"Mercato libero"

fonte  DI NICOLETTA FORCHERI Dalla lettura di un articolo del Corriere di qualche giorno fa (vedi sotto), la Goldman Sachs sarebbe sul punto di prendere il controllo della rete Wimax italiana; del resto non c’è nessuna sorpresa, visto il ruolo cruciale che la Goldman, azionista della Federal Reserve americana, ha svolto sin dall’inizio nella svendita …

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Il modello argentino funziona: c’è vita dopo il default e dopo il FMI

Non ho mai avuto fiducia dei banchieri che guidano l’europa, e non è per una serie di suggestioni, questi sono fatti, ed è tutto vero (trovano corrispondenza con Wikipedia), oltre al risanamento è incredibile il numero le riforme fatte dopo il default: Fonte: www.movisol.org Link: http://www.movisol.org/11news183.htm L’esempio  argentino di dire no al Fondo Monetario ed …

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… Quanto "debito" hai?

Quando un governo dipende dai banchieri per il denaro, questi ultimi, e non i capi del governo, controllano la situazione, dato che la mano che dà è al di sopra della mano che riceve… Il denaro non ha madrepatria e i finanzieri non hanno patriottismo, né decenza: il loro unico obiettivo è il profitto. – Napoleone Bonaparte, 1815

“Il debito pubblico” è stato  inventato da politici e banchieri in modo da arricchire  gli speculatori privati delle Banche Centrali qui in Italia come negli altri sistemi bancari tradizionali.

Quando lo Stato chiede soldi alla Banca Centrale, egli paga il costo del valore nominale con titoli e beni del debito pubblico (e non solo i costi tipografici), in pratica commissionando a se stesso il bisogno di imporre tasse sempre più crescenti a cittadini e aziende. Il valore della moneta lo decide la Banca Centrale che ha deciso parametri convenzionali. Per questi parametri convenzionali noi abbiamo già cominciato male, accettando un cambio non giusto lira – euro  perdendo cifre folli.

Tutto accade attraverso la Banca Centrale Europea,  esente da qualsiasi controllo democratico, uno stato sovrano sopra qualsiasi persona.

Così è il sistema monetario mondiale , è fondato sul debito, è stato necessario ed è stato inventato dagli USA nel dopoguerra per far risalire l’economia americana e finaziari i vari piani Marshall, ma è un guaio quando non si ha la sovranità della moneta, è l’europa l’unico caso che uno stato nazionale non ha sovranità monetaria, a questo punto a che serve un ministro dell’economia se non ha voce sulla banca centrale e sulla possibilità di stampare moneta?

Si sta guardando al problema in un modo sbagliato, dentro un recinto, in cui ci hanno messi tutti.  E’ il sistema di eurolandia che non funziona. E’ più giusto che ognuno faccia la sua moneta e che ogni comunità nazionale, ogni stato abbia la sovranità monetaria, se uno non ha proprietà della moneta non può innescare un momentaneo meccanismo inflattivo che può risolvere momentanei momenti di stasi nella crescita rilanciando i consumi.

prestito
debito pubblico?

Questo in italia è stato fatto per anni. Direte … “e quardate che debito ci ritroviamo!!!  ”  , guardate che il problema italiano non è il debito ma il debito riferito al prodotto interno lordo, che non deve essere superiore al debito. Lo stato italiano ha risolto il problema sempre svalutanto la moneta e rilanciando l’economia. Oggi,  la Germania in testa e la BCE,  non vuole che questo avvenga. Perchè’ Perchè loro non ne hanno bisogno. Preferiscono che noi ci salassiamo. Chiaro no? Ma così facendo non è detto che si risolva il problema perchè oltre un certo limite si va in recessione. Che significa che entra denaro nelle casse dello stato ma diminuiscono i consumi e le imprese vanno all’estero.

Abbiamo due diverse monete : la moneta proprietà e la moneta debito. La moneta proprietà era la moneta d’oro e la moneta d’argento. La moneta basata sul simbolo intrenseco alla moneta che stava in mano al portatore( valore intrinseco oro e argento) . Questa moneta non c’è più. Questa moneta non era controllabile dalle banche centrali. Ora quando la BCE emette denaro espropria e indebita la collettività nazionale. La moneta è un titolo di debito e perciò le comunità nazionale devono CORRERE come nell’esempio fatto inizialmente per arrivare ai parametri decisi dalla BANCA CENTRALE.

La BCE non può fare la stessa politica per tutti.  Non si può correre in un gruppo di persone alla velocità del più forte. In una famiglia normale si diminuisce la velocità, se si vuole proseguire insieme. Altrimenti ognuno va per conto suo e poi si aspetta che arrivino agli altri, ritrovandosi alle tappe. Quindi questa politica non va bene sin dal concetto.

