A 14 anni dalla morte, Madre Teresa insegna all’India la dignità umana

Fonte Asianews di Nirmala Carvalho

200px MotherTeresa 090Mumbai (AsiaNews) – “Ogni giorno circa 10 persone muoiono a Khaligat. Si spengono con dignità e col sorriso, toccati dall’amore di Cristo che Madre Teresa e le missionarie portano loro”. Suor Alex, una Missionaria della carità che lavora al Nirmal Hriday (Casa del cuore puro), ricorda la religiosa di Calcutta – beatificata da Giovanni Paolo II nel 2003 – nel giorno della sua memoria liturgica, che è anche la data della sua morte. Oggi, intorno alla sua tomba nella sede delle Missionarie della carità a Calcutta, leader religiosi cristiani, indù, musulmani e jainisti si sono raccolti in preghiera, sul tema: “Amatevi come io vi ho amato”. Inoltre a Ernakulam (Kerala), si conclude oggi una mostra sulla vita e le attività di Madre Teresa (28 agosto – 5 settembre).

Il Nirmal Hriday di Khaligat è il primo ospizio fondato da Madre Teresa nel 1952, per raccogliere, curare e pulire i moribondi abbandonati nelle strade di Calcutta. “In questa Casa – spiega la religiosa – abbiamo fatto ricongiungere decine di migliaia di persone a Dio. Li abbiamo lavati. Li abbiamo rivestiti. Sono morti con dignità, sapendo che negli ultimi momenti erano amati”.

Sr. Alex sottolinea: “La gente è assetata d’amore, ma non solo di amore umano, perché le nostre anime sono create per Dio. Negli occhi dei poveri moribondi che vengono portati qui a Khaligat c’è spesso una disperazione senza speranza. Poi, subito dopo essere ‘toccati’ dalle cure e dalla compassione delle missionarie, sono infusi di dignità. Nonostante il loro respirare a fatica, sono ristorati e muoiono sorridendo, circondati dall’amore di Gesù. Tutte le comodità del mondo non possono saziare la sete che l’essere umano ha dentro di sé, solo Cristo può dissetarli”.

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San Patrizio

tratto da: Antonio SOCCI, Cristiani. L’avventura umana di 14 santi, suppl. a 30 Giorni, anno IX, dicembre 1991, p. 16s.

Un giovane intrepido raggiunge le terre impervie d’Irlanda. Il contagio del cristianesimo conquista l’isola. Ma i nemici di Patrizio sono dentro la Chiesa. Intanto molti giovani lo seguono. Sono i monaci che convertiranno l’Europa

Un sedicenne ridotto in schiavitù è costretto a badar le pecore nelle sperdute terre d’Irlanda. Siamo attorno al 400 d.C.. L’Irlanda è l’estremo confine della terra conosciuta, dove non sono arrivate nemmeno le legioni romane. L’imponderabile disegno di Dio aveva scelto quel ragazzo per trasformare quell’isola pagana, popolata da barbari e pirati, nella leggendaria «isola dei santi». I santi irlandesi che circa un secolo dopo riportarono la fede in una Europa sconvolta.

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