In un paese con oltre 2.5 milioni di disoccupati ufficiali e un altro milione e mezzo di disoccupati occultati nelle statistiche ministeriali, le associazioni di categoria nel settore del trasporto continuano a lamentarsi per la mancanza di autisti di camion. Ne mancherebbero oltre 40.000, e nei prossimi anni la situazione potrebbe peggiorare tanto da mettere in pericolo lo sviluppo economico. Ne parla Die Welt.
Alcuni spedizionieri ci provano con parole semplici: “Ciao Peter, ci vediamo piu’ tardi?”, è scritto nella parte anteriore di un camion cisterna dell’azienda Anhalt di Dithmarschen. Il numero di telefono della sede aziendale è grande abbastanza da poter essere letto e copiato.
La media azienda della Germania del Nord cerca disperatamente autisti e per questa ragione scrive le sue offerte di lavoro direttamente sui mezzi. Ma in realtà solo raramente riescono a trovare qualcuno interessato.
La carenza di camionisti sta diventando un problema molto serio nel settore della logistica. Anche dei salari orari decisamente piu’ alti o degli incentivi salariali per chi inizia a lavorare, in molti casi, probabilmente non servirebbero a molto. Le aziende colpite ritengono che presto non sarà piu’ possibile trasportare le merci laddove ce n’è bisogno.
Ogni 50.000 pensionamenti ci sono 10.000 nuovi arrivi
Le associazioni di categoria danno l’allarme. Secondo un recente studio per la Banca Mondiale, realizzato dalla Kühne Logistics University, in tutta Europa c’è una mancanza di conducenti di camion. “Al momento attuale i problemi principali sono in Germania e nel Regno Unito”, è scritto nell’analisi.
Il calcolo è semplice: in Germania lavorano circa 1.5 milioni autisti di camion, un milione di questi ha piu’ di 45 anni. Ogni anno circa 50.000 autisti vanno in pensione, la tendenza è crescente. I dati sono forniti dal rapporto sul mercato del lavoro di Dekra.
Si tratta di lavoratori che devono essere sostituiti. Ma anche questo non basta. Il trasporto stradale in Germania cresce di anno in anno ad un ritmo di poco inferiore al 10%. Dietro a questo trend, ad esempio, c’è la crescita degli ordini nel commercio elettronico. D’altro canto il settore delle spedizioni, in media, negli anni scorsi ha formato solamente 10.000 autisti di camion ogni anno.
Anche i soldi non aiutano
Attualmente secondo i dati dell’Associazione Tedesca degli Spedizionieri e della Logistica (DSLV) in Germania mancherebbero almeno 45.000 autisti di camion. “Il mercato del lavoro è esaurito, non riusciamo piu’ a trovare camionisti”, dice Mathias Krage, presidente dell’associazione di categoria e proprietario dell’omonima impresa di trasporti di Hannover.
Anche offrire piu’ soldi non aiuta. “Con i salari ci stiamo muovendo in direzione della IG Metall (sindacato metalmeccanico)”, dice Krage. Invece dei 2.000 lordi mensili che solitamente offrivamo fino a pochi anni fa, oggi i conducenti iniziano da 2500-3000 euro lordi mensili.
Nelle grandi città come Berlino i salari orari sono intorno ai 18 euro lordi. A questi si devono aggiungere le indennità per i viaggi a lunga percorrenza.
Rendere nuovamente attraente il lavoro del camionista
Secondo le osservazioni dell’associazione di categoria, a chi inizia a fare questo lavoro i trasportatori attualmente pagano uno stipendio iniziale di circa 2.000 euro lordi mensili. Negli Stati Uniti, dove la situazione sul mercato del lavoro nel settore è similie, i media specializzati parlano di compensi a partire da 10.000 dollari (8.340 euro).
Il problema riguarda la grande maggioranza delle aziende: secondo un’indagine rappresentativa condotta dall’Associazione tedesca di logistica (BVL), l’82% delle imprese prevede che la carenza di lavoratori qualificati avrà un impatto negativo o molto negativo sul successo della propria azienda nei prossimi 10 anni.
“Al momento ci stiamo rubando il personale l’uno con l’altro. Il denaro da solo non aiuta a risolvere il problema”, dice Krage. Semplicemente c’è troppo poco personale qualificato. Il settore deve riuscire a far tornare attraente il lavoro dell’autista professionista.
Le pause prescritte in aree industriali desolate
Sicuramente il mestiere non è particolarmente attraente. Cosi’ i lobbisti ad esempio si lamentano “delle spiacevoli situazioni al carico e allo scarico sia nell’industria che nel commercio”. Tutti i giorni i camionisti arrivano in aree di stoccaggio alquanto affollate, dove nei momenti di punta ci sono anche piu’ di 100 carichi in attesa.
Sono situazioni comuni ad esempio nel centro logistico di Amazon a Bad Hersfeld oppure di fronte al magazzino centrale della catena di supermercati Rewe all’aeroporto di Monaco. Per quanto riguarda l’organizzazione delle consegne ai magazzini, Amazon fra gli spedizionieri ha una pessima reputazione.
Ma anche il grande complesso di Rewe, che si estende accanto alle piste di partenza e atterraggio, dagli autisti viene considerato un caso problematico. A causa delle code nelle rampe di carico, i conducenti perdono tempo di guida prezioso – il tempo consentito dalla legge al volante.
L’abolizione del servizio militare obbligatorio ha aggravato il problema
Spesso gli autisti sono costretti a trascorrere la pausa di lavoro, come prescritto, in aree industriali inospitali, senza servizi, docce o ristorazione.
Per quanto riguarda la formazione, il settore delle spedizioni soffre ancora per l’eliminazione della leva obbligatoria: ai tempi del servizio militare obbligatorio la Bundeswehr formava ogni anno fra i 10.000 e i 15.000 autisti.
Da allora all’intero settore mancano disperatamente questi giovani. Fino ad ora l’industria è riuscita a compensare questa cifra solo grazie alla propria formazione. Tuttavia non è stato affatto sufficiente.
Per gli studenti il lavoro non è sexy
Gli spedizioni pertanto già dicono che “la situazione dell’approvvigionamento in Germania è in pericolo”. Come conseguenza: presto gli articoli di Amazon potrebbero non essere piu’ disponibili oppure gli scaffali dei supermercati restare vuoti.
Un manager nel settore trasporti ci riferisce che spesso deve posticipare carichi parziali per una grande catena di drogherie. Ritardi di piu’ di una settimana non sono eccezioni, ci dice il direttore. Ci sono colli di bottiglia nella fornitura. “Alla fine della catena di approvvigionamento, nei negozi al dettaglio mancano alcuni articoli”, dice il manager del settore.
Secondo uno studio della società di consulenza PricewaterhouseCoopers il settore delle spedizioni per gli studenti è “unsexy”. Fino a quando non si riuscirà a migliorare l’immagine nell’opinione pubblica, non cambierà molto.
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