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Charlie Hebdo – Gli ‘errori’ fatti dall’intelligence francese sono solo apparenti: è una precisa scelta di campo.

Se teniamo conto che  gli attentatori combattevano in Siria e che la Francia li appoggiava, non meravigliano gli apparenti 'errori' fatti dall'intelligence. I servizi segreti francesi sanno e sapevano che c'erano reduci della Siria in giro per la Francia ma lasciavano fare perchè le istituzioni li fiancheggiano come precisa scelta di campo.

Le istituzioni francesi hanno le mani sporche di sangue di migliaia di innocenti morti in Siria; è una scelta spregiudicata ed irresponsabile fatta per mera sete di potere: coloro che hanno armato i terroristi sono gli stessi che ora pretendono di combatterli!

Nel 2012 la città di Baba Amr, nel distretto di Homs, venne riconquistata dall’Esercito Arabo Siriano dopo circa un anno di assedio e bombardamenti. Baba Amr era una roccaforte dei ribelli. La sua capitolazione avvenne in poche ore. C’è un fatto che nessuno ha mai potuto raccontare e che oggi, all’indomani dell’attacco terroristico alla redazione di Charlie Hebdo a Parigi, acquista un nuovo significato, anche alla luce delle dichiarazioni del Presidente Hollande che ha ribadito la sua volontà di combattere il terrorismo “in ogni sua forma” e “dovunque”. Quello che l’Eliseo non può raccontare è che all’interno della roccaforte, assieme ai ribelli, molti dei quali jihadisti, c’erano anche ufficiali della Francia, dell’Arabia Saudita e del Qatar. Quella notizia è stata tenuta nascosta per anni. (Spondasud)

La verità si fasempre più chiara anche agli occhi dei più disattenti. Sul 'Giornale', Gian Micalessin rivela che due uomini dei servizi segreti stavano con i terroristi:

(fonte:  http://www.ilgiornale.it/news/politica/quanti-flop-007-francesi-e-quanti-errori-alleliseo-1081152.html )
''Il caso più eclatante è senza dubbio quello dell'alto ufficiale dei servizi segreti di Parigi arrivato in Siria con il compito di addestrare i ribelli e passato nelle file del gruppo al qaidista di Jabat Al Nusra. Lo 007, conosciuto come un esperto d'esplosivi reduce da molte missioni afghane, era considerato una perdita così grave dall'intelligence della Nato che a settembre gli americani non esitarono a concentrare sul suo nascondiglio uno dei primi raid aerei sul territorio siriano. Ma i missili di Obama non bastarono e oggi lo specialista francese, prestato agli alqaidisti di Al Nusra, rappresenta per l'intelligence di Parigi uno dei più gravi e inconfessabili casi d'imbarazzo internazionale''.

Ed è di ieri la notizia che un ufficiale della polizia di Parigi a cui erano affidate le indagini dell'eccidio nella redazione Charlie H. si è sparato nel suo ufficio in circostanze misteriose…

ll vice direttore dell’Ufficio federale di Limoges, di 44 anni, si è tolto la vita nel suo ufficio con la sua arma di servizio. Secondo il quotidiano “Le Populaire du Centre”, stava lavorando nella missione della Polizia Giudiziaria sul caso “Charlie Hebdo”.

La Francia supportava attivamente i terroristi in Siria ed è per questo che chiudeva un occhio in casa propria…
Insomma non si tratta di una 'svarione' come non si tratta di una 'svista' il silenzio dei nostri media che dovrebbero denunciare queste cose.

Se la società civile non si ribella e non comincia a guardare le cose con occhi di bambino accadranno cose ancor più gravi: come il bene di molti sono per tutti , anche il male di molti ricade su tutti.
La responsabilità di decine di migliaia di innocenti mandati ingiustamente a morte non lascia nessuno  indenne. Bisogna reagire con un giudizio netto in ogni ambito in cui esercitiamo una responsabilità.

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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