L‘intervista è stata condotta Francesco Toscano a Monsignor Nicola Bux riguardo alla presenza di Papa Francesco al funerale del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In questa occasione, Papa Francesco ha attirato l’attenzione per il fatto che non ha compiuto il segno della croce, né ha impartito la benedizione alla salma. Inoltre, il nunzio apostolico ha rimosso il crocefisso per rispettare la natura laica della cerimonia voluta dal defunto presidente.
Nell’intervista, sono stati esaminati diversi aspetti legati alla morte dell’ex Presidente italiano Giorgio Napolitano e alle reazioni della Chiesa Cattolica. Monsignor Bux ha offerto interessanti osservazioni sulla visita di Papa Francesco al Parlamento per onorare la memoria di Napolitano, sottolineando anche alcuni punti critici.
La visita di Papa Francesco è stata rispettosa ma non sorprendente, secondo Monsignor Bux, alla luce dell’ideologia di fondo del Papa. Durante la visita, Papa Francesco non ha fatto il segno della croce sui resti mortali dell’ex Presidente, un gesto che avrebbe potuto simboleggiare il rispetto per la fede di Napolitano. Questo gesto o l’assenza di esso ha sollevato alcune domande sul significato e sull’intenzione del Papa durante questo momento.
Napolitano, come ha sottolineato Monsignor Bux, era stato battezzato da giovane, ma successivamente aveva abbandonato la fede cattolica per abbracciare l’ideologia marxista. Questo ha reso la sua situazione religiosa particolarmente complessa. La sua scelta di abbandonare la religione cattolica era stata una decisione personale, ma non sembrava che avesse manifestato un’ostilità pregiudiziale nei confronti della Chiesa o della religione in generale.
Inoltre, Papa Francesco è noto per la sua visione di un cristianesimo “all-inclusive” che abbraccia tutte le persone, indipendentemente dalla loro situazione spirituale o religiosa. Monsignor Bux ha sottolineato che questa sarebbe stata un’opportunità per Papa Francesco di dimostrare l’ampiezza di vedute del cristianesimo e la sua accoglienza verso tutti, compresi coloro che si sono allontanati dalla fede. Avrebbe potuto fare un gesto inclusivo facendo il segno della croce, che rappresenta la fede cristiana, senza giudicare il passato religioso di Napolitano.
Tuttavia, come ha evidenziato Monsignor Bux, c’è una tendenza oggi a vantarsi pubblicamente di rifiutare la religione fino all’ultimo momento, come se fosse un segno di coerenza. Questo atteggiamento sembra essere in conflitto con le parole pronunciate da alcune figure religiose in favore di persone come Napolitano. Il Cardinale Ravasi, ad esempio, ha parlato di Napolitano come di una “Stella saggia che splende nell’universo”. Questo tipo di dichiarazioni può confondere i fedeli e far loro perdere la comprensione della giusta via.
L’intervista è proseguita con una discussione sulla dottrina e sulla coerenza nella Chiesa Cattolica. Monsignor Bux ha sottolineato l’importanza di mantenere la coerenza nella fede e nella dottrina, specialmente di fronte alle sfide del relativismo e della globalizzazione. Ha menzionato i catechismi di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI come strumenti per consolidare la conoscenza religiosa e la moralità tra i credenti.
Monsignor Bux ha anche sottolineato che la Chiesa Cattolica deve resistere ai tentativi di diluire la dottrina per renderla più accettabile per la società moderna. Ha affermato che una Chiesa Cattolica autenticamente cattolica deve rimanere in conflitto con il mondo che abbraccia il relativismo etico, spirituale e politico. Questo conflitto è inevitabile dato il divario tra i principi fondamentali della Chiesa e le tendenze dominanti nella società contemporanea.
Nell’ultima parte dell’intervista, si è discusso delle pratiche occulte e della possibilità che alcune persone possano cercare di manipolare forze oscure per scopi maligni. Monsignor Bux ha condiviso un caso in cui qualcuno aveva tentato di utilizzare un rito occulto per causare danni a qualcuno, ma il rituale aveva fallito. Questo episodio sottolinea il potere del male, che alla fine porta alla sua stessa distruzione.
In conclusione, l’intervista con Monsignor Nicola Bux ha affrontato diverse questioni importanti, dalla visita di Papa Francesco a Napolitano alla necessità di mantenere la coerenza nella dottrina religiosa in un mondo che cambia. Monsignor Bux ha sottolineato l’importanza di essere “sale” e “luce” nel mondo, preservando la fede e aiutando gli altri a trovare la giusta via, nonostante le sfide e le tentazioni che possono emergere nella società contemporanea. Ha anche sottolineato il valore della conoscenza religiosa e della moralità come pilastri della Chiesa Cattolica e ha avvertito contro i tentativi di diluire la dottrina per adattarsi alle mode della modernità.