Dallo Yemen un grido: “dove siete, mentre distruggono il nostro paese?

Lo Yemen è un paese povero ed è per questo che i media italiani non se ne curano minimamente. L’Arabia Saudita ha scatenato una campagna di bombardamenti aerei a tappeto indiscriminati. Sta aiutando ISIS ed al Qaeda a prendere lo Yemen a danno della tradizionale religione locale zaidita, i seguaci della più moderata fra le …

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Siria: armare salafiti, Al Qaeda e Fratelli Musulmani fu nostra deliberata decisione. Michael Flynn, direttore intelligence USA.

Il video che vi presento, lo abbiamo pubbblicato prima per primi qui su Vietato Parlare. Ma il video di ‘Byoblu’ è molto meglio, sottotitolato e molto chiaro. Lo riprongo giacchè i  media fingono di ignorare queste evidenze. Dopo il video trovate anche un documento declassificato ove si dimostra quello che Flynn racconta nel video. Armare …

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Omicidio Regeni: e se fosse un’operazione clandestina contro l’Egitto e gli interessi italiani?

Pubblichiamo uno studio sul caso Regeni, di cui si parla molto in questi giorni su giornali e TV. Ci piace molto la contestualizzazione che l’articolo proposto fornisce di ciò che è accaduto, cosa che molti media omettono di fare, a discapito, spesso della esatta comprensione della realtà. Certo, bisogna andare cauti con le supposizioni (può …

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Una testimonianza straordinaria

Claude Zerez ci racconta la tragedia del popolo Siriano Alla fine dello scorso mese di gennaio è stato nostro ospite il Professor Claude Zerez docente di Arte cristiana all’università Saint-Esprit de Kaslik a Jounieh in Libano, Siriano di Aleppo dove, prima della guerra, faceva la guida turistica. Lo abbiamo accompagnato in un tour di incontri …

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CONSIDERAZIONI CIRCA I PROGETTI DI RICONOSCIMENTO LEGALE DELLE UNIONI TRA PERSONE OMOSESSUALI

INTRODUZIONE 1. Diverse questioni concernenti l’omosessualità sono state trattate recentemente più volte dal Santo Padre Giovanni Paolo II e dai competenti Dicasteri della Santa Sede.(1) Si tratta infatti di un fenomeno morale e sociale inquietante, anche in quei Paesi in cui non assume un rilievo dal punto di vista dell’ordinamento giuridico. Ma esso diventa più …

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Siria – il canto dei martiri

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il canto dei martiri

Piccolo bambino in questa guerra

il cannone ha ruggito, destate i cuori,

egli di pochi mesi, morto

Il suo cuore bianco gridò AHHHHHHHH

Oh i grandi, dove è il giorno

Il mio cuore è diventato a pezzi e lacrime

Oh i grandi, dove è la pace

Il mondo ha voltato le spalle, i cuori sono morti.

(Canto per i martiri, parole di Pascale Zerez)

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Pascale Zerez aveva scritto questa canzone e non si immaginava che è come l’avesse scritta per sè stessa.

R. Casadei  ricorda quel giorno drammatico in una intervista al padre, Claude Zerez pubblicata su Tempi:

(…) Il peggiore degli incubi di un padre è diventato realtà un giorno d’autunno. Era il 15 ottobre 2012 e una corriera di linea correva lungo la strada che da Hama porta ad Aleppo. Dentro, gente di tutte le professioni e di tutte le età. Di tutte le fedi religiose che si trovano in Siria. Fra loro una ragazza dalla lunga chioma scura. I capelli sono scoperti, come quelli della maggior parte delle donne siriane prima della guerra.

Lo sguardo è radioso, gli occhi profondi e scuri brillano perché, nonostante la Siria sia discesa da alcuni mesi nell’inferno della violenza fratricida alimentata dall’esterno, la vita sta sorridendo a questa giovane donna: ha concluso con successo gli studi medi superiori, sta per entrare all’università, ma soprattutto ha da poco celebrato le nozze. Pascale, 18 anni e pochi mesi, è una sposa. Lei che è di Aleppo vivrà col marito che è di Homs a Tartus, sulla costa del Mediterraneo, là dove la guerra ancora non morde.

A Homs infuriano battaglie strada per strada nei quartieri di Baba Amr e della città vecchia già da un anno e mezzo, ad Aleppo le ostilità sono scoppiate nel bel mezzo dell’estate, e i ribelli già stanno conquistando posizioni. La corriera esce dalla città di Hama e non imbocca la strada principale per Aleppo, ormai impercorribile, ma quella che passa più a oriente. Nei pressi della cittadina di al-Manara uomini armati arrestano la marcia del veicolo. I genitori e i fratelli di Pascale non sapranno mai di quale gruppo. Salgono e controllano i documenti dei passeggeri. Cristiani e alawiti vengono fatti scendere. Per Pascale non c’è bisogno nemmeno di controllare: quei capelli al vento, il rossetto sulle labbra e l’abbigliamento giovanile sono altrettante prove a carico contro di lei.

Sono in 13 a subire angherie, uomini e donne, succedono le cose che potete immaginare. Vengono uccisi tutti a colpi di arma da fuoco. I guerriglieri si dileguano rapidamente, abbandonano i cadaveri in strada senza nemmeno derubarli. Probabilmente temono di essere intercettati dall’esercito se si attardano sul posto.

Quando lo hanno chiamato, a Claude è cascato addosso il mondo: «Un’ora prima che la assalissero ci avevo parlato al telefono. Era contenta, aveva concluso la telefonata: “Preparatemi qualcosa di buono da mangiare, sto arrivando!”.

(…)

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“Io, esule di Aleppo con la forza del perdono”

[su_panel]Ovviamente il perdono non è il perdono ‘dichiarato’ che non serve a nulla. Non è la risposta alla domanda fatidica ed idiota del cronista che chiede, nell’imminenza di un delitto, se si è perdonato: questo è nient’altro che il prodotto vuoto della nostra epoca, che non è capace di cambiare nulla e perciò esige il …

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