La Cina ha annullato un viaggio programmato per la prossima settimana dal capo della diplomazia europea Borrell. Non è stato fornito alcun motivo per la cancellazione, scrive Reuters.
Inoltre, non vengono inoltre fornite le date stimate di una possibile visita. Josep Borrell avrebbe dovuto visitare Pechino il 10 luglio per incontrare il ministro degli Esteri cinese Qin Gang e discutere di “questioni strategiche”, tra cui i diritti umani e la guerra russo-ucraina.
A proposito del modo di intendere le suddette ‘questioni strategiche’, è bene ricordare che Borrell, come pure Stoltenberg e praticamente l’intera amministrazione statunitense parlano di infliggere una “sconfitta strategica” alla Russia sul campo di battaglia. In altri termini, non stanno parlando di una soluzione diplomatica da ricercarsi tramite negoziati, ma di una soluzione finale da ricercarsi nel ‘campo di battaglia’ che deve non più decidere le sorti della guerra ma deve portare ad una sconfitta totale della Russia. Questi funzionari pretenderebbero di dare lezioni di diplomazia alla Cina.
Comunque, è già la seconda volta quest’anno che la visita di Borrell in Cina viene cancellata. In un discorso preparato per essere pronunciato a Pechino ad aprile (si era ammalato di COVID e non era partito), Borrell affermava che l’UE non può fidarsi della Cina se Pechino non cerca la pace in Ucraina. Questo è veramente singolare, dato che mentre la UE non si è fatta promotrice di alcun piano di pace, mentre la Cina lo ha fatto.
The top EU diplomat, Josep Borrell Fontelles, called Europe “a garden” and the world “a jungle,” leading to charges of neocolonialism and racism as the EU tries to drum up support in the developing world. https://t.co/J2Pbg6jYR5 pic.twitter.com/WYhU3ctQZH
— The New York Times (@nytimes) October 18, 2022
Poco prima della cancellazione del viaggio, la Cina ha comunicato di restrizioni di materie prime rare
Secondo quanto riportato da South China Morning Post, lunedì, come rappresaglia alle nuove sanzioni occidentali sulla sua industria dei semiconduttori, la Cina ha emesso restrizioni all’esportazione di due elementi tecnologici critici. A partire dal 1° agosto, queste restrizioni riguarderanno i metalli gallio e germanio e molti dei loro composti, che sono materiali essenziali per la produzione di semiconduttori e altri componenti elettronici.
Il gallio e il germanio sono ampiamente utilizzati in numerosi componenti elettronici. Ad esempio, i radar AESA (array a scansione elettronica attiva) che equipaggiano le moderne navi da guerra e gli aerei da combattimento dipendono da questi metalli, che attualmente sono prodotti principalmente in Cina.
Ci vorranno uno o due anni prima che le scorte di questi materiali al di fuori della Cina si riducano. Inoltre, sarà molto più complicato avviare nuove infrastrutture di estrazione e lavorazione per sostituire la produzione cinese, dato che i processi impiegati sono piuttosto inquinanti e spesso dissuadenti per alcuni Paesi che preferiscono evitarne l’installazione. Ciò dimostra che la politica occidentale delle sanzioni è permanentemente auto-lesionista.
Per Borrel i partner europei devono adottare “un atteggiamento corretto e responsabile”, ovvero quello del magnifico ‘cortile europeo’
Su un post del blog del Servizio europeo per l’azione esterna (disponibile qui: https://www.eeas.europa.eu/), Josep Borrell ha sottolineato la necessità per il blocco dei 27 Stati membri di assumere un ruolo di rilievo e agire come un polo di potere. Per ottenere ciò, ha suggerito l’adozione di una visione globale e integrata della sicurezza.