Il Free Syrian Army ha derubato la città di Aleppo

[su_panel shadow=”0px 2px 10px #868686″ text_align=”left”] “La mia fabbrica era la sede dello Stato islamico in Aleppo” Farès el-Chehabi, uomo d’affari aleppino sunnita, presidente della Camera di Commercio e d’industria della Siria, racconta delle devastazioni causate da quattro anni di guerra sulla sua città e i dintorni. Dal settembre 2011 Il suo nome è fra …

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L’Ungheria di Orban

da Comedonchisciotte.org “Se c’è un Paese che gode di cattiva stampa, giusto per non dire diffamazione, quello è l’Ungheria. E quando non è presente un articolo costruito per parlarne in termini negativi allora è silenzio totale. Tutti i giornali “progressisti” (ma anche quelli cosiddetti di centro-destra), come qui la solita Repubblica, o il Corriere, o …

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Il dottor Schäuble

Propongo un’analisi  che mi sembra corretta sul profilo morale. L’articolo pone delle domande serie sulla democrazia in Europa, su come organizzare il futuro della convivenza fra gli stati ed al loro interno: quali sono le priorità nella vita della gente e come queste si conciliano con l’attuale organizzazione europea ?  Al di là delle scelte …

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‘Terze vie’: caso Equador. Ed un altro modo di pensare: quello che parte dall’origine.

La questione della crisi greca supera le discussioni in corso: ‘certi aspetti’ non saranno mai affrontati dagli eurogruppi e dai referendum. Sì, esiste un giusto modo di fare economia  ed esiste anche una ‘responsabilità’, alla quale nessuno può esimersi, neanche i paesi poveri. E’ falso dire che l’economia è una scienza esatta,  ineluttabile. All’uomo invece, …

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premio Nobel per l’economia Stiglitz: il TTIP è un pessimo accordo per i paesi europei

[su_panel]TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership). Vietato parlare di ciò che conta, di ciò che ci riguarda. Sappiamo delle strade che franano e di Lupi che se ne va ingiustamente. Sappiamo molto bene quello che succede ma le cause non sono chiare. Tutto sembra inevitabile come se le cose avvenissero al di fuori della nostra …

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La verità è venuta fuori: il denaro è solo un ‘pagherò’, e le banche ci sguazzano

British banknotes – moneyQuella dose di onestà della Banca d’Inghilterra che butta dalla finestra le basi teoriche dell’austerità
Sembra che Henry Ford, negli anni 30, avesse osservato come fosse una buona cosa il fatto che la maggior parte degli americani ignorassero come funzioni davvero il mondo bancario, perché altrimenti “avrebbero dato inizio ad una rivoluzione prima di domani mattina”.
La scorsa settimana è successo qualcosa di notevole. La Banca d’Inghilterra ha vuotato il sacco. In un documento intitolato “La creazione della moneta nell’economia moderna”, redatto da tre economisti del dipartimento di Analisi Monetaria della banca, hanno dichiarato in maniera inequivocabile che le convinzioni generali riguardanti le modalità con cui lavorano le banche sono sbagliate, e che invece le posizioni del tipo più eterodosso e populista, più comunemente associate a gruppi come ad esempio Occupy Wall Street, sono corrette. In questo modo, hanno di fatto gettato dalla finestra l’intera teoria alla base dell’austerità.
Per rendersi conto di quanto siano radicali le nuove posizioni della Banca d’Inghilterra, considerate il punto di vista convenzionalmente accettato, che continua ad essere alla base di tutti i rispettabili dibattiti della politica.

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