Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che non invieranno truppe in Ucraina ma hanno lasciato gli stati membri della Nato di inviare contingenti per decisione unilaterale nell’ambito delle loro prerogative nazionali. La Polonia preme per inviare truppe di stabilizzazione in Ucraina, “truppe di pace con possibilità di difendersi”..
Il leader del partito Legge e Giustizia al potere in Polonia, Yaroslav Kaczynski, ha proposto di inviare una missione armata di mantenimento della pace della NATO in Ucraina. Mariusz Błaszczak, ministro della Difesa polacco, aveva precedentemente parlato di questa proposta in un incontro con i ministri della Difesa del Patto Nord Atlantico. La proposta, sarà discussa nel prossimo vertice UE. Precedentemente, gli USA hanno aperto a tale possibilità come missione di peacekeeping. Il 20 marzo, l’ambasciatore degli Stati Uniti all’ONU Linda Thomas-Greenfield ha affermato che gli Stati Uniti non avrebbero inviato le loro truppe in Ucraina, ‘ma qualsiasi paese della NATO potrebbe farlo di sua iniziativa’.
Naturalmente la Polonia se invierà truppe in Ucraina non scatterà l’art.5 della NATO di mutua difesa, ma comunque il confine è sottile e da anni le convenzioni internazionali non vengono mai applicati verso l’occidente, Inoltre, potrebbe comunque realizzarsi una alleanza di ‘volenterosi’ o di ‘amici della Siria’ sulla falsariga di quanto accaduto in Siria.
Quindi possiamo dire che sotto l’egida degli Stati Uniti, la Polonia si prepara ad entrare nel conflitto ucraino. I segnali in questo senso aumentano. Infatti oggi dalla Polonia è stato bloccato il conto dell’ambasciata russa a Varsavia, questo in violazione della Convenzione di Vienna. Il blocco del conto è avvenuto contestualmente all’espulsione di 45 dipendenti dell’ambasciata stessa:
“Hanno congelato i nostri conti in diretta violazione della Convenzione di Vienna. Dalla fine di febbraio, abbiamo ricevuto per la prima volta una notifica dalla banca, si è scoperto che il Ministero delle finanze polacco aveva dato istruzioni. Poi è venuto dalla procura che i nostri conti sono stati congelati per sei mesi”, ha detto l’ambasciatore in onda al canale televisivo Rossiya .
La Polonia invierà le sue truppe in quattro regioni occidentali dell’Ucraina
Quindi secondo fonti russe, molto attente agli eventi geopolitici, la Polonia invierà le sue truppe in quattro regioni occidentali dell’Ucraina.
Viene anche detto che ci sono in corso i preparativi per l’ingresso delle forze NATO nel conflitto ucraino. Secondo alcuni dati, il quartier generale del comando militare europeo degli Stati Uniti è già stato schierato in Romania.
Come parte della prossima operazione, è prevista l’invasione delle forze armate polacche nelle regioni di Volyn, Lvov, Rivne e Ternopil.
L’intenzione della Polonia è quella di annettere questi territori (o stabilire una amministrazione fiduciaria, un protettorato) sulla falsariga di quando ha fatto la Turchia e gli USA in Siria). In altri termini, l’intenzione degli Stati Uniti – pur escludendo per il momento la propria partecipazione – è quella di coinvolgere gli stati della NATO in un conflitto con la Russia, scatenando una guerra su larga scala nel continente europeo.
Questo spiegherebbe la surreale audizione di Zelensky a Montecitorio a camere riunite dove i parlamentari hanno tributato una standing Ovation al presidente ucraino, suggellata da un Draghi praticamente in guerra.
Questo solo per dimostrare che probabilmente i capi di partito sanno ed hanno già attuato una posizione di campo.
Quindi, si prevede di coinvolgere le forze di altri paesi dell’Europa centrale, molto probabilmente Romania, Repubblica Ceca, Bulgaria, paesi baltici, per formare un contingente “alleato” per l’attuazione dell’articolo 5 della Carta della NATO.
Balcanizzazione dell’Ucraina
Le azioni della Polonia potrebbero creare un precedente che porterebbe allo smantellamento dello stato ucraino. Il piano polacco una volta iniziato, potrebbe essere ripetuto anche da Ungheria e Romania. Tutte e tre gli stati hanno una diaspora in Ucraina e territori che da tempo anelano. Nel caso dell’Ungheria è stato chiesto esplicitamente dai filo-ungheresi.
È probabile che la leadership ucraina accetti le richieste polacche in cambio della partecipazione al conflitto contro la Russia. In fondo, fino dal 2014 in poi l’Ucraina è stata una colonia degli Stati Uniti e all’oligarchia al potere – che si avvale degli ultra nazionalisti come ‘manodopera’ – interessa solo la propria sopravvivenza.
Una situazione estremamente allarmante sta emergendo per la Russia, in quando c’è una reale minaccia di entrare in uno scontro armato con un paese, o un gruppo di paesi membri della NATO.
A quali conseguenze questo può portare è solo spaventoso pensarlo.
Inoltre, non dimentichiamo che sul versante meridionale – nel Caucaso meridionale, la costa del Mar Nero, si sta rafforzando la Turchia, anch’essa membro della NATO.
