Manovra di rigore, ma efficace ed equa?

Photo by ckOrangeLa manovra correttiva contenuta nel decreto D.L. 78/2010 è stata necessaria sia per una improvvisa crisi dei mercati sia per una ridotta crescita aggravata da un crescente e altissimo debito pubblico . Tutto questo tutti lo sanno. E’ evidente che quanto più il prodotto interno lordo diminuisce tanto più il debito pubblico obbliga …

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la manovra economica: recessiva.

Photo by kinmenEppure fa male vedere che ancora  in questo momento c’è chi non resiste a fare “la prima donna” tra le parti politiche e nella manovra  non ci sono interventi strutturali, come ha detto Formigoni “è una manovra recessiva”, non si  sono toccate le spese inutili e niente per la crescita, niente per la …

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La crisi europea è sopratutto monetaria: "Non si può più aspettare"

Riporto questo articolo di  DI IDA MAGLI italianiliberi.it per contribuire all’apertura  in Italia  un dibattito serio al di là delle fesserie dette dai nostri politici che utilizzando i soliti strumenti: tasse, razionalizzazione della spesa, lotta all’evasione. Ma se il problema è del sistema monetario che non funziona , come si porre un rimedio senza neanche affrontare l’argomento? Chi tocca l’unità europea pecca quasi di “eresia”… noi pensiamo che almeno il sistema monetario è la cosa che  per prima è da rivedere.

Non si può più aspettare

E’ evidente a tutti che stiamo andando verso la catastrofe. Ieri, 4 agosto, per la seconda volta nell’anno 2011, le borse europee sono state sospese a causa delle perdite senza freni dei listini. Alla fine è risultato che Milano ha perso il 5,6%. E’ altrettanto evidente, però, che i nostri leader, tutti, dai politici di governo a quelli di opposizione, dal Presidente della Repubblica ai sindacati, agli industriali, hanno deciso di lasciarci andare a fondo pur di non ammettere che la causa principale della situazione è l’unificazione della moneta, e riconoscere, quindi, che il progetto era sbagliato. E’ sorprendente che perfino Berlusconi, accusato di tutte le colpe possibili e immaginabili, non abbia fatto nemmeno un’allusione a questo problema, nel discorso tenuto alla Camera e al Senato proprio per illustrare la situazione economica del Paese.

Eppure ritornare a battere una moneta il cui valore sia correlato alla nostra economia è l’unica strada sana e ragionevole, non soltanto per noi ma per molti paesi dell’Ue, quali la Grecia, la Spagna, l’Irlanda, il Portogallo, visto che è evidentemente una finzione e una falsità che paesi finanziariamente così deboli siano titolari di una moneta apparentemente forte perché corrispondente, sotto il nome di “euro” al vecchio marco, anche se si chiama “euro”, una finzione e una falsità che i mercati e le Borse stanno “giustamente” distruggendo.

Si parla molto in questi giorni dell’aggressione all’euro da parte degli speculatori, ma si tace sui motivi per i quali questa speculazione sia capace di metterci al tappeto con tanta facilità.
L’euro è una moneta fabbricata (“emessa”) da una banca che porta un nome truffaldino: si chiama Banca centrale europea ma gli Stati europei non vi hanno quasi nulla a che fare in quanto appartiene a privati cittadini: (banchieri ricchissimi che possiedono anche buona parte di altre banche come i Roschildt e i Rockfeller, re e regine anch’essi ricchissimi, quali la Regina d’Olanda Beatrice (una delle donne più ricche del mondo), la regina di Spagna Sofia, il re del Belgio Baldovino, la Regina d’Inghilterra Elisabetta II, ecc. L’euro, dunque, è un caso unico nella storia: non ha nessuno Stato alle spalle e di conseguenza nessuna entità istituzionale capace di garantirlo. Insomma, si parla tanto di debiti “sovrani” quando ci si riferisce ai debiti degli Stati in quanto sono gli Stati che sono “sovrani”, ossia hanno potere, territorio, autorità, popoli che da loro dipendono e che al tempo stesso ne garantiscono la sovranità; la Banca centrale europea non possiede ovviamente nessuna sovranità, così come non la possiede l’Unione europea, tutte e due, quindi, non legittimate a produrre e far circolare nessuna moneta. L’Ue è come l’Onu, come l’Unesco, un’organizzazione internazionale (come tale giustamente figura nelle enciclopedie geografiche, non fra gli Stati) e farebbe davvero ridere l’Onu, per esempio, se pretendesse di emettere una moneta valida per tutti gli Stati che vi appartengono. L’euro è perciò una moneta “finta” e non regge alla prova dei fatti in quanto nessuno può garantirla.

