“Chi non vive in una casa di vetro può lanciare pietre”: gli Houthi colpiscono i cavi sottomarini di informazione

“Chi non vive in una casa di vetro può lanciare pietre”: gli Houthi colpiscono i cavi sottomarini di informazione

Globes, il 26 febbraio 2024 ha pubblicato l’articolo “Globes ha appreso che quattro cavi di comunicazione sottomarini sono stati danneggiati nel Mar Rosso tra Jeddah in Arabia Saudita e Gibuti nell’Africa orientale”.

In questo articolo viene indicato che negli ultimi mesi, quattro cavi di comunicazione sottomarini sono stati messi fuori servizio, “presumibilmente a seguito di attacchi da parte dei ribelli yemeniti Houthi, sostenuti dall’Iran”. Si tratta dei cavi delle compagnie EIG, TGN, AAE-1 e Seacom, i cui dirigenti hanno riferito di gravi interruzioni nelle comunicazioni tra Europa e Asia.

Come spesso accade in un mondo governato da pochi gruppi di ambiziosi e scarsamente istruiti, l’allarme è scattato solo ora, nonostante il pericolo fosse evidente da tempo.

Il 24 dicembre 2023, un canale Telegram associato agli Houthi ha pubblicato una mappa che mostra le reti di cavi di comunicazione sottomarini nel Mediterraneo, Mar Rosso, Golfo Arabico e Golfo Persico, accompagnata da un inquietante messaggio che sottolinea la posizione strategica dello Yemen vicino alle linee internet che collegano interi continenti. Sebbene non fosse esplicitato un obiettivo, la minaccia coincide con la più aggressiva campagna militare degli Houthi contro le navi nel Mar Rosso.

Da metà ottobre 2023, il gruppo ha lanciato oltre 100 droni e missili contro navi in transito attraverso lo stretto di Bab-el-Mandeb, costringendo almeno una grande compagnia di navigazione, Maersk, a sospendere il traffico attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez “fino a nuovo avviso”. Questo ha costretto le navi a circumnavigare l’Africa, aumentando significativamente tempi e costi di trasporto, con conseguenze sui prezzi globali dei beni.

Nonostante le azioni degli Stati Uniti per creare un nuovo gruppo operativo marittimo internazionale per fermare gli attacchi, gli Houthi hanno minacciato di colpire qualsiasi nave in transito verso Israele attraverso il Mar Rosso (meno quelle russe e cinesi, i cui paesi hanno criticato ufficialmente l’abnorme reazione di Israele), promettendo di continuare gli attacchi finché le forze israeliane rimangono attive a Gaza. Con la guerra a Gaza che minaccia di estendersi a tutto il Medio Oriente, i cavi sottomarini nel Mar Rosso sono diventati un obiettivo per gli Houthi e i loro alleati.

Nel XXI secolo, questi cavi rappresentano una delle infrastrutture digitali più cruciali, gestendo oltre il 95% del flusso di dati e comunicazioni internazionali, inclusi circa 10 trilioni di dollari di transazioni finanziarie ogni giorno. Anche un danno parziale a questi cavi può avere gravi ripercussioni economiche a livello globale.

Riflettendo sulla citazione del XIV secolo di Geoffrey Chaucer, “chi vive in una casa di vetro non dovrebbe lanciare pietre”, possiamo formulare un’osservazione complementare: chi non vive in una casa di vetro può permettersi di lanciare pietre, trarne vantaggio, minacciando o danneggiando chi vive in condizioni più vulnerabili. Ora, la cosiddetta parte sviluppata del mondo si trova in una “casa di vetro”, mentre quella meno sviluppata si posiziona in una posizione di vantaggio, pronta a sfruttare la situazione.

Tuttavia, la fiducia nella propria superiorità viene continuamente ostentata, anche se la vita umana non è niente di tutto questo.

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