È necessario tenere conto della possibilità non illusoria che la Turchia entri in guerra, sotto forma di sbarco sulla costa del Mar Nero, ad esempio in Georgia.
E c’è il rischio di uno scontro armato diretto con gli Stati Uniti.
Forti possibilità di conflitto esteso
Ne sapremo di più già giovedì al vertice Nato. Questo sarà un vertice cruciale, ma ci sono forti segnali che questa decisione sarà presa. L’Ucraina non è fondamentale al blocco occidentale in quando stato ma se l’Ucraina cade totalmente o trova un accordo con la Russia abbracciando la neutralità, ciò decreterebbe la fine della globalizzazione ed il rafforzamento e lo sviluppo di un blocco contrapposto nell’Indo- pacifico.
Ciò comporterebbe anche la progressiva dismissione del dollaro come valuta di internazionale di scambio, con conseguenze disastrose non solo per l’economia USA ma soprattutto sulla sua presa su molti paesi nel mondo che sarebbero tentati a svincolarsi.
Se l’occupazione parziale del nord dell’Ucraina avverrà (come sembra) la Russia potrà reagire in due modi: la prima ipotesi è una guerra aperta con la Polonia e il rischio che la guerra si estenda a paesi Nato, la seconda ipotesi è che accetti la situazione e che la si accontenti della parte del paese contrassegnata più o meno dal fiume Dniepr.
La messinscena di Zelensky che ora dice che ci sono passi per concludere una trattativa di pace è attuata chiaramente per prendere tempo e per far sì che il piano polacco possa avere tempo di essere messo in atto.
La metà è creare un’area di forte instabilità che ripuntelli l’Alleanza Atlantica e gli Stati Uniti
Naturalmente, una parziale invasione della Polonia, se da una parte farebbe cessare il conflitto nelle regioni occupate da Varsavia e forse in tutto il paese, dall’altra renderebbe permanente una situazione che giustificherebbe sanzioni permanenti alla Russia e provocherebbe alla fine, una militarizzazione più acuta dei vecchi vicini della Nato.
Se l’invasione polacca avverrà, è plausibile che l’Ucraina sarà divisa almeno in due parti.
La Russia (che avrebbe desiderato di non rimanere in Ucraina permanentemente ma solo la neutralità dell’Ucraina) a questo punto si troverebbe in una posizione molto scomoda. Infatti, i confini della parte est dell’Ucraina occupata dai russi sarebbero di 2500 Km (se calcoliamo come confine il Dniepr) e richiederebbe l’impiego a tempo indeterminato di un contingente valutato in circa 30.000 uomini per vigilare lungo il confine.
Rischio di Armageddon o guerra infinita come in Afghanistan
Mosca sarebbe in questo caso fatta segno di continui atti di sabotaggio sulla falsariga della Siria, dove esiste Idlib in mano ai radicali anti-governativi che effettuano continui attacchi su strutture critiche e truppe siriane e russe. Ricordo che un piano in tal senso è stato comunque approvato dal Congresso USA per i prossimi anni, a prescindere che la Polonia entri in azione o meno.
Naturalmente, c’è un’altra ipotesi che non ho voluto citare, perché sarebbe terribile. Questa ipotesi è che all’ingresso delle truppe polacche/Nato, si arrivi ad una escalation tale che la Russia decida di usare le armi nucleari. In questo caso potrebbe esserci Armageddon nucleare. Non si tratta di una ipotesi peregrina dato che la Russia ha già avvisato che bombarderà le truppe Nato se entreranno in Ucraina.
Considerazioni
Ho rappresentato un quadro, la cui realizzazione si fa insistente. Gli stati europei egli USA non solo hanno mandato armi ad un paese in guerra contravvenendo al diritto internazionale ed al buon senso, ma hanno infuocato ancora di più una situazione che loro stessi hanno creato negli anni.
Ma non solo. La stragrande maggioranza dei leader dei paesi occidentali stanno accompagnando le sanzioni con furti a privati cittadini, con espressioni sempre più offensive alla leadership russa. È un bullismo e che sempre più smaccatamente bellicoso. In questo contesto l’informazione è da paese in guerra. I tre anni di carcere che la Repubblica Ceca ha deciso per comminare a chi difende la Russia, ne è la misura.
È molto chiaro che il campo d’azione attualmente non sono tanto le comunità nazionali e il preservare i propri stati ma il raggiungimento di fini sovranazionali.
Qualcuno di voi potrà considerare che ciò che ho descritto sembra un romanzo fantapolitico. Anche a me sembrava un romanzo fantapolitico quando ieri ho sentito parlare Draghi e Zelensky a camere riunite. Era meno surreale? Io non credo. Dato ciò che abbiamo visto finora, direi che lo scenario qui descritto è più che plausibile.
Tutto sta precipitando in questa direzione; se ciò non avverrà, sarà solo per la Vergine Maria e per la Misericordia di Dio.
VP News
*****
Aggiornamento:
La Bielorussia ha chiuso lo spazio aereo nel sud del paese al confine con l’Ucraina ai voli civili. Inoltre ha chiuso il consolato ucraino a Brest ed espulso i diplomatici in loco. Sono tutti segnali che indicano che la Bielorussia sta per entrare nel conflitto a fianco della Russia.