Pur non avendo minimamente alluso a questo problema, ce n’era però una testimonianza nel discorso fatto da Berlusconi per rassicurare i cittadini e le parti sociali di fronte alle perdite segnate dalla Borsa quando ha ricordato che “la metà dei titoli di Stato italiani sono nelle tasche degli Italiani”, ossia sono gli Italiani che li comprano. Fanno bene, dunque, quegli Stati (come per esempio la Cina) che riservano i titoli di Stato e le azioni delle imprese più importanti alla borsa nazionale e ai propri cittadini, impedendo così che, anche prescindendo dalla speculazione, ne possano diventare proprietari gli stranieri.Esistono ormai molti siti web in cui si discute con passione e competenza della questione della moneta unica, se e in che modo uscirne. Soltanto i politici e i giornalisti continuano a fingere di poter ignorare queste discussioni. Ne segnalo qui soltanto uno fra i tanti, e lo segnalo per un motivo specifico e determinante: è quello di un Partito (“Io amo l’Italia”), ossia appartiene agli unici che hanno il potere di prendere decisioni: i Partiti. La nostra mirabile democrazia, infatti, ci permette di parlare, di discutere, di fare proposte all’infinito perché non possediamo nemmeno una briciola di potere: si fa soltanto quello che vogliono
i politici.

Per quanto riguarda, poi, l’Unione europea e la moneta unica, l’imposizione della volontà dei politici è stata analoga a quella degli Zar o dei più assoluti dittatori: gli Italiani sono
stati chiamati ad obbedire e basta. Segnalo dunque il sito di Magdi Allam nella speranza che la presenza del presidente di un partito sia il segnale che il problema dell’euro sarà finalmente portato in discussione in Parlamento.

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Cosa Accadrà All'Italia, All'euro e alle Banche

Può un soffio sgretolare tutto quello che hai costruito...
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(…) può la politica assunere la verità come categoria per la sua struttura? O deve lasciare la verità, come dimensione inaccessibile, alla soggettività e invece cercare di riuscire a stabilire la pace, la giustizia con gli strumenti diponibili nell’ambito del potere? Vista l’impossibilità di un consenso sulla verità, la politica, puntando su dui essa non si rende forse strumento di certe tradizioni che, in realtà, non sono che forme di conservazione del potere?

Ma, dall’altra parte che succede se la verità non conta nulla? Quale giustizia sarà allora possibile? Non devono forse esserci criteri comuni che garantiscano veramente la giustizia per tutti – criteri sottratti all’arbiotrarietà delle opinioni mutevoli e alle concentrazioni di potere? Non è forse vero che le grandi ditteture sono vissute in virtù della menzogna ideologica e che soltanto la verità poté portare la liberazione? (Benedetto XVI) Cosa c’entra la verità con l’economia’ ?  beh,  guardatevi intorno nella realtà, la soluzione di tutti i problemi di ingiustizia sociale, non è un fatto di strategia ma di verità.