La banca centrale europea è l’unica che decide sull’emissione della moneta e presta il denaro creando debito. Come si restituisce questo debito con il prelievo fiscale, alle industrie, alle famiglie, alle imprese, sui consumi etc. Quindi le spinte inflazionistiche o deflazionistiche sono programmati dai creatori della moneta.

Domanda : perchè non si svaluta un pò l’euro per far riprendere i consumi e risollevare le economie dato che anche la Germania non se la passa così bene?

E non bisogna credere e liquidare queste cose che ” è roba da tecnici”, è ciò che ci vogliono far credere. Non è vero.  Sono meccanismi elementari. Sfatiamo questi miti che fanno comodo solo al potere finanziario.

E per quanto riguarda i rimedi alla crisi attuale , è ormai da “Bar sport” insistere ancora sull’intervento sulle pensioni come unico ritornello, come “toccasana”, come soluzione “definitiva”.
Invece  è inutile intestardirsi a difendere l’euro come “moneta forte” e sulla deflazione , sarebbe una cosa logica che anche un bambino può capire, ma i burocrati di eurolandia non lo capiscono.

Nel seguente articolo lo dice autorevolmente ,  il proff. Paul Robin Krugman , premio Nobel per l’economia 2008 , (autore di numerosi volumi, dal 2000 collabora con il New York Times scrivendo editoriali d’opinione (op-ed) bisettimanali. Attualmente professore di Economia e di Relazioni Internazionali all’Università di Princeton:

... “tutte le misure necessarie” per evitare il collasso dell’Eurozona hanno imboccato una strada sbagliata. “

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La rivoluzione Islandese (dimenticata dai media)

fonte:  controlacrisi.org

E’ in corso da due anni una rivoluzione in Europa, ma nessuno ne parla: breve resoconto della rivolta anticrisi islandese.

Recentemente la rivolta in Tunisia si è conclusa con la fuga del tiranno Ben Alì, così democratico per l’occidente fino all’altro ieri e alunno esemplare del Fondo monetario internazionale.

Tuttavia, un altra “rivoluzione” che ormai è in corso da due anni è stata completamente taciuta e nascosta dai media mainstream internazionali ed europei.

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Islanda - fonte Wilkipedia

È accaduto nella stessa Europa, in un paese con la democrazia probabilmente più antica del mondo, le cui origini vanno indietro all’anno 930 e che ha occupato il primo posto nel rapporto del ONU sull’indice dello sviluppo umano di 2007/2008. Indovinate di quale paese si tratta? Sono sicuro che la maggioranza non ne ha idea.

Si tratta dell’Islanda, dove si è fatto dapprima dimettere il governo in carica al completo, poi si è passato alla nazionalizzazione delle principali banche, infine si è deciso di non pagare i debiti che queste avevano contratto con la Gran Bretagna e l’Olanda a causa della loro ignobile politica finanziaria; infine si è passati alla costituzione di un’assemblea popolare per riscrivere la propria costituzione.

Tutto questo avviene attraverso una vera e propria rivoluzione, seppur senza spargimenti di sangue ma semplicemente a colpi di casseruole, con le proteste e le urle in piazza e con lanci di uova, una rivoluzione contro il potere politico-finanziario neoliberista che aveva condotto il paese nella grave crisi finanziaria.

Non se ne è parlato dalle nostre parti, se non molto superficialmente, a differenza delle rivolte in altre latitudini discorsive (la Sicilia meridionale è più a sud di Tripoli, eppure la remota Islanda, più vicina al polo nord che all’Italia è percepita come parte della “Moderna” Europa).

Il motivo è semplicemente il terrore, per lor signori, democratici o conservatori che siano, della riproducibilità e l’estensione di quelle lotte.

Che cosa accadrebbe se il resto dei cittadini europei seguisse l’esempio islandese?

Brevemente, la storia dei fatti:

Alla fine di 2008, gli effetti della crisi nell’economia islandese sono devastanti. A ottobre Landsbanki, la banca principale del paese, è nazionalizzata.

Il governo britannico congela tutti i beni della sua filiale IceSave, con 300.000 clienti britannici e 910 milione euro investiti dagli enti locali e dalle organizzazioni pubbliche del Regno Unito. Alla Landsbanki seguiranno le altre due banche principali, la Kaupthing e il Glitnir. I loro clienti principali sono in quei paesi e in Olanda, clienti ai quali i loro rispettivi stati devono rimborsare i depositi bancari, all’incirca 3.700 milioni di euro di soldi pubblici.

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Questo è l'unico modo possibile di fare l'Europa?

No, non è l’unico modo possibile, non può essere questa oscenità di europa che albeggia, l’unico modo possibile. Ci chiedono unità e sacrifici per far fronte alla “crisi”, tentano di autocolpevolizzarci, ci dicono che non dobbiamo essere egoisti,  come se il calo democrafico non sia stata una politica precisa o l’assenza di una politica per …

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