingtonpost.com/opinions/david-ignatius-sorting-out-the-rebel-forces-in-syria/2013/04/02/aaaa0110-9bd3-11e2-9a79-eb5280c81c63_story.html   As …

Leggi tutto

Lettera al Santo Padre di Gregorios III

LETTERA AL SANTO PADRE DI GREGORIOS IIIDamasco 29/03/2013 Nel  Grande Venerdì Santo Beatissimo Padre Questa lettera giunge a Lei il Venerdì Santo, chiamato Grande e Santo nella nostra tradizione orientale, mentre si sta celebrando la prima Via della Croce del Suo pontificato, come Vescovo della Chiesa di Roma che presiede nella carità! Sto scrivendo questa …

Leggi tutto

“…quasi all’ultimo momento ho deciso il mio viaggio in Siria”

chiesa_-_il_cuore_della_basilica_della_nativita_a_betlemme_imagelargePropongo questa lettera pubblicata su Ora Pro Siria inviata ad un amico comune, da un volontario cristiano rientrato  in Siria – è una lunga lettera per facilitarne la lettura qui l’audio [sc_embed_player fileurl=”http://www.vietatoparlare.it/wp-content/uploads/2013/04/viaggio_in_siria.mp3″]

Carissimo Mario,

quasi all’ultimo momento ho deciso il mio viaggio in Siria. Forse mi ha dato sollievo il tuffarmi di persona in quella situazione che da lontano tanto ci angoscia – e certamente la gioia reciproca dell’incontro coi nostri amici è stato un anticipo di Pasqua. E’ tempo, ci siamo detti, di vivere nella speranza contro ogni speranza. Sempre più la speranza si rivela come un dono che viene ad illuminare la bellezza e le risorse della nostra umanità, offuscata e deturpata da tante brutture.

Quello che era impossibile per via di ambasciata, ottenere il visto, diviene relativamente facile, per lo meno in zona di Tartous, per chi si assuma personalmente il rischio di andare, almeno se in compagnia di gente del paese. Alla frontiera è stato più lungo del consueto ma nell’insieme non abbiamo avuto troppe difficoltà. Incredibile la gentilezza e il sorriso della maggior parte di questi poveri soldati.

La prima tappa però è stata in Libano, dove ho avuto la gioia di trascorrere una giornata coi nostri carissimi amici di Aleppo, impediti dalla gravità della situazione di ritornare nelle loro case. Dalla viva voce di Giovanni  e di Giorgio, dall’incontro seguente coi nostri cari a Tartous e poi su in città, da ciò che ho potuto osservare personalmente durante il viaggio, ho avuto la netta riconferma di quanto già sapevamo. La cosa più stupefacente è come qui da noi, inclusa la stampa cattolica,  possa ancora circolare tanta informazione distorta: ciò che è bianco diventa nero, e l’angoscia di tanti fratelli viene ricoperta da questa vischiosa ideologia primaveril-democratica che vorrebbe ancora legittimare la brutale carneficina in atto per volontà delle grandi potenze. Ma c’è ancora davvero qualcuno che crede alla primavera araba??

[pullquote]La cosa più stupefacente è come qui da noi, inclusa la stampa cattolica,  possa ancora circolare tanta informazione distorta: ciò che è bianco diventa nero, e l’angoscia di tanti fratelli viene ricoperta da questa vischiosa ideologia primaveril-democratica che vorrebbe ancora legittimare la brutale carneficina in atto per volontà delle grandi potenze. Ma c’è ancora davvero qualcuno che crede alla primavera araba??[/pullquote]

Anche noi, procedendo a tappe in taxi verso la nostra meta e facendo un percorso molto lungo per vie secondarie, onde evitare i posti più pericolosi, abbiamo incontrato qualcuno di quei lungo barbuti alla Benladen. Mi dicono che si calcola un numero verso i 30.000 di questi musallaìn (combattenti), che fino ad ora hanno varcato le frontiere e sono penetrati in Siria. Sono truppe addestrate alla guerra santa, vengono da diversi paesi, Tunisia, Afganistan, Pakistan, Cecenia, anche dalla Francia e da altri paesi europei, ovunque ci siano colonie di integralismo musulmano che praticano questo perverso addestramento nelle loro moschee. Si parla anche della Giordania, sotto il patrocinio dell’America. La cosa sicura, è che vengono per combattere e per morire. Ho udito testimonianze relative ad alcuni che sono stati catturati. Normalmente sembrano drogati, alcuni di loro si sono detti  convinti di essere sul suolo di Israele e di marciare alla conquista di Gerusalemme. Alcuni hanno proclamato di voler morire – ma non domani, oggi! Sono impazienti di uccidere per potere così, grazie al sangue di infedeli versato, cristiani o alauiti che siano, varcare le porte del paradiso ed andare ad incontrare le 40 vergini loro promesse in spose. Sui corpi dei musallaìn abbattuti sono stati a volte trovati – come si trova il pane nelle giacche dei soldati dell’esercito siriano – indumenti intimi femminili: il dono per le spose celesti.

Con i dovuti ‘distinguo’ questo ‘pazzo’ di Grillo in molte cose dice il vero.

Non dobbiamo aver paura, il potere agisce sulla paura – di Patrizio Ricci Con i dovuti ‘distinguo’ questo ‘pazzo’ di Grillo in molte cose dice il vero. Primo dato: questa crisi non è una carestia, nè una pandemia: è il crollo di un sistema avvelenato dall’eccessiva avidità. La finanza è in difficoltà perché con il …

Leggi tutto