Come leggere la crisi economica , i conflitti tra i partiti, che si accusano l’un l’altro di non saper fare, di non saper risanare l’ economia? Cosa pensare di fronte alla speculazione dei mercati finanziari che in un solo giorno hanno bruciato l’equivalente della manovra economica di Tremonti? Propongo al riguardo un interessante articolo di  DI MARCO DELLA LUNA , le sue conclusioni , dopo un’analisi rigorosissima vi appariranno forse esagerate, ma se osservate bene quello che sta succedendo sono verosimili :

Le manovre di “risanamento” sia nazionali (USA, Italia, Grecia, etc.) che sovranazionali (BCE, UE) non hanno più effetto: le borse mondiali continuano a crollare, l’economia reale non riprende o recede, rinforzando le tendenze alle vendite di azioni e obbligazioni, quindi ulteriormente spingendo le borse al ribasso, i rendimenti e i cds al rialzo, e i flussi di denaro verso impieghi improduttivi e difensivi. E siccome i mercati finanziari, quando ribassano a lungo e molto, distruggono risparmi, fiducia, investimento, capitalizzazioni aziendali, etc., la spirale si autoalimenta deprimendo l’economia reale.

A seguito “Cosa Accadrà All’Italia, All’euro e alle Banche” (Ambrose Evans-Pritchard, http://blogs.telegraph.co.uk);

La pesante manovra risanatoria di Tremonti è stata bruciata in pochi giorni dall’aumento dei tassi pagati dal btp (oggi 6,25%). La manovra BCE-UE per salvare la Grecia e l’Euro è stata bocciata dai mercati. Il 3 Agosto, ore 15, il governatore della BCE, Trichet, ha fatto intendere che la BCE avrebbe comperato btp italiani, e ha assicurato che il giorno stesso si sarebbe visto qualche miglioramento.
Questo annuncio ha suscitato aspettative positive, lo spread sul Bund si è ridotto di 20 punti base, poi, quando si è visto che la BCE non comperava titoli di stato italiani, ma solo irlandesi e portoghesi, si è di nuovo impennato. E’ insipienza, quella dimostrata da Trichet, o c’è qualcos’altro?

L’EFSF, il c.d. Fondo Salvastati, dovrebbe ricevere 2.000 miliardi finanziare il buy-back dei propri titoli e per comperare titoli pubblici dei PIIGS a condizioni più onerose di quelle di mercato – e ciò farà guadagnare la finanza speculatrice e salverà il sedere delle banche soprattutto tedesche e francesi esposte verso la Grecia e altri sovrani debitori. Ciò porterà a grossi vantaggi per i banchieri a spese dei contribuenti dell’Eurozona. Il che pone un problema di cui nessuno osa ancora parlare: quello del conflitto di interesse tra cittadini dell’Eurozona e direttori e azionisti della BCE.

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Notizie di ultima pagina, ma non per la spesa.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=ZBt-aQ1vObM[/youtube] l’Italia ha deciso quindi di acquistarne 131 esemplari  per un costo totale di circa di almeno 13 miliardi di euro (per tutto l’arco di progettazione e produzione): è’ l’aereo F 35 caccia di superiorità aerea, era uno dei più ambiziosi programmi militari della difesa americana,  un aereo  costosissimo  in progettazione da più di 15 …

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Libia, Berlusconi: ero e sono contrario a intervento

Reuters 7 luglio link all’articolo: http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE7660H820110707 Prendere decisioni sensate nelle cose che contano e prendersene la responsabilità, questo voglio da un politico, che si sostengano i valori  per cui hanno riscosso il consenso, in cui la gente si è riconosciuta ed ha dato la propria fiducia. Ma in questa Res-pubblica,  chi conta nelle decisioni non …

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la crisi del debito brasiliano

fonte: Arianna editrice  Titolo originale: “Brazil’s Debt Crisis – How Brazil Can Defend Against Financialization and Keep Its Economic Surplus for Itself” l modello d’integrazione post seconda guerra mondiale è sopravvissuto alla sua iniziale promessa. È diventato sfruttamento dell’investimento del capitale, delle infrastrutture pubbliche e degli standard di vita piuttosto che fornire un supporto per …

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